Ink 4 riot. Uno degli artisti piu' interessanti della nuova generazione di fumettisti indipendenti. Nella sua produzione c'e' uno spaccato di una comunita' marginale ma resistente che trae le radici dalla rivolta punk del '77.
Nella produzione di Zerocalcare c’è uno spaccato di una comunità. Una comunità marginale ma resistente che trae le radici dalla rivolta punk del ‘77 e che si è evoluta e sviluppata attraverso i centri sociali occupati di mezza Europa, contaminandosi tra lotte politiche e sottoculture giovanili. Nei disegni c’è il G8 di Genova 2001 come le barricate di Copenaghen alla vigilia dello sgombero dell’Ungdomshuset, ci sono le manifestazioni del 25 aprile romano come i concerti punk di Bogotà: una comunità riottosa che vive e urla nelle periferie delle metropoli globali.
Il supporto e le tecniche usate sono quelle più facilmente riproducibili, che possono viaggiare nelle mail di mezzo mondo, pronte per essere stampate ed attacchinate sui muri di qualche squat o tra le pagine di qualche fanzine. Colorazione rigorosamente a computer per poter essere sempre riproducibile ad ogni stampata, tratto deciso impregnato di decenni di letture di fumetti underground (“Tank Girl” sopra tutti): riottosi, irriverenti, autoprodotti, a volte un po’ autoreferenziali: lo specchio di comunità, appunto.
Zerocalcare, romano classe 1983, all’inizio non ci pensava proprio a far vedere i suoi disegni a qualcuno. Solo l’impatto con l’universo del lavoro salariato, una volta finito il liceo, lo convince che per alzarsi ogni mattina alle 6 c’è ancora tempo e che magari esistono altri modi di procurarsi reddito. Il racconto a fumetti delle giornate del G8 di Genova del luglio 2001 gli dà modo di farsi conoscere oltre che di portare il suo piccolo contributo alla ricostruzione di quei giorni da parte di chi li ha vissuti. Da allora ha partecipato alle tre edizioni di “Crack Fumetti Dirompenti” al Forte Predestino e numerose altre mostre sparse per i centri sociali italiani, per i quali ha illustrato innumerevoli locandine per concerti e manifestazioni, oltre che copertine di dischi e di fanzine del panorama punk/oi/hardcore.
Tutto questo però lo fa gratis, quindi non è che serva molto al reddito. In cambio però lavora come illustratore presso il quotidiano “Liberazione”, e collabora come fumettista con il settimanale “Carta” e il mensile di Repubblica “XL”. Nel 2006 due storie sono state pubblicate sul volume a fumetti “GeVsG8”, i cui fondi sono stati destinati alle spese legali degli imputati per il G8 genovese, mentre nel 2007 ha disegnato, insieme a Push/R, il fumetto “La politica non c’entra niente”, che trae spunto dall’omicidio di Renato Biagetti. Per ora ha trovato suoi disegni appesi su muri, pub e centri sociali italiani, inglesi, irlandesi, tedeschi, austriaci, francesi, colombiani, greci e baschi.
Inaugurazione ore 21
Fusolab
Via Giorgio Pitacco, 29 - Roma
Ingresso libero