Galleria d'Arte Moderna - GAM
Bologna
piazza Costituzione, 3
051 6496611
WEB
Natura della natura morta
dal 29/11/2001 al 1/4/2002
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Segnalato da

Studio Pesci




 
calendario eventi  :: 




29/11/2001

Natura della natura morta

Galleria d'Arte Moderna - GAM, Bologna

Da Manet ai nostri giorni. Un tema classico della tradizione artistica occidentale. La rassegna si propone di analizzare gli sviluppi stilistici e iconografici della natura morta attraverso circa 120 significative opere pittoriche e scultoree provenienti da importanti istituzioni museali, fondazioni e collezioni pubbliche e private di tutta Europa e degli Stati Uniti. In parallelo con la mostra, verrà presentata la sezione fotografica (La natura della natura morta - fotografia. Da Fox Talbot ai nostri giorni), che si propone di ripercorrere la storia del soggetto 'natura morta'.


comunicato stampa

Da Manet ai nostri giorni

A cura di Peter Weiermair con la collaborazione di Uliana Zanetti e Samuel Vitali

dal 1 dicembre 2001 al 24 febbraio 2002

La Galleria d'Arte Moderna di Bologna, con la mostra 'La natura della natura morta', dedica a questo tema classico della tradizione artistica occidentale un'estesa e approfondita ricognizione.

La rassegna, che si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, si propone di analizzare gli sviluppi stilistici e iconografici della natura morta da Manet fino ai nostri giorni, attraverso circa 120 significative opere pittoriche e scultoree provenienti da importanti istituzioni museali, fondazioni e collezioni pubbliche e private di tutta Europa e degli Stati Uniti.

Una sezione apposita sarà inoltre dedicata alla fortuna del tema nella storia della fotografia, dall'invenzione di questo mezzo fino ad oggi.

Per la prima volta un museo italiano si impegna a presentare con un'esposizione di ampie proporzioni e di respiro internazionale, questo specifico genere, ritornato attuale negli ultimi anni grazie al continuo favore tributatogli dal pubblico e dai collezionisti e al rinnovato interesse da parte di critici e studiosi.
Con questa iniziativa la Galleria d'Arte Moderna intende offrire un nuovo contributo alla ricerca nel settore, riunendo opere in molti casi mai esposte in Italia e rappresentative delle maggiori personalità e dei più importanti fenomeni artistici apparsi negli ultimi 150 anni.
Bologna si presenta come sede certamente qualificata per questo progetto tematico che può essere letto come un omaggio a Giorgio Morandi, sicuramente uno dei maggiori pittori di nature morte del XX secolo.

Rispettando un ordinamento cronologico, la rassegna presenterà l'avvicendarsi di sperimentazioni stilistiche e di riprese della tradizione, documentando non solo l¹apparizione di nuove soluzioni formali, ma anche l'aggiungersi di oggetti inediti ai tradizionali elementi iconografici che nel tempo hanno caratterizzato le diverse tipologie codificate della natura morta.
Componenti convenzionali come fiori, frutti, stoviglie o strumenti musicali offrono agli artisti spunti inesauribili per la sperimentazione, dalle indagini ottiche di Manet agli scardinamenti prospettici di Cézanne, dalla vorticosità spaziale dei Futuristi alla disarticolazione percettiva dei Cubisti, dall'esuberanza cromatica di Jawlensky alle classiche cadenze di Morandi, alla matericità di Fautrier.
Gli stessi elementi, tuttavia, mantengono principalmente, per altri artisti, peculiari valenze metaforiche e simboliche, ravvisabili, sia pure in modi diversi, in Redon come in Gauguin, in Soutine come in De Pisis.

Sintomatiche delle molteplici potenzialità che il genere, proprio con la prevedibilità dei suoi schemi, seppe offrire agli artisti maggiormente orientati all'astrazione sono le opere di autori anti-accademici per vocazione, come gli esponenti del Futurismo italiano e delle Avanguardie Russe, ampiamente presenti in mostra con opere fra le più note e importanti di Boccioni, Severini, Larionov, Gontcharova, Puni.

