Venti
Milano
Via Celestino IV, 9 ( angolo via San Vito)

Mingalabar
dal 12/2/2008 al 7/3/2008
339 3845296
WEB
Segnalato da

Paola Scorcia




 
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12/2/2008

Mingalabar

Venti, Milano

Una piccola mostra fotografica dedicata alla Birmania con l'obiettivo di raccontare, con foto e testi, la bellezza, i colori e le contraddizioni di questo paese. 20 istantanee restituiscono la dignita' e il coraggio di un popolo che ogni giorno lotta per sopravvivere.


comunicato stampa

Mingalabar significa ciao, benvenuto: è un saluto tra amici, ma anche un segnale di apertura verso gli stranieri. Alla vista di un turista, i Birmani sorridono timidamente, a mani giunte, inclinando la testa in segno di rispetto, oppure agitano la mano alla nostra maniera ed esplodono in una risata contagiosa.
Che siano bambini o adulti, che stiano giocando o faticando, non rimangono indifferenti, ma esprimono accoglienza, curiosità e desiderio di instaurare un contatto.
Non è semplice per noi capire dove trovino la forza e la voglia di sorridere. La ragione va ricercata nel buddhismo, ma anche nell’isolamento in cui sono costretti a vivere.

Da più di quarant’anni, una dittatura feroce nega ai Birmani i diritti umani fondamentali, come la libertà di espressione: imbavaglia i mezzi di informazione e reprime nel sangue ogni forma di dissenso. I Birmani hanno bisogno di tutto, di democrazia per cominciare, ma anche di sentirsi parte del mondo. Per questo ci sorridono, ci salutano e si ingegnano per comunicare, non perdendo l’occasione di fare un po’ di pratica con l’inglese.

Questa mostra nasce dal desiderio di rispondere al loro saluto e di proporre un incontro, un primo, semplice contatto “tra noi e loro”.
Venti istantanee per raccontare lo spirito, la dignità e il coraggio di un popolo “gentile” che ogni giorno, in silenzio, lotta per sopravvivere.

"Usate la vostra libertà per promuovere la nostra" ha scritto Aung San Suu Kyi, donna simbolo della resistenza non violenta, agli arresti domiciliari dal 1989.
Per questo, eccoci a condividere le emozioni di un viaggio, in un paese che non vuole essere dimenticato.

Tutte le foto sono state scattate da Stefano Paganini nel gennaio 2007.
L’evento è stato realizzato con la partecipazione di Amnesty International che sarà presente, per tutta la durata dell'esposizione, con petizioni e appelli per la Birmania.
Ad Amnesty International sarà devoluta una parte del ricavato della vendita delle fotografie.

La Birmania oggi si chiama Myanmar, il nome è stato imposto dopo la presa del potere da parte del Consiglio per la Restaurazione dello Stato, della Legge e dell’Ordine (SLORC: State Order and Restoration Council). Con intento polemico nei confronti della giunta militare, nei testi della mostra si è preferito utilizzare l’antico nome “Birmania”.

Inaugurazione 13 febbraio alle ore 19

Venti
Via Celestino IV, 9 ( angolo via San Vito) , Milano
Ingresso libero

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dal 12/2/2008 al 7/3/2008

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