Doppia personale. La mostra propone un inedito dialogo tra le decorazioni barocche del settencentesco Palazzo Costa e le sculture provocatorie ed evocative dei due artisti, in un percorso che avvicenda materiali poveri e icone antiche con materiali preziosi e icone contemporanee.
A cura di Chiara Canali
Nella storica cornice di Palazzo Costa, una delle dimore settecentesche più
importanti della città di Piacenza, la mostra dei piacentini Valerio Saltarelli Savi
e Mario Branca crea un inedito dialogo tra le decorazioni barocche dello spazio e le
sculture provocatorie ed evocative dei due artisti.
Il progetto espositivo di Valerio Saltarelli Savi e Mario Branca si articola nelle
sale di Palazzo Costa, sugli scaloni semiellittici e nel giardino dell’edificio,
creando un articolato percorso che avvicenda con eleganza e ironia materiali poveri
e preziosi, motivi reali e immaginari, icone antiche e contemporanee.
La ricerca di Valerio Saltarelli Savi (Piacenza, 1967) prende spunto dalla
riflessione sulle contraddizioni del vivere quotidiano, nel confronto continuo tra
la dimensione del sacro e del profano, tra il misticismo della fede e la
superficialità dell’ estetica pubblicitaria. Da questo connubio prendono vita gli
assemblaggi polimaterici dell’autore, dove bucrani, ex-voto, crocefissi e cornetti
napoletani vengono impreziositi da cornici, teche, tapezzerie e luci al neon, per
rileggere i tic della nostra società secondo un gusto dadaista.
Le sculture di Mario Branca (Milano, 1977), realizzate in lamiera e fili di rame
lavorati, trasformano forme del mondo animale e vegetale in personaggi levitanti e
animati, dando vita a creature antropomorfe che sembrano uscire dall’universo delle
fiabe. La zucca che legge un libro, il cetaceo che fluttua tra le onde, i bolliti,
omini immaginari che fuoriescono dagli sportelli delle caldaie, diventano personaggi
onirici e impalpabili, plasmati dal gioco vibrande delle luci che si disegnano sulle
superfici in rame ossidato.
Entrambi gli scultori recuperano differenti aspetti oggettuali della realtà,
ricreando “nuovi miti o nuovi riti”, suggerendo altre possibili chiavi di lettura,
ora critiche e dissacranti, ora fiabesche e giocose.
La mostra, patrocinata dal Comune di Piacenza, è promossa dall’Associazione
Culturale Art Company con la media partnership di Radio Fiore.
L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo a colori, con testo introduttivo di
Chiara Canali e materiale iconografico e bibliografico relativo agli artisti in
mostra.
Inaugurazione 14 febbraio ore 18
Palazzo Costa
Via Roma 80, Piacenza
Orario: tutti i giorni 16 - 20, domenica su appuntamento
Ingresso libero