Imperfezioni. Per l'artista le imperfezioni sono la vera perfezione del mondo. "L'argilla si trasforma nelle sue mani e diviene forma nel colore. Impressione. Messaggio celato nel sovrapporsi moderno di immagini di altri paesi."
Ancora una mostra prestigiosa per Alessandro Antonino che torna a Roma - questa volta al Chiostro del Bramante dal 2 aprile al 5 maggio - con le sue opere originali, antiche e moderne al tempo stesso. L’ennesima “personale” di un artista che, se pur giovane, ha ormai un pubblico affezionato nel panorama dell’arte contemporanea italiana.
Imperfezioni, questo è il titolo della mostra. Perché imperfezioni? Perché le opere di Antonino hanno sempre forme imperfette. Per l’artista, infatti, le imperfezioni sono la vera “perfezione” del mondo perché, sarà banale dirlo, la diversità è la bellezza della natura che ci circonda. Nonostante tutto noi cerchiamo di assomigliarci anche se i popoli, generalmente, si attraggono per la loro diversità.
Alessandro Antonino nasce a Napoli nel 1973 da una famiglia che ha l’arte nel sangue. Frequenta corsi di pittura all’Accademia di Belle Arti e gruppi di giovani pittori partenopei. Si getta poi a capofitto in questa avventura. Inizia a dipingere, vivendo il suo passato e il suo altrettanto promettente futuro immerso in un universo femminile che senza dubbio lo ha influenzato: la nonna, che all’inizio del secolo scorso scriveva pièce teatrali molto apprezzate, poi la mamma, pittrice.
Quindi il matrimonio con Licia Colò e la recente nascita della figlia portano a maturazione quelle suggestioni, quei colori che Alessandro ha sempre portato dentro di sé, ispirato e mosso nel proprio lavoro dal calore inconfondibile delle sue donne. “Nelle sue opere la materia si fa tridimensionale per aiutar gli oggetti ad uscire più vivacemente dalla superficie, giungendo così a soluzioni in cui vi è un nuovo sentire della materia ma anche del colore. Negli ultimi lavori, infatti, l’artista sembra far sciogliere il colore, e di conseguenza le forme, per raggiungere nuove sensazioni e suggestioni emotive, per toccare nuove corde di silenzio”.
L’argilla si trasforma nelle sue mani e diviene forma nel colore. Impressione. Messaggio celato nel sovrapporsi moderno di immagini di altri paesi. L’argilla viene miscelata, prende forma, vita, colore. Poi è cotta col fuoco. “Paul Valéry scrive che le arti più avventurose, più incerte, più nobili, sono quelle che richiedono l’uso del fuoco.” Oggi l’artista non ha lasciato le sue tecniche originarie, le sta solo trasformando, scegliendo con esse il modo di comunicare le nuove emozioni di Alessandro Antonino.
Inaugurazione: mercoledì 2 aprile 2008 – ore 18
Chiostro del Bramante
Via della Pace - Roma