La mostra "Il corpo della donna come luogo pubblico" presenta il video-saggio "Writing Desire" di Ursula Biemann e il diario fotografico "Irina" di Melania Comoretto. I lavori sono stati scelti per riflettere sulla produzione contemporanea di immagini legate alla donna all'interno di una giornata di dibattiti e proiezioni.
a cura di Benedetta di Loreto
Il 15 marzo presso il centro Sporting Argentario – località Val di Porto, Porto Santo Stefano, Grosseto – dalle ore 10.00 alle ore 19.00 si svolgerà una giornata di dibattiti e proiezioni dal titolo donneVsviolenza organizzata da Plantage, dal Coordinamento Provinciale di Grosseto Dipartimento Pari Opportunità e Fare Cultura Orbetello.
All’inerno di questa giornata, viene ospitata la mostra Il corpo della donna come luogo pubblico, che presenta due lavori di Ursula Biemann e di Melania Comoretto, curata da Benedetta di Loreto. Il video-saggio Writing Desire di Ursula Biemann e il diario fotografico Irina di Melania Comoretto sono stati scelti per riflettere sulla produzione contemporanea di immagini legate alla donna.
Nel corso del Novecento, sono stati moltissimi gli artisti, i fotografi, i registi e i responsabili della comunicazione visiva, che hanno sottolineato l’eccessivo esibizionismo del corpo femminile come stimolo ad un desiderio di possesso: gli stereotipi della donna come sogno erotico, individuo passivo o dipendente dall’uomo sono stati messi in discussione nel tentativo di restituire un’immagine della donna che rifletta le sue capacità di soggetto attivo nella vita culturale, politica e sociale. Il titolo della mostra è preso da un testo di Barbara Duden, nel quale l’autrice affronta il tema dell’aborto, evidenziando come i continui dibattiti scientifici, religiosi e politici creino uno spostamento della percezione dell’identità femminile da soggetto a oggetto-contenitore.
Il video di Ursula Biemann e le fotografie di Melania Comoretto sono state scelte come esempi artistici che rovesciano gli stereotipi della rappresentazione attraverso due tecniche narrative differenti.
La mostra è accompagnata da un timeline, una carrellata di dipinti, fotografie, documentazione di performance artistiche e pubblicità, che mettono in contrasto gli stereotipi della rappresentazione della donna con le immagini prodotte dall’arte nel novecento.
Questa mostra è sviluppata in collaborazione con 1:1projects.
http://www.1to1projects.org
15 marzo dalle ore 10.00 alle 19.00
Sporting Argentari
localita' Val di Porto, Porto S. Stefano (Gr)
ingresso libero