Scena dell'eterna infanzia. La mostra riunisce opere realizzate negli ultimi due anni. L'artista crea opere pittoriche che simulano vecchi muri scrostati, vi applica manifesti e giornali, traccia pupazzi, poesie e frasi prese in prestito dal lessico infantile. A cura di Stefano Crespi.
Opere 2006 2007
Mostra e catalogo a cura di Stefano Crespi
A dieci anni dalla personale “La magia del silenzio” presentata nel 1998 da Flavio Caroli, la Compagnia del Disegno ripropone Vittorio Bellini con una mostra che riunisce opere realizzate negli ultimi due anni.
Il nucleo di tele esposte alla mostra "Scena dell'eterna infanzia" fa parte della serie “Graffiti Expressionism” (fusione tra Graffitismo ed Espressionismo), neologismo coniato dall’artista per dare un nome a queste ultime creazioni che costituiscono una novità nel suo percorso artistico.
L’artista crea opere che simulano vecchi muri scrostati, vi applica manifesti e giornali, traccia pupazzi, cartoni animati, personaggi delle fiabe, poesie e frasi prese in prestito dal lessico infantile; a volte inserisce veri e propri disegni di bambini. Con questa tecnica “stratifica” la tela, lasciando zone chiare e ruvide come pareti intonacate, che evidenziano la poca conoscenza del concetto di “spazio” da parte dei bambini.
Prendendo ispirazione dal mondo dell’infanzia, Bellini si allontana dal Graffitismo di protesta, preferendo focalizzare la tematica su quella purezza ed autenticità che solo i bambini ancora possiedono. Il suo messaggio, infatti, è positivo.
Negli anni ottanta la presenza di Giovanni Testori ha rappresentato un punto fermo nell’attività artistica di Bellini; in seguito altri personaggi della vita culturale italiana, quali Maurizio Cecchetti, Flavio Caroli, Raffaele De Grada solo per citarne alcuni, hanno apprezzato e sostenuto la sue opere. Grazie alle recenti esposizioni all’estero (Parigi, Toronto, Bamberg) Bellini si è affermato a livello internazionale; nel 2006 l’ente museale Accademia Tadini di Lovere (Bergamo), interessato alla sua opera, gli ha organizzato un’importante antologica.
... Ci sono in questi quadri incanti, piccole e toccanti figure della vita sorprese nell’attimo di un istante, forme di case, alberi, scale verso il cielo, il sole, scritture, e quella neve nella bellezza fragile della dimenticanza. Al di là di queste enunciazioni immediate, potremmo variamente dire che siamo in una grammatica della "fiaba" nei suoi significati antropologici, psicanalitici, poetici: o siamo davanti a qualcosa che ci richiama vagamente antiche immagini rupestri; oppure siamo in quella spinta odierna segnica, figurativa, liberatoria dei graffitisti... Dalla prefazione al catalogo di Stefano Crespi.
Immagine: Ciao Amico, 2007, olio, smalto e collage su tela cm 120x150
Inaugurazione mercoledì 20 febbraio 2008 ore 19.00
Compagnia del Disegno
via Santa Maria Valle, 5 Milano
orari: 10-12,30 / 16-19,30 dal martedi al venerdi
sabato su appuntamento
Ingresso libero.