Paolo Cervino
Vincenzo Diruggiero
Annamaria Ippolito
Miki Gorizia
Mauro Miano
Marco Testini
Giuseppe Bellini
Lino Sinibaldi
Una collettiva di 6 artisti che dialogano con differenti mezzi di comunicazione visiva: pittura, installazione fotografica, digital-art, interpretando la visione della citta' contemporanea evidenziando le cifre di contaminazione estetiche e gli incessanti mutamenti socio-culturali.
a cura di Giuseppe Bellini e Lino Sinibaldi.
In mostra sino al 27 aprile le opere di Paolo Cervino, Vincenzo Diruggiero, Annamaria Ippolito, Miki Gorizia, Mauro Miano, Marco Testini. I sei artisti pugliesi selezionati dialogano con differenti mezzi di comunicazione visiva: pittura, installazione fotografica, digital-art, interpretando la visione della città contemporanea in un fluire eterogeneo di rimandi stilistici, evidenziando dello spazio urbano le cifre di contaminazione estetiche e gli incessanti mutamenti socio culturali.
“…destinati ad essere un fatto di molte persone.”
L’immaginario che contagia la visione della città contemporanea appare come il totale di rappresentazioni che ininterrottamente si predispongono alle loro alterazioni impulsive, imprevedibili ed imperfette. La propagazione perseverante delle metropoli apre ogni ambito dell’agire del sistema artistico e si sovrappone a intersoggettivazioni che trasformano ambigui insiemi in meccanismi che virtualmente si predispongono a diventare riproduzioni d’immagini esse stesse codificate, duplicate e duplicabili. Quantunque il tema della città possa sembrare un soggetto inflazionato, le immagini cercate e volute per questa esposizione si soffermano su un modello che sospende l’hic et nunc metropolitano. Sanzionata “una regola”, è apparso pasolinianamente naturale decidere di esporre congiuntamente conciliazioni di opere/organismi che si sospendono in una realizzazione del possibile e della momentanea riforma del reale, proponendosi come collettiva e meccanismo convertitore di differenti cifre stilistiche.
L’idea della demolizione e del movimento meccanico nel tempo stesso in cui si compie, l’attimo che apre e muta l’aspetto della città, il sacrilego momento dell’aprire la terra caratterizzano gli acrilici su tavola di Paolo Cervino. Vincenzo Diruggiero espone lavori dove è la notte metropolitana ad essere fissata, rendendo omaggio ai metropolitani newyorkesi anni Cinquanta in una pittura simile ad una veloce ripresa cinematografica. Intento sociale e pugno stretto: le opere di Annamaria Ippolito, frame disposti in narrazione, sono atti a richiedere un’autorizzazione intima di appartenenza ad una città estranea.
L’estesa fascia fotografica di Miki Gorizia ferma il multiplo spostamento di un nastro di una stazione metropolitana fermata in fotogrammi la cui volontà è fissa ad arrestare un flusso sia emotivo sia razionale. Il lavoro di Mauro Miano coglie l’attimo metropolitano mettendosi aldiquà di immaginifiche barriere, indagando da queste dissimili visioni urbane. Marco Testini si propone il proprio evadente attimo metropolitano è vissuto da suola di scarpa, riprendendo ma non collocandosi né in un dove né in un perché ma predisponendo un personale modo di esserci.
Opere e autori hanno partecipato autonomamente ad una rappresentazione unica dove tutto, però, è avvenuto in una sorta di inverso nosce te ipsum, che ha rilevato le distanze e le empatie che si creano nelle relazioni eterogenee che dichiara che “il momento” coincide con il desiderio artistico e come sempre i desideri è meglio immaginarli che toccarli. Lino Sinibaldi
Inaugurazione 3 Aprile ore 19.30
Associazione Culturale BLUorG
Bari via M. Celentano 92/94
Orari 10 - 13.30 17.00 - 20.30
Domenica 17.30 - 20.30