Biagiotti Progetto Arte
Firenze
via delle Belle Donne, 39r
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Crack!
dal 22/4/2008 al 22/5/2008
martedi' - sabato 14-19

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Biagiotti Progetto Arte




 
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22/4/2008

Crack!

Biagiotti Progetto Arte, Firenze

In mostra tre video di Virgilio Villoresi realizzati in varie combinazioni collaborative con Vivi' Ponti e Mateo Rivano che presentano anche collages e installazioni. Nei loro lavori il collasso ambientale del nostro pianeta viene raccontato, con stralunata ironia.


comunicato stampa

Crack! Come di cosa che si rompe (nel glossario onomatopeico del fumetto) o cade fragorosamente (anche nel linguaggio figurativo). Se a rompersi è il delicato equilibrio della natura, a cadere (in rovina) è il mondo intero.

Muove da questo semplice assioma Crack!; ultimo lavoro collettivo realizzato a sei mani da tre dei più promettenti artisti della scena italiana: Vivì Ponti, Mateo Rivano e Virgilio Villoresi, nel quale il collasso ambientale del nostro pianeta viene raccontato, con stralunata ironia, in un'animazione video prodotta per All Music Lab e Ministero dell'ambiente.

Porta lo stesso titolo la loro prima collettiva, negli spazi fiorentini della Galleria Biagiotti da mercoledi 23 Aprile alle ore 18.00. In mostra tre video di Virgilio Villoresi realizzati in varie combinazioni collaborative con gli altri due artisti, i collages di Vivì Ponti e le installazioni di Mateo Rivano.

I loro sono tre percorsi artistici differenti che però hanno molti punti di convergenza, attorno a sensibilità e temi comuni, come la dimensione onirica nella quale sembrano sospese molte opere, la centralità del passato nei riferimenti stilistici e simbolici, eclettismo nelle scelte di formati e supporti.

Sulla scia delle lezioni di visionari come Maya Deren, Kenneth Anger e Harry Smith, Virgilio Villoresi costruisce brevi film come un demiurgo plasmerebbe piccoli mondi. La sua è una singolarità poetica declinata in ipotesi cinematografiche sincretiche, che tengono assieme, su un unico tavolo di montaggio, le rotture imposte dalle avanguardie storiche e le divergenze dell'underground, l'artigianalità della pellicola e il vjing digitale. Nei suoi video si muovono, in stop motion, geometrie variabili (nel clip "breathes the best" per Populous), melanconiche atmosfere fiabesche (in The Rain con Ericailcane) e un'inquietudine serpeggiante che muta in ironia. Frozen delights si legge sul fronte della casa che apre Frigidaire; video realizzato con Vivì Ponti. E dentro ci sono tante piccole delizie che paiono congelate nel tempo: gli abiti delle bambole,le scatole ricolme di giocattoli dell'infanzia, le pareti decorate con carte da parati che angosciano o divertono a seconda dei parametri di riferimento. Sono così i collages di Vivì Ponti: cut up visivi ed emozionali che si materializzano da un inesauribile bagaglio di memorie e ricordi e si assemblano seguendo rigorose regole di colta irriverenza, bon-ton e burlesca ironia. Composizioni ricche di allure, osservando le quali pare di sentire un carillon che accompagna flash di vita vissuta e proiezioni di sogni in divenire.

Sincretica ed onirica è pure l'arte di Mateo Rivano, giovane artista colombiano trapiantato a Firenze. Nasce da un crogiuolo di culture, geografie e spunti biografici profondamente interiorizzati, da una tensione costante tra meditazione profonda e gestualità istintiva. I suoi segni oscillano fra essenzialità del bianco/nero marcato e l'ipertrofia iridescente del montaggio fumettistico. Tutto in lui muove dal disegno, anche quando poi diventa pittura, installazione, animazione. Il suo universo è popolato di marinai e pirati, esseri mutanti e oggetti poetici. Sembra appartenere all'immediatezza di certa street-art eppure la prescinde e la supera inuna adesione totale ad una dimensione onirica, fluttuante, misteriosa, che gioca con il mito e il simbolo nella semantica del presente.

Nel periodo del decadentismo viennese inizio XX secolo, Arthur Schnitzler faceva dire a Fridolin, in Doppio Sogno, che "nessun sogno è interamente sogno". Lì si indagava sui pericoli dell'individualismo e la crisi dei protagonisti si strutturava secondo un diagramma di turbamenti paralleli. Qui invece si disegnano tragitti personali destinati a incrociarsi, richiamando i meccanismi immaginativi del sogno: stimolare associazioni, evocare atmosfere che oltrepassino la logica, lasciar parlare le immagini abbandonando la parola.

Testo di Andrea Mi

Inaugurazione mercoledi 23 aprile ore 18.00

Biagiotti Progetto Arte
via delle Belle Donne, 39/r Firenze
da martedì a sabato dalle 14 alle 19

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