Oltre la notte. Il pittore della Neofigurazione italiana, intimista, metropolitano e notturno, espone una quarantina di dipinti su tavola, tutti dedicati all'universo femminile e ai suoi piu' intimi pensieri. Testo critico di Giovanni Faccenda.
Parigi-Milano-Sarasota. Dopo l’importante mostra di Parigi, Fabio Calvetti presenta a Milano la prima mostra del nuovo anno e a marzo sarà di nuovo in Florida. Il pittore della Neofigurazione italiana, intimista, metropolitano e notturno, cui Alda Merini dedica un paio di poesie pubblicate sulla nuova monografia dell’artista, espone a Milano una quarantina di dipinti su tavola, tutti dedicati all’universo femminile e ai suoi più intimi pensieri.
La donna stilizzata delle sue opere, in abito elegante, tacchi a spillo e calze nere, popola la notte di una metropolitana deserta (omaggio a Milano), di una stanza vuota, di un bar in chiusura, di una città che, apparentemente, si ferma. Fabio Calvetti vuole rappresentare proprio quel momento di sospensione, di tempo vuoto, in cui ciascuno può raccogliersi in sé e abbandonarsi alle proprie emozioni: “È questa l’atmosfera che mi affascina; è questo l’attimo che voglio dipingere. Nelle mie opere l’oscurità cancella dettagli e presenze inutili, mettendo in scena solo l’inevitabile verità di un attimo, statico, accecante e silenzioso”.
Il pittore toscano scorge i mille volti delle donne, quello che loro non dicono ma che si legge facilmente nelle loro pose ed espressioni. Basta un taglio diverso e l’effetto cambia, basta una smorfia leggera e il sentimento è di speranza, attesa o dolente rassegnazione. Libera l’interpretazione del fruitore, ma Calvetti non ha dubbi: lo spazio di solitudine serve per depurarsi dalla frenesia della vita moderna e per aprirsi a nuove possibili soluzioni: “Oltre la notte siamo certi che arriverà un nuovo giorno.”
Scrive Giovanni Faccenda sulla monografia presentata in occasione della mostra:
“Palesi affinità si rintracciano con il lavoro di Edward Hopper, riflettendo sulle sorvegliate similitudini che avvicinano, ad esempio, Qualcosa che manca a House by the Railroad (il capolavoro hopperiano del 1925 che ispirò Psycho, il famoso thriller di Alfred Hitchcock); Oltre la notte a Night Windows (1928); Non c’è niente da capire a Gas (1940), vessillo di una quotidianità metropolitana spietatamente denudata dinanzi ai propri idoli (le pompe di benzina).”
La mostra è organizzata dalla galleria Artesanterasmo con la Galleria Guidi di Genova, che insieme distribuiscono in esclusiva l’opera di Fabio Calvetti in Italia.
Monografia con poesie inedite di Alda Merini
Testo critico di Giovanni Faccenda
Inaugurazione con l’artista giovedì 21 febbraio ore 18.30
Galleria Artesanterasmo
via Cusani 8 - Milano
Orari: 10-13 /15.30-19 (lunedì pom.- sabato)
Ingresso libero