Circolo Culturale Bertolt Brecht. Spazio2
Milano
via Giovanola, 21/c
02 6425119 FAX 02 6425119
WEB
Zayin
dal 9/12/2001 al 10/1/2002
02 26820454 FAX 02 26820454

Segnalato da

Anna Rodolfi




 
calendario eventi  :: 




9/12/2001

Zayin

Circolo Culturale Bertolt Brecht. Spazio2, Milano

Valori escatologici e ricerca artistica si confrontano nell'installazione ideata dal gruppo Orlando (Enzo Ferrara e Daniela Panfili) e Diego Mazzaferro. Al centro dell'azione è la lettera 'zayin' e il numero sette, elementi entrambi che rimandano ad una condizione originaria della scrittura e del pensiero. Traccia di una primordiale e necessaria forma di comunicazione che ha in se' i presupposti del pensiero.


comunicato stampa

Enzo Ferrara, Daniela Panfili, Diego Mazzaferro, Maurizio Landini
A cura di Elena di Raddo

Valori escatologici e ricerca artistica si confrontano nell'installazione ideata dal gruppo Orlando (Enzo Ferrara e Daniela Panfili) e Diego Mazzaferro.
Al centro dell'azione è la lettera "zayin" e il numero sette, elementi entrambi che rimandano ad una condizione originaria della scrittura e del pensiero.
Traccia di una primordiale e necessaria forma di comunicazione che ha in sé i presupposti del pensiero.
Il numero sette, infatti, fa esplicito riferimento ai misteri riposti nelle Sacre Scritture: le membra, le sette parti comprese nell'uomo, fatto da Dio a sua immagine e somiglianza, ma anche al numero che scandisce i giorni della set­timana, e, quindi la misura del tempo che prese avvio dalla Creazione, a partire, cioè, dal "settimo giorno".

Suddiviso in due parti da un non tessuto semitrasparente, lo spazio della "scena" in cui si svolge la performance e la mostra, sottolinea la duplice dimensione della rappresentazione e della fruizione. Il velo separa fisicamente, ma non visivamente, gli spazi rendendo solo percettibile ciò che accade dietro coinvolgendo il ruolo dei fruitori della performance all'interno del progetto artistico. Nella prima sezione dello spazio il pubblico assiste a quanto s'intravede dietro il velo attraverso un monitor che trasmette in diretta la performance: in questo modo la fruizione è mediata dalla registrazione che si frappone alla visione diretta. Tale mediazione visiva e percettiva è sottolineata, inoltre, da un altro moni­tor posto di fronte al velo che trasmette un video realizzato con un programma di grafica computerizzata.
In esso la lettera Z di Zayin compie evoluzioni grafiche all'interno di uno spazio architettonico che si apre a dimensioni ed evoluzioni artificiali. La germinazione della lettera attraverso la sua moltiplicazione e definizione del significato nella creazione della parola Zayin allude alla definizione di un pensiero partendo dall'elemento primario, elementare, della scrittura.
Il riferimento alla dimensione dell'artificio tecnologico è comunque costantemente posto in relazione con quella fisica e tale sinergia costituisce il motivo ca­ratterizzante l'intero lavoro. Oltre lo spazio riservato alle proiezioni e al pubblico, infatti, si svolge una performance che, a diversi livelli, sottolinea la fisicità: il performer, posto sopra una seduta in pelle, compie l'atto della scrittura.
Oltre alla presenza del corpo dell'artista, il senso della fisicità è presente anche nel materiale organico con cui è realizzata la seduta, ma, allo stesso tempo, è elusa dal disegno della costellazione dipinto sulla sua superficie che allude al cosmo.
L'azione rappresenta così l'elevazione, spirituale e mentale, dell'individuo tramite una traccia consapevole: la lettera che il performer continua a tracciare durante l'azione. In tal modo si realizza l'integrazione tra le dimensioni della razionalità e della fisicità, ma anche dello spirito, essendoci, appunto, in questo lavoro il continuo riferimento a significati primari ed escatologici.
La costellazione su cui siede il performer oltre il velo, e nella quale si sviluppa anche il percorso tracciato dalla lettera Zayin nel video, è la meta ultima della riflessione sull'uomo e sulla sua origine, e, la chiave di lettura degli eterni interrogativi sul senso dell'esistere.

Inaugurazione: lunedì 10 Dicembre alle ore 18.30

Alle ore 20.00: Conversazione con Elena di Raddo e con gli artisti

Apertura: giovedì_venerdì_sabato dalle ore 16.30 alle ore 20.00 e su appuntamento

Circolo Culturale Bertolt Brecht
Via Padova, 61_20127 Milano
Tel/fax_02 26820454
bertoltbrecht@tin.it

IN ARCHIVIO [91]
Fuoristagione 2012 e Spunti di Vista
dal 27/5/2012 al 12/6/2012

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede