La mostra ripercorre l'intero percorso dell'artista: al primo lavoro, un paesaggio ancora figurativo del 1932, fanno seguito una serie di chine, tempere, dipinti in cui si compenetrano fotografia e pittura, variazioni di uno stesso tema, fotogrammi e fotomontaggi. Un'astrazione geometrica ricca di invenzioni ritmiche e cromatiche cui perviene anche grazie ai suoi frequenti contatti con l'estero.
Questa mostra vuole rendere omaggio all’artista e all’uomo Luigi Veronesi,
alla sua integrità morale ed al suo insegnamento nel centenario della sua
nascita, nel decennale della morte e nel quarantennale della prima mostra
che con lui organizzammo alla Galleria Martano, prima di una lunga serie di
esposizioni che, durante gli anni, ha presentato non solamente il Veronesi
pittore, ma anche il fotografo sperimentale, lo scenografo, il grafico ed
esperto in comunicazione visiva, il lavoro nell’ambito delle arti applicate,
l’insegnante: un’attività a largo raggio, significativa del suo pensiero per
cui “… è importante che un artista non debba rimanere isolato nel mondo dei
propri fantasmi ma, cosciente di tutti i bisogni umani, cerchi di trasferire
le proprie esperienze e le proprie ricerche estetiche anche in altri
campi,assolvendo così una funzione sociale evidente e incontestabile anche
per coloro che non giungono a riconoscere quella più profonda ma più
indefinita a cui rispondono i quadri”.
La mostra ripercorre l’intera storia artistica di Veronesi: al primo lavoro,
un paesaggio ancora figurativo del 1932, fanno seguito una serie di chine,
tempere, dipinti in cui si compenetrano fotografia e pittura, variazioni
pittoriche di uno stesso tema, fotogrammi e fotomontaggi: un’astrazione
geometrica ricca di invenzioni ritmiche e cromatiche cui perviene anche
grazie ai suoi frequenti soggiorni parigini ed alla frequentazione degli
studi di Léger, Vantongerloo, dei Delaunay e più in generale di
quell’avanguardia europea tenuta lontana in quegli anni dal nostro paese.
Degli anni del dopoguerra sono esposte alcune opere del concretismo,
movimento che Veronesi contribuisce a fondare nel 1947 particolarmente
ricche di materia e colore. All’inizio degli anni sessanta appartiene un
cospicuo nucleo di disegni, chine ed olii in cui egli ricerca la
naturalità di quelle forme geometriche che aveva postulato negli anni trenta
come forme universali della ragione con forme geometriche sovrapposte a
forme organiche in una contrapposizione che si fa centrale nella ricerca
dell’artista il quale proprio da qui riparte con un nuovo processo di
astrazione geometrica che dalla fine degli anni sessanta condurrà fino al
termine della sua vicenda umana nel 1998.
Luigi Veronesi è nato a Milano nel 1908 dove è morto nel 1998. Fra le
numerosissime mostre private e pubbliche, ricordiamo la prima, nel 1932 alla
Galleria del Milione di Milano, culla e cenacolo di quel gruppo degli
astratti di cui Veronesi ha fatto parte, quella dedicatagli dal Comune di
Milano per i suoi ottant’anni a Palazzo Reale e quella curata da Klaus
Wolbert per l’Institut Mathildenhohe di Darmstadt, il Museum Bochum e lo
Sprengel Museum di Hannover.
Inaugurazione: martedì 26 febbraio 2008, ore 18,30
Galleria Martano
Via Principe Amedeo, 29 - Torino
Orario: 15,30/19,30 dal lunedi al sabato
Ingresso libero