Profondo reale illusorio. Disegnatore satirico, ritrattista, prima scenografo e documentarista, Dariush e' da sempre fotografo per passione. Quella esposta nella mostra e' una raccolta di immagini eterogenee, un caleidoscopio di emozioni.
La raccolta di opere esposte in questa mostra è parte del lavoro di ricerca che Dariush Radpour compie da tutta la vita.
Perché Dariush la sua vita la passa tra le immagini. Disegnatore satirico, caricaturista, ritrattista, prima scenografo ed operatore documentarista, Dariush è da sempre fotografo per passione.
Il suo interesse per la fotografia tridimensionale nasce, probabilmente, un giorno a casa dei genitori a Tehran, quando è poco più che un bambino.
Dopo pranzo il padre e lo zio si appartano nello studio e tirano fuori da una scatola un aggeggio attraverso il quale guardano ammirati e compiaciuti foto che Dariush non riesce neanche a scorgere. Quella sera non ottiene il permesso di guardarle. Presto, però, trova il modo di arrivare a quella scatola magica e di guardarne il contenuto. Splendide foto, come mai ne aveva viste prima, che raccontano un mondo straordinariamente vivo. A Dariush sembra di essere lì, di poter toccare quelle figure. Gli sembra, persino, di poter respirare l’ aria di quella stanza, nello studio del fotografo che ritrae una ragazza morbidamente sdraiata. Il tempo è fermo, immobile e quella donna per sempre viva. Diventa un vero appassionato e collezionista di fotografie tridimensionali. La sua collezione spazia dalla costruzione e volo del dirigibile Hindenburg ai bordelli di Parigi, dalle Twin Towers ai paesaggi di Marte. Da subito si adopera per realizzare lui stesso quel tipo di foto, impara la tecnica , ne apprende i segreti e realizza interi servizi per riviste italiane, quando la foto anaglifica è ancora poco praticata. Scatta foto di chiunque, di qualunque evento, documenta. Foto di famiglia, di amici, di sconosciuti. La foto tridimensionale ancor più di quella tradizionale, ha il potere di riportarti al preciso istante in cui è stata scattata.
Qualunque foto è una finestra sul passato, su un ricordo. Quando la guardi questo ricordo diventa tuo e un po’ lo condividi con chi lo ha vissuto, ne percepisci le emozioni.
Con la foto tridimensionale quella finestra l’hai scavalcata, sei dentro il ricordo, ne distingui ogni sfumatura e l’emozione è più forte. Se poi, dopo aver goduto della bellezza dell’immagine ed esserne stato emozionato, ti fermi a pensare alla potenza del gesto, alla straordinaria durata nel tempo di quello scatto trovi che quella foto è un pezzo di eternità.
Ti chiedi se l’autore ne fosse consapevole, se immaginava che quel attimo sarebbe arrivato sino a noi e oltre. Dariush lo sa. Sa che le sue foto saranno un passato in cui affacciarsi e che il passato, guardato, rivivrà. E scatta foto della sua famiglia, dei suoi figli, in ogni momento. I suoi amici. La gente. Le sue foto se le gode. Le guarda e le riguarda.
Ritrova sua madre in giardino, con tutto il calore del sole di quel giorno. Rivede i suoi figli bambini. Per anni Dariush ha avuto il rammarico per quante foto mancassero di una versione tridimensionale. Vista dalla parte di un appassionato del genere, ogni foto che manchi in questo senso è un po’ un’occasione persa. Le nuove tecniche digitali, però, sono andate incontro al suo desiderio di ottenere un’immagine tridimensionale da una qualunque foto. Per Dariush è stata una scoperta, la realizzazione di un magia nella magia. Ed ovviamente una nuova sfida.
Di grande aiuto gli è stata la sua conoscenza della tecnica della fotografia tridimensionale, e dell’anatomia e prospettiva relative al suo lavoro di disegnatore.
Dariush si è dedicato ad ogni genere d’immagine. Quella esposta nella mostra è una raccolta eterogenea, un caleidoscopio di emozioni. Costituisce una piccola, piccolissima parte del suo ampio lavoro.
Un lavoro che non solo è una sorpresa per chiunque lo guardi, ma un regalo e un patrimonio che ritroveremo nel tempo. L’impegno e l’ ambizione alla base del lavoro stesso non appaiono nella loro reale portata, tali sono la spontaneità e la leggerezza con cui lo propone. E’ un impegno che richiede tempo ed energia, a cui lui comunque si dedica con gioia, sempre mosso dalla precisa volontà e determinazione di creare un archivio d’immagini, di ricordi. I ricordi, che sono una necessità condivisa. Una memoria da custodire. Un archivio di una ricchezza inimmaginabile, dove avendo occasione di sbirciare ognuno trova qualcosa di se. Dariush è la cassaforte dei nostri ricordi.
Valenzia Lafratta
Inaugurazione 24 aprile, dalle 18.30 alle 21.30
ashanti galleria
via del boschetto 117 (Rione Monti - ad. piazza Madonna Dei Monti) 00184 Roma
Orario: 10:30 - 20:00 Lunedì 16:30 - 20:00 / Venerdì e Sabato 10:30 - 20:30 / domenica e Lunedì mattina su appuntamento