Ma altrettanto rilevante e frequente è l'attenzione degli artisti al diffondersi di nuovi oggetti, mode e abitudini: vasi e ventagli orientali sono soggetti frequenti alla fine dell¹Ottocento, mentre oggetti di arte popolare o primitiva divengono elementi caratteristici delle opere Espressioniste.
In concomitanza con il 'ritorno all'ordine', con il rifiorire di una rappresentazione minuziosa e quasi fotografica del reale, il campionario degli oggetti raffigurati si allarga ulteriormente: piante grasse, frutti e cibi esotici, giocattoli e, soprattutto, strumenti meccanici e prodotti industriali fanno il loro ingresso in nature morte che si mantengono per il resto apparentemente fedeli agli assetti più tradizionali.
Il ruolo centrale che la natura morta riacquista così negli anni Venti nell'ambito della Nuova Oggettività in Germania e del Realismo Magico in Italia, sarà documentato dalla mostra con lavori, fra gli altri, di Lenk, Kanoldt e Casorati.

Al sistematico sovvertimento del genere mirano invece i Surrealisti, con una resa illusionistica di improbabili commistioni di oggetti, effetti metamorfici ed incongruità spaziali e dimensionali.

Nei decenni successivi la natura morta rimane un campo ricco di suggestioni per i realisti da un lato, come Guttuso e Manzù, e per gli artisti che, nonostante il dilagare delle correnti non figurative negli anni Cinquanta, continuano ad ispirarsi alla realtà per elaborare pure giustapposizioni pittoriche di forme e colori, come Nicholson o De Staël.

Il modificarsi delle situazioni storiche e culturali, che condizionano la stessa percezione degli oggetti, del loro valore e del loro significato, si riflette puntualmente nelle elaborazioni successive del tema, soprattutto con i fedeli ritratti di merci di consumo proposti dalla Pop Art dagli inizi degli anni Sessanta.

Intersezioni fra i mutamenti delle condizioni sociali e le evoluzioni interne alle pratiche artistiche si evidenziano in seguito, con orientamenti assai diversi, nell'Arte Povera, nel cosiddetto Neo-Espressionismo e nelle ultime vicende artistiche contemporanee, delle quali verranno dati nella rassegna alcuni selezionati esempi in grado di segnalare, da un lato, l'inarrestabile vitalità del genere anche nell'epoca attuale e, dall'altro, la radicale revisione alla quale gli artisti continuano incessantemente a sottoporlo.

Il catalogo, edito da Electa, conterrà una completa documentazione fotografica a colori delle opere, testi introduttivi dei curatori e saggi di Renato Barilli, Gottfried Boehm, Gian Casper Bott, Paolo Fabbri, Samuel Vitali, Peter Weiermair, Uliana Zanetti.
Catalogo Electa, Milano Lit. 75.000 (Euro 38,70) in cofanetto Lit. 120.000(Euro 62,00)

Inaugurazione: venerdì 30 novembre ore 19

Orari: lunedì dalle 12 alle 18;
martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 10 alle 18;
giovedì e sabato dalle 10 alle 21.

Biglietti: intero L. 12.000 (euro 6,20);
ridotto L. 8.000 (euro 4,13)

