Caldo ruvido. Rinnovando la tecnca batik, l'artista sceglie di dar corpo a un mondo popolato e vissuto da donne, giocando coi corpi femminili.
Il quarto appuntamento del 2008 con l’arte e le sue più diverse espressioni della rassegna Wekend in mostra, che ogni mese nello ''spazio - tempo'' limitato a un fine settimana trasforma la sede del Circolo Pink in un luogo espositivo alternativo, vede in mostra i lavori della giovane artista lucana, d’origine albanese, Antonella Brescia.
Venerdì 18 aprile alle ore 18.30 si inaugura l’esposizione dal titolo Caldo ruvido con cui si propongono alcune
opere che ritraggono donne da tutto il mondo, dai volti segnati dalla guerra delle madri combattenti alle amanti sensuali che si scambiano effusioni, un universo tutto al femminile in cui entrare in punta di piedi. Dall’Albania a Verona, attraverso la Basilicata e la Puglia, tracce di cera inseguono ed avvolgono i percorsi di donna della Brescia. Ruvidi e caldi come i suoni della lingua arbresh.
Caldi come la cera. Ruvidi come i tessuti che se ne impregnano. La tecnica del batik (antica arte indonesiana per la decorazione dei tessuti, in indonesiano batik significa scrivere con la cera) diventa il modo per riscrivere i percorsi personali della pittrice, che attraverso di essa definisce la propria consapevolezza politica di donna. I soggetti trattati, ovvero la scelta forte del ritratto femminile in tutte le sue più diverse espressioni, supera l’idea tradizionale che vuole ad uso decorativo il batik, per riportare invece sullo stesso piano tecnica e soggetto. Il batik è basato sulla “tecnica a riserva”, che consiste nella copertura di zone definite di tessuto con cera calda al fine di renderle impermeabili al colore.
Il motivo decorativo si ottiene non più dunque lavorando con i colori “sul tessuto” ma “nel tessuto”. Antonella Brescia sceglie di dar corpo a un mondo popolato e vissuto da donne, per rappresentare situazioni reali e immaginarie, giocando coi corpi femminili con cui intrattiene un rapporto privilegiato e sempre rispettoso della dignità della persona. Talvolta le sue figure sono come esili ombre a ricordare orrori tremendi, a volte sono ironici profili sferzati dal vento e dalla pioggia, altre volte primissimi piani quasi difficili da guardare per la profondità dei loro occhi e altre ancora bellissime ragazze abbandonate nell’atto del piacere. Sempre lasciano il segno.
Inaugurazione ore 18.30
Circolo Pink
via Scrimiari, 7a - Verona
Ingresso libero