Il progetto fotografico di Maria Crocco comprende oltre 50 immagini di uomini e donne eseguiti in parte in carcere e in parte fuori. In entrambi i casi sono stati realizzati in uno spazio chiuso e privo di connotazioni ambientali per creare una sequenza di volti in cui non e' possibile distinguere 'chi e' dentro da chi e' fuori'. Promosso da: a.titolo e Fondazione Volume! di Roma.
un progetto fotografico di Maria Crocco
Promosso da: a.titolo, Torino (Giorgina Bertolino, Francesca Comisso) e la Fondazione Volume!, Roma
Sic transit, così passa e trascorre il tempo dell’uomo, di ciascun uomo e donna, tra un “dentro” e un “fuori”, aldilà di ciò che fa e di ciò che diventa nel tempo la sua vita. Il progetto Sic transit prende avvio nel 2002 con una serie di ritratti fotografici realizzati da Maria Crocco all’interno del carcere torinese Le Vallette. Si è sviluppato nel tempo fino a comprendere oltre cinquanta immagini di uomini e donne eseguiti in parte in carcere e in parte fuori, coinvolgendo persone incontrate o conosciute per caso che vivono in stato di libertà.
In entrambi i casi gli scatti sono stati realizzati in uno spazio chiuso e privo di connotazioni ambientali, a creare una sequenza di volti in cui non è possibile distinguere “chi è dentro da chi è fuori”. L’artista ha scelto di operare all’interno dei codici e delle convenzioni della ritrattistica fotografica, di cui assume il tradizionale taglio a tre quarti enfatizzato dall’uso del bianco e nero, sottraendo però a essa la possibilità di funzionare come strumento di identificazione e di controllo sociale.
L’obiettivo fotografico giunge così a definire la cornice di uno spazio “liberato”, sebbene non neutro, in cui i gesti, le espressioni, gli sguardi, le ombre, costituiscono la sintassi di un linguaggio stratificato, da cui emerge la dimensione relazionale della soggettività. Al pubblico resta il compito di esplorare questa geografia di segni cristallizzata nella posa, e da essi cercare gli indizi per ricostruire le storie dei soggetti ritratti, nel tentativo, innescato dalla natura stessa del progetto, di indovinarne le identità. Chi dentro e chi fuori? Un gioco che non può che partire e concludersi nel riconoscimento e nella negoziazione degli stereotipi con cui ciascuno declina il processo di identificazione dell’altro da sé. Il ritratto si fa così specchio dello sguardo, luogo nel quale paure e certezze si trovano parimenti riflesse, a raccontare, attraverso l’altro, la nostra stessa storia.
La mostra
“I detenuti – scrive l’artista - sono individui un tempo liberi, la cui identità, per un periodo a volte lungo decine di anni, cambia radicalmente: il dato personale, individuale, esiste a quel punto solo più per se stessi e per la loro cittadella fortificata e sorvegliata, mentre per il resto del mondo scompaiono del tutto. Una condizione di invisibilità e separazione che a volte non è così diversa, seppure più eclatante, da molte realtà di vita al di fuori delle mura”.
Il progetto si pone l’obiettivo di creare una permeabilità e una circolazione tra situazioni di vita, luoghi e sistemi –di pensiero, di regole, di codici - declinati tra “un dentro e un fuori”. Per questa ragione l’evento espositivo si articola in due tappe: la prima, a Torino, con l’allestimento di trenta ritratti in un’area di ampio accesso dei detenuti all’interno del carcere Le Vallette, dove il progetto ha avuto inizio. La seconda mostra, in programma nell’autunno, si terrà a Roma in collaborazione con la Fondazione Volume!, da oltre dieci anni attiva nell’ambito dell’arte contemporanea con mostre di artisti internazionali, pubblicazioni e azioni di sostegno a progetti di ricerca.
L’inaugurazione e la durata della mostra torinese coincide con la settimana in cui ha luogo lo spettacolo teatrale “Teatro di guerra” realizzato da un gruppo di detenuti con la direzione artistica di Claudio Montagna e C.A.S.T. (Consulenza Animazione Spettacoli Teatrali), un progetto sostenuto dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Torino che si è scelto di affiancare alla mostra offrendo la possibilità al pubblico di partecipare a entrambi gli eventi.
Inaugurazione: 16 aprile, alle ore 20.00
Casa Circondariale Lorusso e Cutugno (ex carcere Le Vallette)
via Pianezza 300 Torino, rotonda tra il 2° e il 3° cancello
Orari mostra: ore 20.00 all’ingresso della Casa Circondariale
Ingresso: per ragioni di sicurezza è necessario prenotarsi quanto prima all’indirizzo email prenotazioni.sictransit@gmail.com o telefonando al numero 333.4800530 e segnalare nome, cognome, data e luogo di nascita, indicando il giorno prescelto per la visita. In occasione della visita alla mostra, è possibile, su richiesta, assistere allo spettacolo teatrale in programma negli stessi giorni della mostra.
Per ulteriori informazioni 339.8052996