In God We Trust. Un mixaggio audio video di canti e cori religiosi della citta' di New York, cosmopolita per eccellenza. Tra le congregazioni che hanno partecipato al progetto figurano Ebrei, Buddisti, Sufisti, Verdana, Cattolici italoamericani, Hare Krisnha, Evangelisti ispanici e Battisti afroamericani. A cura di Jota Castro.
A cura di Jota Castro
La galleria One Piece presenta “In God We Trust” di Raffaella Crispino.
IN GOD WE TRUST è un mixaggio audio video di canti e cori religiosi della città di New York. Tra le congregazioni che hanno partecipato al progetto figurano Ebrei, Buddisti, Sufisti, Verdana, Cattolici italoamericani, Hare Krisnha, Evangelisti ispanici e Battisti afroamericani.
Milioni e milioni di persone da ogni parte del mondo sbarcano a New York per sognare e lavorare. Ognuno di loro porta con sé tradizione, costume, abitudine e religione della propria terra. Nonostante la città sia immensa, lo spazio è poco e tutti convivono in spazi ristretti, a metà tra l’indifferenza e il rispetto della diversità. New York è una città a parte, non rappresentativa degli Stati Uniti, ma rappresentativa di un intero mondo. Tante religioni diverse, con domande e obiettivi differenti, eppure, spesso, adottano le medesime modalità di partecipazione spirituale. In fondo la funzione della religione è motore e guida per la vita spirituale, sociale, pratica e politica.
IN GOD WE TRUST è attualmente un motto degli USA. Questo motto trae ispirazione dal Primo Emendamento della Costituzione Americana, ove approva la libertà religiosa. Questo motto è stampato e inciso su tutte le monete statunitensi. Il sogno americano, e ancor di più quello newyorkese, non è quello di avere successo professionale ed economico nella vita? La religione, non è anche un sostegno per realizzare tutto questo?
Alla ricerca di una comunione nuova
di Jota Castro
Nelle grandi città sono in molti a cercare un alito di vita.
Forse queste persone si sentono perse nell’immensità delle metropoli moderne? Io stesso ho passato la maggior parte della mia vita in grandi città e, in un giorno di solitudine, ho sentito il bisogno di far parte anche io di qualcosa, non importava cosa. In un mondo in cui la noncuranza è il primo riflesso sociale, può sembrare evidente che la soluzione sia un ritorno quasi primitivo alla fede.
Il video di Raffaella Crispino “In God We Trust” parla del bisogno insopprimibile di cercare una via migliore. Del bisogno di credere che esista qualcosa di più alto.
Come ateo, sono affascinato da quella che mi appare come una deviazione della storia.
A New York diverse minoranze sessuali o sociali, estremisti di tutte le correnti, conservatori e progressisti, sono riuniti sotto la stessa bandiera. È la messa a nudo dell’individualismo.
Girato alla maniera di Woodstock (l’immagine è talvolta divisa in tre parti) e giocando con questo modo di riprendere, Raffaella Crispino ci mostra una “comunione” come nella citazione.
La necessità di avere un gruppo per poter sentire la propria umanità è un concetto leggendario della cultura contemporanea mostrato magnificamente in questo nuovo lavoro di Raffaella.
Non so quali siano le idee di Raffaella Crispino, non so se crede in qualcosa, ma la sua opera parla degli altri con un coraggio insolito per una giovane artista. Senza manierismo, senza svelare i propri sentimenti o le proprie ideologie, Raffaella Crispino ci fa vedere che le grandi città spesso percepite come paradiso dell’individualismo stanno divenendo un laboratorio di fede. È qualcosa di cui si parla poco, ma che rimane un atto quotidiano di molti abitanti delle grandi metropoli del pianeta.
Non è una novità che un artista, uomo o donna, si interessi alla fede. Al contrario, quello che è nuovo, nel caso di Raffaella, è che ci ricorda dal profondo l’innocenza dello sguardo che posa sul fenomeno. È come se l’empatia della sua telecamera ci mostrasse le sue motivazioni artistiche. Non giudica la disperazione di chi afferma costantemente la propria fede. Non cerca di rendere lo spettatore voyeur o complice. Non ci si sente più intelligenti, ma si comprende la durezza della vita urbana.
Raffaella Crispino ci aiuta a comunicare con l’altro nel senso più profondo del termine.
Inaugurazione 21 febbraio ore 18.30
One Piece contemporary art
Via Cappuccio 3, Milano
Orario: dal martedi al sabato 15.30 - 19.30 e su appuntamento
Ingresso libero