Personale di Giuseppe Bombaci. La mostra si apre con una forma assai familiare e stereotipata come la boule - la borsa dell’acqua calda - implosa, combusta, dilaniata, con i vari frammenti che si disperdono nell’ambiente; a parete invece tre arazzi di grandi dimensioni riprenderanno i motivi e le simbologie che caratterizzano i suoi dipinti, in particolar modo uomini incappucciati appartenenti a congreghe segrete, misteriosi e sfuggenti come fantasmi(...) Alberto Zanchetta.
Giuseppe Bombaci
A cura Alberto Zanchetta
Testo affettivo di Luca Beatrice
La personale di Giuseppe Bombaci offre uno spaccato assai completo della ricerca dell’artista che si interessa a una pratica che unisce la pittura all’arazzo, la scultura all’installazione, la fotografia al disegno. Nell’equilibrata quanto accurata commistione dei diversi linguaggi, Bombaci proietta il suo immaginario a ridosso della cultura del profondo sud, ne sviscera aspetti desueti, connota con ironia il folclore ricorrendo a un’espressività per certi versi ludica, sicuramente dallo spiccato senso/sapore parodistico. La mostra si apre con una forma assai familiare e stereotipata come la boule - la borsa dell’acqua calda - implosa, combusta, dilaniata, con i vari frammenti che si disperdono nell’ambiente; a parete invece tre arazzi di grandi dimensioni riprenderanno i motivi e le simbologie che caratterizzano i suoi dipinti, in particolar modo uomini incappucciati appartenenti a congreghe segrete, misteriosi e sfuggenti come fantasmi, oppure teschi con le ossa incrociate, emblematico simbolo di morte ma con una carica rappresentativa molto più vicina al cartoon che alla tradizione iconografica. Come per gli arazzi, in canapa saranno pure delle sculture: personaggi e animali contratti o allungati nelle dimensioni che (sotto vari aspetti) ricordano molto da vicino le bambole voodoo... Infine quadri di piccole dimensioni, ricercati e accurati nell’uso della foglia oro in contrasto con il nero degli acrilici, concluderanno il percorso espositivo che reca il programmatico nome di “Fantamemoâ€.
Alberto Zanchetta
Una volta Giovanni Lindo Ferretti dei CSI mi aveva detto che Andrea Chiesi era il suo unico discepolo riconosciuto. La stessa cosa vale per Giuseppe Bombaci nei miei confronti: lo riconosco come il solo, autentico, discepolo. Giuseppe (detto Peppe o Beppe) è mio allievo all’Accademia di Brera a Milano. Proviene da Siracusa, Sicily, e anch’io ho insegnato da quelle parti. Ha frequentato per tre anni le mie lezioni di storia dell’arte. Ne ha perse pochissime e forse ci ha pure capito qualcosa. Un giorno Peppe mi dice che deve fare una mostra personale ad interno&dumdum di Bologna. Ma allora hai velleità artistiche? gli dico io - e lui che è modesto e s’imbarazza un poco ma so che in realtà ci tiene molto – mi scrivi un breve testo? mi domanda - Ma scherzi, io, io sono un maestro della critica, costo caro, chi paga, e poi quando, no, no è un casino, dai Peppe B. non mi puoi chiedere una cosa del genere. Però ci penso su e decido che si, con tutti i favori che mi ha fatto Peppe B. E poi se mi diventa un promettente ragazzo, meglio non lasciarlo a qualcun altro. Mi porta le foto. Quadri, oggetti, installazioni. Mi spiega che per lui è importante non dimenticare la memoria, sia quella privata della sua vita e della sua famiglia, sia quella collettiva della sua terra. Foto rielaborate di suo padre da ragazzino. La nonna, che deve essere un personaggio straordinario, che gli cuce gli oggetti, gli prepara i lavori, insomma è il suo assistente. La nonna partecipa alla creazione dell’opera da lontano, è uno spirito guida, uno sciamano, in tempi così distanti e assenti. Spero che al pubblico bolognese piaccia la prima mostra di Peppe B. Da parte mia sono lieto di tenerlo a battesimo, con un intervento più affettivo che critico. Un discepolo così il mio affetto lo merita. E comunque ci terrei a conoscere la nonna. Luca Beatrice
Inaugurazione giovedì 13 dicembre 2001 ore 21
Orario: 14 , 15 dic. dalle 21,30 alle 23 ( dal 18 al 28 dicembre su appuntamento)
associazione culturale - art gallery
interno&dumdum
via santa maria maggiore 4 40121 Bologna ( I )
tel.: (+39) 051 25 15 57 fax : (+39) 051 24 67 63