Teatro Furio Camillo
Roma
via Camilla, 44
06 97616026 FAX
WEB
Dario Di Lernia
dal 10/4/2008 al 3/5/2008
Visitabile negli orari del teatro ma - sa dalle 21, dom dalle 18, lun chiuso
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Dario Di Lernia



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Dario Di Lernia



 
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10/4/2008

Dario Di Lernia

Teatro Furio Camillo, Roma

Textures - Studi di componenti di ambiente. Le opere si presentano come stralci, brani, sono carotaggi di ipotetica realta' e nella messa in serie di pezzi di uguale formato si mostrano come variazioni di uno stesso concetto.


comunicato stampa

A cinque anni dall’esposizione DdM – Dinamiche della Memoria, nella quale venivano messi in mostra 3 Intangibili di grosse dimensioni, Dario Di Lernia torna negli spazi del Teatro Furio Camillo con un nuovo progetto, frutto della sua ultima produzione. Dall’11 aprile al 4 maggio, l’artista romano presenta Textures – studi di componenti di ambiente, sei installazioni-assemblaggi realizzati dalla seconda metà del 2007 a oggi.

Si tratta di quattordici pezzi legati da due invarianti complementari tra loro: l’apparente monocromia e l’uso formale o oggettuale di materia naturale. Le opere si presentano come stralci, brani, sono carotaggi di ipotetica realtà, “dettagli” - concentrazioni di attenzione - di varia dimensione e forma, e nella messa in serie di pezzi di uguale formato si mostrano come variazioni di uno stesso concetto.
La ricerca è incentrata sull’oggetto, sullo spostamento e sulle potenzialità mimetiche del suo segno, sulle sue metamorfosi.

E’ uno studio focalizzato su un movimento essenzialmente esperienziale. Uno spostamento da un punto di vista a un altro e ritorno, partendo dall’apparente staticità dell’oggetto stesso. Il gioco è quello di mettere in moto le dinamiche psicologiche di chi osserva, la nostra memoria, i nostri luoghi comuni.
Dalla natura a un’apparente anti-natura è la provocazione di impatto, dall’evidente al simulato più astratto e più insinuante, e poi indietro, dal sommerso - e radicato - al suo utilizzo, quindi, a ciò che è evidente.
Elementi di partenza sono foglie, legni, frammenti di vetro, sassi, fili di ferro risultanti, oggetti estenuati e, inoltre, forme che ricordano ossa svuotate, rami secchi, radici, cose con una loro passata vitalità, poi amalgamati da resine e sbiancati, de-contestualizzati in estremo e resi textures.

Il loro appiattimento “sommesso” suscita però una nuova vitalità di passaggio, con nuove ombre, nuove apparizioni, nuovi tessuti connettivi che diventano nuova materia di osservazione, pur ricordando la vecchia. Si attiva così un meccanismo di rimandi, un pendolo: le textures hanno una fisicità in mutazione, in bilico tra l’intangibilità e l’elemento reale.

Le opere sono di varia dimensione, due sono Intangibili #11 e #13. Il primo, l’#11, è un elemento filiforme appoggiato a terra di cm. 240x40x40; il secondo, il #13, è un elemento “aggrappato” a parete, un intreccio uniforme di tubi di cm. 228x94x27. Le altre quattro istallazioni sono formate da Textures “componenti di ambiente”, la prima Tx#01 – sottotitolo Dopodimè di cm.180x87x27; la seconda, Tx#07, Tx#11, Tx#13, formata da tre pannelli quadrati, ciascuno di cm. 100x100x7/12, che messi a confronto creano la prima variazione. Nella terza installazione Tx#04 e Tx#05, entrambe di cm. 187x40x23, creano la seconda variazione; nella quarta, l’ultima variazione è creata da sei opere quadrate di cm. 49x49x6/8, Tx#08, Tx#10, Tx#12, Tx#15, Tx#16, Tx#17.

Con Textures – studi di componenti di ambiente si apre il ciclo espositivo che in questa primavera Dario Di Lernia svilupperà attraverso altri due progetti, Carnificazione – installazione ospitata dalle giornate di promozione del Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche “Dante Cappelletti”, dal 23 maggio all’1 giugno, negli spazi dell’Urban Center Municipio Roma XI, nell’ambito di Teatri di Vetro – e Fotogrammi – catture di spazi, all’intero di Scatole Sonore, in programma al Rialtosantambrogio di Roma, il 30 e il 31 maggio.

Dario Di Lernia (Roma, 1953), studia Architettura a Roma con Maurizio Sacripanti e Luigi Pellegrin, con i quali in seguito lavorerà presso i rispettivi studi, e con Bruno Zevi e Filiberto Menna, con i quali allaccia un proficuo rapporto nel periodo universitario.

Da questi quattro “maestri” assimila un’impostazione critica che lo accompagnerà negli anni.
Si dedica alla progettazione e poi all’imprenditoria. A metà degli anni Novanta approda per esigenze di lavoro alla grafica digitale. Nel 2002 decide di tornare a utilizzare i materiali lasciati in sospeso, risalenti al periodo che va tra la fine degli studi del liceo artistico e i primi anni di università.

Con Textures Dario Di Lernia inizia un disvelamento in duplice direzione, in avanti, per continuare a esporre la ricerca in divenire, indietro, per “dare luce” agli sviluppi del lavoro svolto dal 2002, formulando progetti che inquadrino tali passaggi.

Teatro Furio Camillo
via Camilla, 44 - Roma
La mostra è orari di apertura del teatro: Ma-Sa: dalle 21.00 Dom: dalle 18.00, Lun chiuso

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