Una leggera armonia - La ceramica d'arte di Victor Greenaway. Vasi, coppe colorate, piccoli oggetti di uso quotidiano attraverso i quali si passa dall'Etruria delle lavorazioni a bucchero alla tradizione delle porcellane di Limoges.
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“Bisogna essere leggero come un uccello e non come una piuma” (Paul Valéry. Quaderni)
“Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo” (Bibbia.Genesi. 2,3)
Victor Greenaway (Sale, Victoria, Australia – 1947) rappresenta una delle massime espressioni del mondo dell'arte della ceramica contemporanea. Introdurre la sua opera è come entrare in un universo nel quale i rimandi e le suggestioni offrono allo spettatore numerose strade interpretative da percorrere, tutte affascinanti ed evocative. Sono sentieri fatti di segni, di piccole tracce, di sottili corrispondenze. Ognuna di queste strade, biforcuta come ogni simbolo, si duplica per aprire all'indagine speculativa nuove possibilità di lettura, nuovi e misteriosi mari da navigare. Questa breve presentazione vuole, con molta discrezione, solo indicare, nella vastità di questo universo interpretativo, qualche possibile chiave di lettura.
Victor Greenaway è artista di rara sensibilità e raffinatezza, sia estetiche che tecniche. Le sue opere sono il frutto di un perfetto connubio di irrazionalità creativa e padronanza tecnica che, ben temperate, consentono all'artista di volare negli spazi sterminati della creatività con la consapevolezza dell'uccello che, dominando con lo strumento tecnico delle ali la resistenza dell'aria, conosce esattamente il suo punto di arrivo. Senza questa direzione di volo non ci sarebbe destinazione ed il percorso dell'artista si ridurrebbe a quello di una foglia spinta dalla casualità del vento, ogni volta in un luogo diverso, senza un progetto artistico definito.
La sensazione di questa “aerea leggerezza” che è già percepibile al solo guardare le opere di Greenaway, diventa ancora più evidente quando si passa dall'esperienza visiva a quella tattile. Toccare la superficie dei suoi splendidi e colorati lavori in porcellana, per esempio, dà la misura della sua estrema padronanza tecnica e sensibilità manuale. Ma anche del profondo rispetto che l'artista nutre nei confronti della materia: con la quale sembra quasi dialogare, con lo scopo di suggerire ma anche di farsi suggerire la forma e le proporzioni più adatte.
Tutto questo corredo di “ragione e sentimento”, “tecnica e fantasia” è alimentato da una vorace curiosità di conoscere e sperimentare nuove strade espressive. Ne è testimonianza la sua biografia nella quale, uccello migratore, Victor ha viaggiato dall'Oriente all'Occidente, lui figlio del nuovo mondo, alla ricerca di suggestioni antiche e moderne che gli consentissero di allargare ulteriormente il suo orizzonte creativo ed espressivo.
Da questa “tensione” nascono opere che uniscono alla forza di millenarie tecniche di lavorazione la continua ricerca di forme e colori, capaci di aprire al suo demone creativo nuovi orizzonti: vasi, coppe colorate, piccoli oggetti di uso quotidiano attraverso i quali si passa, come in una simbolica scorribanda spazio-temporale, dall'Etruria delle lavorazioni a bucchero alla tradizione delle porcellane di Limoges, dalla ceramica giapponese, con i suoi segni così essenziali e raffinati, ai vivacissimi colori dell'Australia, sua terra natale. Sempre con un tratto assolutamente distintivo nel quale le varie suggestioni culturali trovano la loro sintesi espressiva.
Nelle sue opere si avverte tutta la forza del dio creatore che, pur nella semplicità del mezzo utilizzato, riesce a dar vita ad oggetti che hanno una loro anima e capaci, come tutte le opere d'arte, di vivere di vita propria.
Sull'onda suggestiva di questa immagine, comune a molte mitologie religiose, entriamo in questo universo ed ascoltiamo quello che hanno da dirci le “anime” nascoste dentro l'arte di Victor Greenaway.
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“You should be as light as a bird but not as light as a leaf”. (Paul Valery. Notebooks)
“And out of the ground the LORD God formed every beast of the field, and every fowl of the air...”
(The Holy Bible. Genesis, 2:19)
Victor Greenaway (Sale, Victoria, Australia – 1947) is one of the best expressions of contemporary ceramics. To present his art is enter a universe in which fascinating and evocative interpretations are offered to the observer: interpretations made of subtle signs and marks of subtle distinctions along a way which forks and gives even more possibilities opening on new mysterious seas to sail. This introduction is an attempt discreetly wants to point out some of the possible readings.
Victor Greenaway is an artist of great aesthetic and technical sensibility and refinement. His works of art are the product of the perfect union between his creative irrationality and his technical mastery which, well tempered together, give him the opportunity to fly in the sky of the creativity with the awareness of a bird. A bird wich, using his wings as his technical instrument, knows exactly his landing point. Without this flight direction there would be no destination and the artist's journey would only be similar to the casual flight of a leaf driven by the wind, without a precise artistic project.
Looking at the Greenaway's works the sensation of “aerial lightness” is clear, but it becomes even more evident passing from the visual experience to the tactile one. In fact, touching his wonderful and coloured pieces of porcelain gives us the measure of his technical mastery, of his manual delicacy, of his deep respect of materials. He seems to speak to his materials and he gets hints from them as far as shapes and proportions are concerned.
This whole of “reason and feeling”, “mastery and creativity” is nourished by his eager desire to know more and more and to try new expressive ways. This is proved by his life: Victor as a migrator flew from east to west looking for old and new suggestions which could open up new creative and expressive horizons. This tension gives rise to his works which combing millenary techniques and a continuous search for shapes and colours opening up new horizons: vases, colourful bowls, small everyday objects going from the etrurian “bucchero” technique to the traditional Limoges china pieces, from the japanese pottery with its essential and refined lines to the bright colours typical of his native country.
All these cultural suggestions find expression in his particular style; in his works we find all the power of the Creator who, despite the simple means used, succeeds in giving life to objects which have their own “life and soul”. Going on with this image, which is common to many religious mythologies, let's start our journey in this particular universe and let's listen to the hidden soul of Victor's Greenaway's works of art.
Ab Ovo Gallery
Via del Forno, 4 - Todi (PG)
Ingresso libero