Ente organizzatore: Galleria d'Arte Moderna Bologna

Musei e Enti prestatori: Fondazione Magnani Rocca, Traversetolo (PR); Fondazione Primo Conti, Fiesole; Civiche Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea, Ferrara; Galleria d¹Arte Moderna di Palazzo Pitti, Firenze; Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma; Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, Torino; MART, Trento; Fondation Le Corbusier, Paris; Musée d'Art Modern de la Ville de Paris, Paris; Musée Départemental d'Art Contemporain, Rochechouart (F); Suermondt Ludwig Museum, Aachen; Städtische Museen Freiburg, Museum für Neue Kunst; Sprengel Museum Hannover; Museum Ludwig, Köln; Städtische Kunsthalle, Mannheim; Städtische Galerie im Lenbachhaus und Kunstbau, München; Staatsgalerie Stuttgart; Von der Heydt-Museum, Wuppertal; Stiftung Seebüll Ada und Emil Nolde, Neukirchen (D); Kunstmuseum, Bern; Kunsthaus Zürich; Kunstmuseum Basel; Stiftung Sammlung E. G. Bührle, Zürich; Stiftung Langmatt Sidney und Jenny Brown, Baden (CH); Petit Palais, Genève; Österreichische Galerie Belvedere, Wien; Oberösterreichisches Landesmuseum, Linz; Rupertinum, Salzburg; Koninklijk Museum voor Schone Kunsten, Antwerpen; Nasjonalgalleriet, Oslo; Tate Gallery, London; Hayward Gallery, London; The British Council, London; Museu Calouste Gulbenkian, Lisboa; Museum of Fine Arts, Houston; The Andy Warhol Museum, Pittsburgh (Pennsylvania); Salvador Dalí Museum, St. Petersburg (Florida); State Russian Museum, St. Petersburg.

Immagine: Manet Edouard
Pruneaux, 1880 ca.
olio su tela
cm. 24,3 x 25


La natura della natura morta - fotografia
Da Fox Talbot ai nostri giorni
A cura di Peter Weiermair

Dal 1 dicembre 2001 al 1 aprile 2002

In parallelo con l'evento espositivo La natura della natura morta. Da Manet ai nostri giorni, verrà presentata la sezione fotografica della mostra, che si propone di ripercorrere la storia del soggetto "natura morta" attraverso più di 140 lavori.

L'evoluzione di questo tema, documentato in mostra con stampe originali provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, vuole evidenziare i diversi orientamenti stilistici e le innumerevoli soluzioni iconografiche apparse dalla nascita di questo "nuovo" mezzo sino ad arrivare alle ultime e più recenti sperimentazioni.

Ricordando le parole di Roland Barthes che vede la fotografia come il mezzo espressivo della morte, il curatore della mostra Peter Weiermair, vuole sottolineare la posizione di assoluto rilievo che il tema della natura morta assume nella storia della fotografia: lo scatto fotografico ha il potere di immobilizzare i soggetti, bloccare un attimo di vita, fermare la transitorietà del quotidiano, amplificando il significato simbolico sotteso a questo affascinante motivo.
La fotografia, alle origini, interpreta la natura morta dando scarsa importanza al colore e, facendo leva sulla connotazione di realismo intrinseca al mezzo, si concentra sui giochi di luce, sugli spazi e sul taglio e la composizione dell'immagine.
Questo genere è protagonista nella storia della fotografia fin dai primi scatti realizzati attorno al 1830 e può essere letto come un punto d'incontro elitario tra pittura e fotografia, quindi, tra tradizione e sperimentazione.
Durante il percorso evolutivo della fotografia si assiste ad un ribaltamento di ruoli nei confronti dell'arte tradizionale: da una condizione di subordinazione come strumento, tecnicamente utile per raggiungere virtuosismi pittorici a medium del fare artistico contemporaneo.
Il dialogo e la rilevanza dei reciproci influssi intercorsi nell'arte contemporanea tra pittura e mezzo fotografico saranno puntualmente raffrontati attraverso le numerose sperimentazioni compositive e le differenti tecniche fotografiche adottate e i relativi referenti pittorici e scultorei presenti nella prima sezione della rassegna.

In mostra, oltre ai lavori delle grandi personalità della fotografia dell'800 come Fox Talbot, Roger Fenton, Eugène Atget, Eugène Cuvelier, Charles Aubry e Adolphe Braun, saranno presenti anche i maestri del Pittorialismo, corrente fotografica connotata da una precisa volontà di avvicinarsi all'arte pittorica.
Tra i maggiori esponenti di questo movimento troviamo Heinrich Kühn e Adolf De Mayer, per passare ai protagonisti del Surrealismo come Herbert List e Madame Yevonde.
Saranno inoltre esposte immagini dei più significativi rappresentanti della Nuova Oggettività, di Piet Zwart, Anton Stankowski e Sougez, e delle tendenze sperimentali apparse tra le due guerre mondiali da El Lissitzky, Herbert Bayer, Rossler, Reichmann, Ruzicka a Man Ray.
Infine non mancheranno i protagonisti del dopoguerra da Wols a Warhol.

