La mostra affianca due tra i piu' importanti artisti concettuali americani della loro generazione. Entrambi hanno sviluppato, con linguaggi diversi, le dialettiche che intercorrono tra l'opera d'arte, il multiplo e gli oggetti di uso quotidiano. Per l'occasione presentano due lavori: "The Shapes Project" di McCollum e "The Never Ending Book" di Ruppersberg; le due opere dialogano in una grande installazione ambientale.
Lo Studio Guenzani presenta, nella sede di via Eustachi 10, una mostra degli artisti americani
Allan McCollum e Allen Ruppersberg.
Per la prima volta Allan McCollum e Allen Ruppersberg, coetanei e amici da tanti anni,
espongono insieme. L’opera in mostra nasce dall’unione di due lavori: the Shapes Project di Allan
McCollum e The Never Ending Book di Allen Ruppersberg.
The Shapes Project, opera in progress, iniziata nel 2005, prevede la realizzazione di “shapes”,
forme astratte, elaborate al computer e poi stampate in forma di silhouettes, in un numero che
possa dare la possibilità a ciascun abitante della terra di possederne una individuale fino a
quando la popolazione mondiale avrà raggiunto il suo picco di crescita massimo che secondo le
statistiche dovrebbe essere tra gli 8 e i 20 miliardi intorno alla metà di questo secolo.
The Never Ending Book, è un’installazione composta da una serie di oggetti scenografici
multicolori, appositamente costruiti, su cui, nella versione presentata alla fiera di Basilea del 2007,
erano appoggiati cartoni contenenti fotocopie che liberamente assemblate dal pubblico, potevano
creare un numero illimitato di libri, uno diverso dall’altro.
Nella mostra allo Studio Guenzani le due opere dialogano in un’installazione ambientale, che
occuperà tutto lo spazio della sala grande della galleria. Gli oggetti creati da Ruppersberg,
ricostruiti per la mostra, fungeranno da supporto per un certo numero delle “shapes” di McCollum,
incorniciate e accuratamente disposte secondo uno schema preciso.
La mostra presenta quindi un’opera inedita, in cui si fondono le caratteristiche proprie di entrambi
i lavori, che hanno piani concettuali in comune pur essendo visivamente molto diversi: il senso di
una progettualità che non abbia un termine preciso, deciso dall’artista ma che riguardi lo
spettatore, inteso come colui il quale renderà unica l’opera. Al posto dei libri che ognuno si può
assemblare a piacimento, ci sono ora le forme, quasi dei ritratti o meglio dei marcatori di identità,
dei loghi personali. Un modo per esaltare l’individualità attraverso la reiterazione del gesto, della
forma sempre simile ma mai uguale.
Allan McCollum e Allen Ruppersberg sono due tra i più importanti artisti concettuali americani
della loro generazione. Hanno sviluppato, con linguaggi diversi, le dialettiche che intercorrono tra
l’opera d’arte, il multiplo e gli oggetti di uso quotidiano.
L’opera di Allen Ruppersberg indaga criticamente e ironicamente i linguaggi dei mezzi di
comunicazione e delle forme artistiche come il cinema e la letteratura, decostruendo i loro codici,
facendone slittare i significati a favore di una diversa e più diretta fruizione dell’opera d’arte.
Allan McCollum concentra da molti anni la sua ricerca sul rapporto tra l’oggetto e la sua
trasfigurazione in opera d’arte attraverso la sua “produzione” in quantità quasi industriali e tuttavia
ottenendo forme e soggetti mai identici tra loro. Per alcuni progetti l’artista ha collaborato con
musei storici e scientifici americani ed europei.
Allan Mccollum è nato nel 1944 a Los Angeles. Vive e lavora a New York.
Allen Ruppersberg è nato nel 1944 a Cleveland. Vive e lavora a New York e Los Angeles.
Inaugurazione: lunedì 14 aprile 2008 dalle ore 18
Studio Guenzani
via Eustachi 10, 20129 Milano
Orari mostra: dal martedì al sabato, dalle 15 alle 19.30. La mattina su appuntamento.
Ingresso libero