Scuola Internazionale di Grafica
Nel lavoro dell'artista si notano gli influssi di una cultura profondamente spirituale: il filo conduttore di molte sue opere sono i concetti di rinascita e purificazione legati all'acqua, al fuoco, alla luce.
L’Energia di cui parla Kaitlin McDonough nei suoi lavori è positiva, c’è sempre ma non si vede, ci è trasmessa dai luoghi in cui viviamo, dalle persone che ci amano; può bastare un sorriso, un gesto gentile per illuminare una giornata grigia. Ogni dipinto raffigura uno dei possibili luoghi in cui tale e nergia si nasconde e si trasmette: luoghi quotidiani, un pozzo, un falò, una distesa d’acqua, un gruppo di donne.
Nel lavoro di questa artista americana, con padre irlandese e madre assiriana ed armena, si notano gli influssi di una cultura profondamente spirituale: il filo conduttore di molte sue opere sono i concetti di rinascita e purificazione legati all’acqua, al fuoco, alla luce. E così, il falò accanto al quale lei stessa si ritrae addormentata, è in realtà un fuoco che brucia tutte le sue angosce e le sue preoccupazioni, facendola rinascere come nuova dopo un sonno ristoratore; il pozzo attorno a cui un gruppo di donne si dà da fare è in realtà pieno di luce, che viene condivisa, moltiplicata, arricchendo ognuna di esse. Dare per ricevere.
Anche gli angeli sono spesso presenti nei suoi lavori: ci aiutano a superare momenti difficili, a liberarci dal peso delle piccole e grandi negatività quotidiane, concretizzate visivamente dai capelli, che nell’immaginario collettivo rappresentano un po’ la “memoria storica” di una persona, i quali vengono tagliati ed immersi nell’acqua, o da una scheggia che viene estratta dal piede di una donna.
Kaitlin dipinge sempre delle storie, dei racconti: sono metafore di crescita, cambiamento, miglioramento; tutte sono pervase da profonda positività, ottimismo, amore per la vita e fiducia nelle proprie forze per raggiungere degli obiettivi. Anche il vuoto è visto in positivo: un piatto vuoto è un potenziale contenitore per qualsiasi cosa, ci si può mettere ciò che si vuole. Per raggiungere qualcosa di buono, però, non bisogna limitarsi ad attendere passivamente un aiuto, un cambiamento: bisogna sempre darsi da fare, solo chi cerca trova, solo chi agisce migliora la propria situazione.
Miracoli, condivisione, ricordi personali, visioni e storie si moltiplicano e si mescolano dando così vita ad olii in cui il realismo delle forme si coniuga ad un colore espressionista, intenso e vivace; i contorni sono marcati, spesso neri, le forme quasi scultoree ricordano la xilografia per come sono tracciate; la luce che illumina personaggi e cose è sempre intensissima, e crea un forte contrasto chiaroscurale che indaga e rivela una realtà spesso letta in chiave simbolica ed allegorica. Nicoletta Consentino
Per informazioni e foto contattare:
kaitlin@kaitlinmcdonough.com
Galleria “Il Sotoportego” - Scuola Internazionale di Grafica di Venezia
Calle del Cristo 1798 (Cannaregio)
Orario: Lunedì-Venerdì, 10-13/14-19
Ingresso libero