Maschere. Abitudini, luoghi comuni, giudizi arbitrari, sono maschere che attribuiamo o indossiamo facilmente, senza accorgerci di violare un'identita'. Da queste riflessioni si sviluppano le tre installazioni ideate dalla giovane artista per questa mostra, tutte incentrate sull'esecuzione di gesti e semplici esercizi quotidiani.
Venerdì 7 marzo inaugura il primo Spazio FVG del 2008 con la personale
di Virginia Di Lazzaro (nata a Udine nel 1983 vive e lavora a Palazzolo
dello Stella UD) intitolata “Maschere”. Abitudini, luoghi comuni,
giudizi arbitrari, sono maschere che attribuiamo o indossiamo
facilmente, senza accorgerci di violare un'identità. Da queste
riflessioni nasce la mostra di Virginia di Lazzaro a Villa Manin, in
cui i tre lavori esposti pur eseguendo in maniera autonoma esercizi
diversi ci riconducono a un'identica soluzione: noi stessi.
Reciso è un'installazione in cui il pubblico è invitato a recidere un
fiore e riporlo nel vaso accanto. Un gesto semplice, di minima
rilevanza, spesso automatico o compiuto con un ingenuo piacere, ma allo
stesso tempo irrimediabile, definitivo come una condanna a morte.
Non ci troviamo di fronte alla poetica di una natura morta ma alla
dolorosa responsabilità di una natura uccisa, scoprendo di aver
indossato i panni di carnefici inconsapevoli.
L'opera infatti concentra l'attenzione dello spettatore sul gesto, sui
suoi significati, sulle sue conseguenze, e lascia la percezione di
qualcosa di irregolare e crudele, permettendo di cogliere le
connotazioni più ampie dell’azione compiuta.
Nell'ambiente austero della Sala delle Carrozze, per tutta la durata
della mostra, una passerella di vasi di fiori rasserena il percorso, ma
allo stesso tempo rimane emblema silenzioso di una violenza subita e
legittimata.
La ideale, un nuovo lavoro pensato appositamente per Villa Manin, è
composto da due momenti distinti, esecuzione ed esercizio, l'opera e il
suo work in progress. Questa volta il pubblico è invitato a delineare
la graduatoria delle qualità della propria donna ideale, scegliendone
tre da una lista di quindici. Ciascuna qualità, associata a un colore,
dà forma a una griglia di riquadri colorati apparentemente casuali
risultanti dall'insieme di tutte le classifiche raccolte.
“Disegnare” la donna ideale implica un atto creativo di per sé
provocatorio e divertente, significa creare una maschera in attesa che
qualcuno la indossi: la donna reinventa se stessa, l'uomo la modella a
seconda delle sue aspettative. Sorridendo nel mettere in ordine le
qualità, sappiamo che stiamo creando un feticcio, un’identità nuova e
inventata ma che allo stesso tempo nasconde e ignora la reale sostanza.
Se da un lato questa immaginaria creazione rappresenta un gioco di
immedesimazioni e rimandi che lascia aperte infinite possibilità di
essere e corrispondere, dall'altro si annulla nella perfezione anonima
e intangibile dell'ideale.
Anche in Donna+lampione il lavoro si concentra sulla figura femminile e
nuovamente si struttura in due fasi, parte da una performance e si
riflette in un'installazione video. La situazione proposta è
apparentemente trascurabile, alcune donne, sostano ferme sotto un
lampione nei pressi di Villa Manin, presidiano un luogo, si espongono e
sottopongono agli sguardi, agli interrogativi, alle domande, ai giudizi
della gente che passa così come dei visitatori in mostra.
I video, presentati poi negli spazi espositivi dell’Armeria,
documentano la situazione in un loop infinito, ripetitivo e ossessivo
che accentua, attraverso la freddezza dello schermo televisivo, la
percezione della donna come merce di consumo.
Virginia di Lazzaro vuole incoraggiare attraverso interventi minimi,
equivoci impercettibili e apparenti leggerezze, una riflessione sulla
libertà e il rispetto, suggerendo una più profonda consapevolezza nel
rapporto con la realtà, con gli altri e con se stessi. Il suo lavoro
non assume un tono critico né provocatorio, non spiazza, ma disorienta
lentamente con il suo sottile e delicato equilibrio.
Questa mostra è gemellata con lo Spazio FVG dello SPAC di Buttrio
Sabato 8 marzo ingresso gratuito a tutte le donne per tutte le mostre
di Villa Manin
Inaugurazione: venerdì 7 marzo 2008, ore 19
Villa Manin (Spazio FVG)
Piazza Manin, 10 - Codroipo (UD)
Orari: martedì – domenica 10 – 18
Ingresso gratuito