Le lunghe attese - Opere dal 1968 al 2008. La sua pittura, passata definitivamente al figurativo a partire dagli anni '70, esprime una denuncia sociale. I sui modelli sono tratti dalla vita di ogni giorno, dal mondo degli affetti, ai passanti che camminano o sostano in strada.
"Le lunghe attese - Opere dal 1968 al 2008" è il titolo della personale di Gaetano Pallozzi, dal primo aprile nella sala Leopardi di Palazzo Reale a Napoli. Con la mostra la Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III" rende omaggio all'artista sulmonese ultraottantenne: all’inaugurazione alle ore 17.30 intervengono il Direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli, Mauro Giancaspro, il presidente del Consiglio Regionale d'Abruzzo, Marino Roselli, il Soprintendente speciale per il Polo Museale Romano, Claudio Strinati, l'ex capo dipartimento del ministero dei Beni e le Attività Culturali, Salvatore Italia e il critico d'arte Maurizio Vitiello.
Di Gaetano Pallozzi hanno scritto e parlato i maggiori critici italiani , tra cui Argan, Zeri, Carli, Di Genova, Crispolti, Solmi e Sgarbi.
La sua pittura dal '70 passata definitivamente al figurativo, esprime una denuncia sociale, i sui modelli sono tratti dalla vita di ogni giorno, dal mondo degli affetti, ai passanti che camminano o sostano in strada.
Pallozzi non è solo un artista: a lui si deve l'istituzione del “Premio Sulmona” che è giunto alla sua XXXV edizione
La personale di Pallozzi, promossa con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, resterà aperta fino al 19 aprile.
Gaetano Pallozzi - Sulmona 1925
Pittore versatile e originale, vive e lavora nella sua città. Dal 1947 è presente alle più importanti rassegne nazionali, tra cui la Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma e i premi La Spezia, Lissione, Modigliani, Michetti, Repubblica di S. Marino. Ha esposto anche all'estero in collettive a Bogotà, New York, Zurigo ed ha tenuto mostre personali a New York e nelle principali città d'Italia. Sue opere si trovano a Palazzo Braschi a Roma, alla Pinacoteca del Sannio di Benevento, alle Pinacoteche Comunali di Avellino, Avezzano, Foggia, Macerata.
“Quello che fai è interessante anche perchè si distacca dalla moda dell'iperrealismo. Io credo sempre di più alla "pittura". Credo che dobbiamo spingere in questa direzione”. (Lettera di R. GUTTUSO del 29-01-1977).
“Credo che quello che si vede nei quadri esposti sia la celebrazione di un pittore di ottant’anni che è rimasto giovane nel suo sguardo, capace di non farsi ingannare e di non farsi neppure illudere, e neanche di vedere la realtà diversa da quella che è. Quindi di rappresentarcela con la carica di sentimenti e di emozioni che è nella vita, nella sua esperienza, e di cui le sue opere sono gravide. La sua pittura è una dichiarazione di guerra contro alcune forme fasulle dell’arte contemporanea.” Vittorio Sgarbi
Inaugurazione 1 aprile alle ore 17.30
Sala Leopardi di Palazzo Reale
Piazza Plebiscito, Napoli