Musei Capitolini
Roma
piazza del Campidoglio, 1
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WEB
La regina Arsinoe
dal 1/4/2008 al 5/7/2008

Segnalato da

Gabriella Gnetti




 
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1/4/2008

La regina Arsinoe

Musei Capitolini, Roma

I Musei Capitolini ospitano la testa in bronzo della regina tolemaica Arsinoe III, concessa in prestito temporaneo dal Museo Civico di Palazzo Te a Mantova. La popolarita' del personaggio e' testimoniata dalla varieta' di opere che ne celebrano l'immagine: statue onorarie, monete, ritratti e rilievi, ritrovati prevalentemente in Egitto, realizzati durante la sua vita e subito dopo la morte.


comunicato stampa

I Musei Capitolini, nella sede del Palazzo dei Conservatori, ospitano per la prima volta a Roma dal 3 aprile al 6 luglio 2008 la splendida Testa in bronzo della regina tolemaica Arsinoe III, concessa in prestito temporaneo dal Museo Civico del Palazzo Te di Mantova. Uno scambio tra i due musei che ha previsto l’invio a Mantova di alcuni capolavori delle collezioni di antichità del Palazzo dei Conservatori, del Palazzo Nuovo e della Centrale Montemartini di Roma in occasione della Mostra “La Forza del Bello. L’arte greca conquista l’Italia”.
L’evento è promosso dal Comune di Roma Sovraintendenza ai Beni Culturali in collaborazione con il Museo Civico di Palazzo Te di Mantova.

Arsinoe III, figlia di Tolemeo III e Berenice II, nacque nel 246 o 245 a.C. e fu regina d'Egitto dal 220 al 204 a.C. Tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre del 220 a.C. sposò il fratello Tolemeo IV, con il quale regnò per sedici anni ed ebbe un figlio, Tolemeo V. Nel 217 a.C. si impegnò personalmente nella battaglia di Rafia rivolgendo accorate esortazioni ai soldati, decisive per le sorti dello scontro con le truppe siriane di Antioco III. Coraggiosa ed energica, manifestò il proprio carattere fiero e aristocratico nel giudizio fortemente critico verso la condotta di vita e le inclinazioni del coniuge, uomo descritto dalle fonti come debole, incurante degli affari di Stato, la cui inettitudine accelerò il declino dell'impero tolemaico. Arsinoe fu assassinata per intrighi di corte nell'estate del 204 a.C., poco dopo la morte del fratello-sposo. La folla disperata e inferocita ne vendicò l’omicidio giustiziando i responsabili del delitto.

La popolarità del personaggio è testimoniata dalla varietà di opere che ne celebrano l’immagine: statue onorarie, monete, ritratti e rilievi, ritrovati prevalentemente in Egitto, realizzati durante la sua vita e subito dopo la morte. La produzione di immagini postume sembra rispecchiare una precisa strategia propagandistica del figlio di Arsinoe, il re Tolemeo V, che attraverso il culto della madre intendeva legittimare e rafforzare, nel segno della continuità dinastica, il proprio potere.

La preziosa testa femminile in bronzo del Museo Civico di Mantova , di dimensioni lievemente maggiori del naturale (h. cm 31), è una rarissima testimonianza di ritratto femminile di età ellenistica sopravvissuto al naufragio della bronzistica antica. La magnifica scultura fu donata alla città di Mantova dal diplomatico e collezionista di antichità egiziane Giuseppe Acerbi, console generale austriaco ad Alessandria d’Egitto dal 1826 al 1834. Il luogo del rinvenimento è ignoto, ma la sua provenienza dall’Egitto è altamente probabile.
Il bronzo, caratterizzato da un realismo sobrio e stringato, registra con oggettività i tratti del volto della regina in età matura, pur attenuandone lievemente alcune caratteristiche fisionomiche ben documentate da profili riprodotti su monete dell’epoca. Il raffinato modellato della testa, forse appartenente ad una statua onoraria realizzata dopo la morte della sovrana, riconduce la scultura nell’ambito della ritrattistica in bronzo dell’ellenismo alessandrino ad opera di eccellenti maestranze attive in Egitto tra la fine del III secolo a.C. e i primi del II secolo a.C.
La qualità formale del ritratto, non esente da semplificazioni, non autorizza una sua attribuzione all’ambiente di corte. E’ più ragionevole presumere che la scultura, forse ispirata ad un modello ufficiale, sia stata commissionata da un privato, di rango sociale elevato, nel clima di rivitalizzazione del culto della regina Arsinoe III instaurato dal figlio Tolemeo V.

Sarà possibile dunque ammirare ai Musei Capitolini una scultura di grande valore storico grazie alla generosa collaborazione di Ugo Bazzotti, Direttore del Museo Civico di Palazzo Te, e di Enrico Voceri, Presidente del Centro Internazionale d’Arte e di Cultura.
Contemporaneamente a Mantova alcune opere dei Musei Capitolini, tra le quali lo Spinario in bronzo donato nel 1471 da Sisto IV al Popolo Romano e da allora conservato nel palazzo della magistratura capitolina, saranno esposte a Palazzo Te, dal 29 marzo 2008, alla mostra La Forza del Bello, ideata e curata da Salvatore Settis. Uno scambio culturale e artistico di alto profilo per la conoscenza e valorizzazione del patrimonio culturale comune.

Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura
Gabriella Gnetti
+39 06 82077305 - +39 348 2696259
g.gnetti@zetema.it
Giusi Alessio
+39 06 82077327 - +39 340 4206562
g.alessio@zetema.it

Roma, Musei Capitolini, Palazzo dei Conservatori, Sala degli Arazzi
piazza del Campidoglio, 1 Roma
Orari: martedì-domenica 9.00-20.00; (la biglietteria chiude un'ora prima);
chiuso 1 maggio
gratuito sotto i 18 anni e sopra i 65 anni

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