Architetture perdute. Video Installazione a cura di Mimmo Di Marzio. 'Faccio visita ai miei vecchietti cercando semplicemente di dar loro un piccolo ascolto, orecchie tese alle loro parole di ieri, parole stanche di esser dette e poi piccole ire condite da una poca tolleranza al resto della popolazione della casa. La memoria di un anziano, dove è accessibile e limpida, mi affascina straordinariamente, la vivo come una grande e comune ricchezza di immagini, parole e fatti, amori consumati e persi nei meandri oscuri di una memoria piena e confusa'.
a cura di Mimmo Di Marzio
Video Installazione
Architetture perdute
Faccio visita ai miei vecchietti cercando semplicemente di dar loro un
piccolo ascolto, orecchie tese alle loro parole di ieri, parole stanche
di esser dette e poi piccole ire condite da una poca tolleranza al resto
della popolazione della casa.
La memoria di un anziano, dove è accessibile
e limpida, mi affascina straordinariamente , la vivo come una grande e
comune ricchezza di immagini, parole e fatti, amori consumati e persi nei
meandri oscuri di una memoria piena e confusa e poi odio scaduto e sepolto
da troppi anni di quel benessere civile conquistato dalla nostra gente
in anni difficili, i loro anni migliori travolti ed incisi indelebilmente
con il marchio della morte.
Cuori che difficilmente vivono la condizione
senile serenamente, cuori che hanno combattuto, induriti da un tempo che li ha
traditi regalando loro una democrazia troppo tardi per dimenticare.
Questi
vecchi rappresentano per me una generazione straordinariamente ricca
nonostante
le difficoltà di un secolo imbastardito prima ancora di essere
fecondo, crudele e sporco di sangue ma generoso nel regalarci persone temprate
e geniali in tutti i campi.
I Padri dei nostri Padri, persone antiche e
forti allo stesso tempo, obbligate in una maggioranza a costruirsi una
vita
senza poter scegliere troppo, figli di genitori ottocenteschi nei modi e
nei visi modellati da vite vissute troppo spesso a pochi centimetri
dalla
terra. Le loro facce mi rapiscono quotidianamente ed io attraverso le
rughe
di questi corpi come piccoli sentieri senza meta, un groviglio di
emozioni:
pianti, risate, urla, baci e poi sole vento e pioggia a scolpire
magistralmente
pelli di colore differente.
Guardo, li guardo, entro nei loro occhi e
leggo
tutto quello che non si dice.
Questa è per me adesso la
bellezza,
un'unica e rara bellezza che ci circonda e ci ricorda, proprio come
l'architettura,
un tempo perduto e lontano, presente nei nostri giovani sguardi proprio
come una vecchia casa.
La nostra casa di ieri, conosciuta ma sfuggente
nella
memoria e poi profumi e odori del passato stanchi anche loro di
rimembrare
vecchie storie.
Ma li conosciamo perchè ci siamo cresciuti
dentro,
ci hanno insegnato e ci hanno aiutati a conoscere tutte quelle cose
impossibili
da tradurre sicuri della loro vecchia veritÃ
maturata in tempi che ci hanno preceduto.
Alessandro Bellucco
Inaugurazione mercoledì 5 dicembre ore 18
Orari: mercoledì, sabato e domenica ore 15-18.30
Obraz Associazione Culturale
Vicolo Lavandai 4, Milano
tel. 347 4350189