Fondamentale per la selezione è stata la qualità rappresentativa di ciascuna delle opere, che testimoniano un modo di vedere trasformatosi nel corso del tempo.

Inaugurazione: venerdì 30 novembre, ore 19

Orari: lunedì dalle 12 alle 18;
martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 10 alle 18;
giovedì e sabato dalle 10 alle 21.

Biglietto: Lit. 12.000 (Euro 6,20) - ridotto Lit. 8.000 (Euro 4,13)

Catalogo: Electa, Milano Lit. 60.000 (Euro 31)
cofanetto contenente i due cataloghi Lit. 120.000 (Euro 62,00)
Testi critici: Claudio Marra, Timm Starl, Peter Weiermair

Ente organizzatore: Galleria d'Arte Moderna Bologna

Artisti in mostra: Berenice Abbott; Franz Antoine; Nobuyoshi Araki; Eugène Atget; Charles Aubry; Ellen Auerbach; Roger Ballen; Max Baur; Herbert Bayer; Valérie Belin; Ludwig Belitski; Arthur Benda; Aenne Biermann; Erwin Blumenfeld; Costantin Brancusi; Adolphe Braun; Jeff Burton; Paul Citroen; Eugène Cuvelier; Baron Adolf De Mayer; John Dugdale; Georg Maria Eckert; Otto Erhardt; El Lissitzky; Walker Evans; Gertrude Fehr; Roger Fenton; Hans Finsler; Gisèle Freund; Flor Garduño; Luigi Ghirri; Mario Giacomelli; Ralph Gibson; Jan Groover; Hervé Guibert; Pietro Guidi; Franz Hanfstaengl; Robert Häusser; Florence Henri; Matthias Herrmann; David Hockney; Evelyn Hofer; Horst P. Horst; Arno Janssen; Mimmo Jodice; Allen Jones; Charles Jones; Peter Keetman; André Kertész; Edmund Kesting; August Kotzsch; Rolf Koppel; Milo_ Kore_ek; Heinrich Kühn; G.R. Lambert & Co.; Louise Laffon; Jan Lauschmann; Paul Albert Leitner; Edgard Lissel; Herbert List; Omar Lorenzoni; Madame d'Ora; Madame Yevonde; Chema Madoz; Ann Mandelbaum; Sally Mann; Robert Mapplethorpe; David Mc Dermott/Peter Mc Gough; Duane Michals; Emile van Moerkerken; Mark Morrisroe; Charles Nègre; Rosemarie Nohr; Paul Outerbridge; Bill Owens; Roger Parry; Irving Penn; Peter Peryer; Walter Peterhans; Jack Pierson; John Priola; Man Ray; Vilém Reichmann; Victor Reynault; Louis-Rémy Robert; Jaroslav Rössler; Drahomìr Josef Ruzicka; Miron Schmückle; Toni Schneiders; Hanna Seewald; Camille Silvy; Baldassare Carlo Simelli; Frank Eugene Smith; Giorgio Sommer; Emmanuel Sougez; Anton Stankowski; Elfie Stegemeyer; Studio Borchmann; Otto Steinert; Josef Sudek; William Henry Fox Talbot; Otmar Thormann; John Thomson; Wolfgang Tillmans; Arthur Tress; Ludovico Tuminello; Andy Warhol; Edward Weston; Minor White; Thomas R. Willams; Manfred Willmann; Joel -Peter Witkin; Paul Wolff; Wols; Woodbury & Page; Vàclav Zykmund; Piet Zwart.


Patrocini: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali della Repubblica Italiana; Presidenza della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana

Sponsor: Ascom, Associazione Commercianti di Bologna; ATC, Bologna; Bologna Fiere; Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna; Provincia di Bologna, Assessorato alla Cultura

Ufficio Stampa:
Studio Pesci: tel. 051 269267; fax 051.2960748
email: info@studiopesci.it

Ufficio stampa Gam tel. 051.502859 fax 051.371032

Ufficio Stampa Electa:
Ilaria Maggi tel. 02.21563250

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