Documenti di pittura 2. In esposizione lavori recenti di tre artisti che sono tra i principali rappresentanti della cosiddetta 'generazione di mezzo', esponenti di una pratica artistica rigorosa e radicale, erede della Pittura Analitica o Pittura degli anni Settanta. A cura di Giorgio Bonomi.
A cura di Giorgio Bonomi
Documenti di pittura 2. Costantini, D’Oora, Iacchetti è il secondo appuntamento, alla galleria Il Milione di Milano, dedicato alla pittura, dopo la presentazione dei lavori degli anni Settanta di Griffa, Olivieri, Pinelli e Verna. Nella mostra che si inaugurerà il 10 aprile, alle ore 18.00, e durerà fino al 30 maggio, saranno esposti lavori recenti di tre artisti che sono tra i principali rappresentanti – sono tutti della cosiddetta “generazione di mezzo”, essendo nati negli anni Cinquanta – di una pittura rigorosa e radicale che, erede di quella Pittura Analitica o Pittura Pittura degli anni Settanta, ne sviluppa i presupposti e i risultati, con un discorso, diverso e personalissimo in ciascuno artista, ma che permette, allo stesso tempo, una sintesi collettiva ed un accostamento organico, date molte caratteristiche poetiche comuni.
Innanzi tutto, appartiene a tutti e tre il gusto, che è “intellettuale” ma anche “fisico”, per la pittura, per il colore e per la monocromia la quale è il vero carattere unificante: qui si è voluto presentare, anche per evitare sovrapposizioni o troppo marcate distanze espositive, ogni artista con un solo colore: il viola cobalto per Sonia Costantini, il rosso per Domenico D’Oora, il rosa per Paolo Iacchetti.
La “monocromia” è una conquista della pittura contemporanea ma anche una aspirazione di artisti più in là nel tempo, per tutti ricordiamo alcune opere di Turner che appaiono già “monocrome”. Infatti il potersi esprimere con un solo colore è segno di volontà di assoluto, di quel “less is more”, cioè della tendenza alla riduzione, presente in molta avanguardia del secolo scorso, e non rinnegata, in quello attuale, dagli artisti, come i Nostri, che non scambiano l’arte, attività di conoscenza e di sentimento, con il divertissement.
Così il colore produce una luce intensissima che proviene dall’opera, dalla sua superficie, dal corpo della pittura, ove “corpo” è termine che si riferisce sia alla “matericità” della stesura del colore sia al gesto compiuto dal pittore che influenza, con la forza o meno del suo braccio (il suo corpo), con il tempo di esecuzione, con la passionalità e/o la razionalità del fare, il grado cromatico, che risulta sempre differente, sebbene possa apparire, allo sguardo superficiale, sempre lo stesso.
A questo punto interviene lo spettatore che deve porsi in uno “spazio”, costruito, contaminato, influenzato, dall’opera osservata e in un “tempo” di percezione che non può non essere “lento” se si vuole raggiungere la “profondità oltre la superficie” che questa pittura esprime. Nella visione l’osservatore può ripercorrere la strada dell’artista oppure crearsi un proprio itinerario, che comunque deve situarsi sempre tra due linee parallele, quella della riflessione e quella dell’emozione.
In mostra ogni artista è presente con quattro opere recenti, tre di grandi dimensioni ed una di misure più contenute. Nel tradizionale “Bollettino de Il Milione” saranno riprodotte le opere in mostra presentate dal curatore, Giorgio Bonomi.
Immagine: Domenico D'Oora, Nsnsssss, 2007. Acrilico su mdf, cm 50 x 50 x 6
Inaugurazione Giovedì 10 aprile 2008 ore 18.30
Galleria Il Milione
Via Maroncelli 7 - 20154 Milano
10,30/13 e 15,30/19. dal Lunedì al Venerdì.
Sabato su appuntamento
ingresso libero