L'artista indaga a livello performativo un'azione effimera che rappresenta una vita passeggera. Due video proiezioni: una si focalizza sull'autrice intenta a formare bolle di sapone e l'altra si concentra sulla bolla in divenire mettendone in luce l'elasticita'.
Ovvero bolle, bolle fatte di sapone prese ad esempio per indagare i fenomeni di
superficie. Bastai indaga e lo fa con gli strumenti acquisiti negli anni di attività creativa. Indaga a
livello performativo perché la bolla si dà nel suo farsi, inalando in essa quel fiato che la gonfia e la
anima. Un’azione effimera che informa una vita passeggera. A trattenere tanta caducità è il video
diretto da Willly Darko corredato dagli interventi sonori di Mauro Cossu, gli stessi che si sentono in
galleria. Le video proiezioni a muro sono due. L’una si focalizza sull’autrice intenta a formare bolle
di sapone che si staccano dall’asta e prendono vita autonoma nella vacuità dell’etere; l’altra si
concentra sulla bolla in divenire mettendone in luce l’elasticità.
La pellicola d’acqua saponata
subisce le tensioni provocate dagli spostamenti d’aria, resiste all’azione termica della luce e muta
d’aspetto fino alla rottura per esplosione congenita o per contatto. Bastai non si cala nel dramma.
Nei video non si assiste all’esplosione. Di questa si coglie semmai l’effetto sul muro dove sono
percepibili le tracce d’umidità provocate dalla rottura delle bolle. Una simulazione fatta ad arte per
segnalare il destino di queste vite fragili. Un sorriso per il piacere del gioco che si fa serio non
appena la bolla resiste, non si rompe, muta d’aspetto e diviene un fenomeno fisico tutto da
indagare. Per questa ragione l’azione non può interessare solo l’artefice che inala vita nella forma
effimera, coinvolge anche lo spettatore. All’attesa passiva della visione subentra un margine
d’azione.
Il visitatore diviene attore non appena entra in galleria e calpesta un manto d’erba che lo
colloca nella dimensione ludica e straniante del parco giochi anche se in versione indoor. Erba
autentica da annaffiare e tagliare. L’odore pungente della clorofilla, l’aroma dell’umidità terrestre
intensificano la percezione dei fenomeni si superficie, dal tessuto erboso del prato alla pellicola
d’acqua della bolla di sapone, visibile anche in due stampe fotografiche elaborate secondo la
tecnologia lenticolare. In questo modo l’immagine fotografica muta d’aspetto in relazione al punto
di vista dell’osservatore. Il rivelarsi o l’occultarsi delle bolle di sapone dipende dallo spettatore che
viene così stimolato ad interagire con la superficie delle foto. A chiusura della mostra è l’oggetto
elevato ad emblema. Lo strumento per produrre bolle, il mitico anello con asta, si fa di vetro e
raggiunge l’eloquente grandezza del monumento per ricordare che dietro alla leggerezza e alla
trasparenza di questi epifenomeni c’è tutto il fascino delle idee. Daniele Astrologo
Sabrina Bastai
Conduce da diversi anni una ricerca sperimentale intorno ai meccanismi e alle connotazioni
specifiche che ruotano intorno al pensiero. Realizza installazioni in cui mette in luce le esigenze
della comunicazione interpersonale in un mondo fatto di materializzazioni e assenze. Attraverso la
scelta di composizioni lievi e trasparenti, l’uso minimale del colore, la ricerca empirica sulle
potenzialità dei materiali più inconsueti forniti dalla tecnologia moderna, crea installazioni appena
percettibili in completa simbiosi con lo spazio che le ospita.
Inaugurazione alle 18
West Village Gallery
via de' Gavasseti, 241 Modena
ingresso libero