Attraverso la modifica di svariati materiali Giovanni Albanese crea nuove forme. Riscattando oggetti abbandonati, e assemblandoli, li rimette in vita dando loro una nuova funzione e un diverso messaggio. Franco Silvestro adotta una comunicazione molto diretta, presentando nelle sue sculture le degradanti situazioni quotidiane che ci circondano.
È attraverso la modificazione dei più svariati oggetti che Giovanni Albanese crea nuove forme di linguaggio. Durante il suo percorso artistico trentennale si è infatti avvicinato alle diverse sfaccettature dell’animo umano, mantenendo però sempre una costante ironia, e, in questo modo, stimolando quella condizione di “eterno bambino” che risiede in ognuno di noi. Ed è proprio come con un bambino, che Albanese ci attira verso le sue opere costituite da molteplici lampadine a fiamma, che dando la sensazione delle candele votive e quindi del fuoco, incuriosiscono e intimoriscono al tempo stesso. Riscattando oggetti abbandonati, e assemblandoli per tecnica e similitudini, li rimette in vita dando loro non solo una nuova funzione ma anche un diverso messaggio di comunicazione. Alla base del suo lavoro la continua ricerca di un dialogo con il pubblico è fondamentale.
Nato a Bari nel 1955, vive e lavora a Roma, Giovanni Albanese è artista, scenografo e regista.
Ha esposto nelle principali città italiane e in Spagna, Germania, Inghilterra, Slovenia,Taiwan.
Vince il Premio Pino Pascali per l’Arte Contemporanea nel 2002. Verrà presentata inoltre un’importante monografia dell’artista con testi di Gianluca Marziani, Achille Bonito Oliva, Vincenzo Cerami e Lidia Lavera.
Franco Silvestro ha una comunicazione diretta, presentando con una sincerità spiazzante le degradanti situazioni quotidiane che ci circondano. Sono realtà marginali, spesso incentrate sulle situazioni presenti nella sua città natale: Napoli. Questa nitidezza, “senza peli”, degli avvenimenti è riportata nelle sue opere, come sulle sculture candidamente bianche, chiare, che anche visivamente lanciano il loro messaggio senza mezzi termini. Ed è con la sua Bombola di gas, scultura in gesso del 1992, che Silvestro denuncia la vendita abusiva di gas nella sua città. È infine con ironia che riceve quindi la magra offerta degli ignari passanti di una stazione. Questo è Nel fresco orinatoio alla stazione, video del 1999, ispirato dall’omonima poesia di Sandro Penna:
Nel fresco orinatoio alla stazione sono disceso dalla collina ardente. Sulla mia pelle polvere e sudore m'inebbriano. Negli occhi ancora canta il sole. Anima e corpo ora abbandono fra la lucida bianca porcellana.
Nato a Napoli nel 1960, vive e lavora tra Milano e Napoli. Espone con il Ponte Contemporanea nel 1995-2002-2003-2006, nelle principali città italiane, ma anche in Inghilterra, Francia e Germania.
Inaugurazione: Giovedì 20 Marzo 2008 ore 18:00
Il Ponte Contemporanea
Via Monserrato, 23 - 00186 Roma
Dal Lunedì al Sabato _ 12:00-20:00
Ingresso libero