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22/2/2008

Grazia Lavia

Art action, Novara

Noi siamo le parole, noi siamo la musica , noi siamo la realtà, così affermava Virginia Woolf nel saggio Momenti di essere riferendosi al mondo come opera d’arte di cui noi tutti facciamo parte. Come presa di coscienza di esserci in quel mondo, a patto però di andare oltre l’ovatta che lo circonda, di sperimentare territori rischiosi, dove l’oscurità dell’inconscio è lì a portata di mano e di cui non bisogna avere paura. La creazione artistica in fondo è proprio questo: questa fessura che si apre all’improvviso su qualcosa che non sappiamo. Ho voluto usare questa frase, all’interno della mostra Parole e musica, dedicata, a tutte quelle donne, poete, scrittrici, artiste che non si sono tirate indietro. Che hanno sperimentato territori ardui e che hanno pagato prezzi alti per la loro scelta. Perché secondo me le donne, artiste e no, quando si mettono in gioco lo fanno fino in fondo e quindi sono meno protette, più pronte a superare quel leggero confine fra normalità e follia. Ed è questo essere in bilico che mi affascina, che mi evoca…..parole e musica……e le parole sono dette dalla voce di Virginia Woolf in una intervista alla BBC del 1937.
GraziaLavia

Dall’inizio della sua ricerca artistica, Grazia Lavia sembra attrarre a sé, come delicato pifferaio magico, uno stuolo di anime letterate e letterarie…

Rigorosamente donne, stregate da un insolito e irresistibile richiamo, si accodano in silenzio, di installazione in installazione, su percorsi artistici che le fanno improvvisamente trovare una accanto all’altra, testimoni e interpreti di un’unica rivelazione…è il legame sottile che le unisce al cuore dell’artista. Protagonista la celebre scrittrice inglese Virginia Woolf, co-attrici artiste e personaggi femminili del Novecento, che in un intreccio tra arte e biografia, scrittura e pagine di vita, vengono rilette e “rivestite” dalla regia di Lavia. I vestiti immaginari dell’artista dondolano sui riflessi dei versi di Emily Dickinson, Marguerite Duras e della stessa Woolf, reinventando paesaggi visivi che non emergono dalle storie raccontate dalle scrittrici, bensì da quel misterioso filo emotivo che stringe vite lontane, quelle di donne di cui si conoscono solo le parole, e a cui Lavia ridona una soffusa, intensa fisicità.

Parole e musica è una mostra di incanti e sofferenze, di magie e coltelli. Uno sguardo profondo e silenziosamente vibrante che orchestra il canto di voci ferite, felici, urlanti o inesistenti, presenti o nascoste da storie che il tempo ha cristallizzato in bellezza. Un percorso di fotografie e installazioni, che dal dissolversi dell’infanzia di Lavia in un legame stretto, dolcemente imprescindibile con l’anima della Woolf, dei suoi personaggi, si snoda sulla strada di incontri improvvisi, fugaci, fulminanti: Alda Merini, Sylvia Plath, Camille Claudel, Marina Cvetaeva, fluidificano la loro voce al suono di Judith. L’immaginaria sorella di Shakespeare che rifiutò il matrimonio, scelse la parola, ma che non ebbe scampo, fu sconfitta. Le donne di Grazia Lavia hanno invece raccolto il suo testimone vivendo di arte, lacerandosi di poesia, vincendo con le loro parole. Solo così Judith ritornerà al corpo del quale tante volte ormai ha dovuto spogliarsi…
«…verrà, se lavoreremo per lei, e che lavorare così, anche se in povertà e nell’oscurità, vale certamente la pena.»
(V. Woolf, Una stanza tutta per sé, 1929)
Viola Lilith Russi

Art action
largo Don Minzoni, 8 - Novara
Orari: feriali 16 /19; festivi 10/13 - 16/19; lunedì chiuso
Ingresso libero

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