Tony Afeltra, Peppe Capasso, Costabile Guariglia propongono un'installazione che intende essere un omaggio ai due compagni di viaggio Leo De Berardinis e Perla Peragallo, protagonisti della sperimentazione teatrale mondiale. A cura di Pasquale Lettieri.
a cura di Pasquale Lettieri
Peppe Capasso ha voluto rendere omaggio ai due compagni di viaggio Leo De Berardinis e Perla Peragallo maestri della sperimentazione teatrale mondiale. Una amicizia feconda di progettazioni e “scene in messa” nata negli anni settanta, periodo in cui i due teatranti si stabiliscono in Marigliano con la loro compagnia.
Capasso presenta una “scultura scenica” che mette in evidenza la scomparsa di Perla e l’insostenibile leggerezza dell’esistenza di Leo ormai afasico con la sospensione di un tavolo capovolto, pathos ingigantito dalle immagini dei loro volti in secchi di latta viste attraverso l’acqua, infine l’erba viva quale anelito di vita che risorge. Una sorta di teatro dell’immagine, una resa scultorea della drammaticità.
Essenziale per dispiegare la traiettoria operativa di Guariglia è capire la volontà sempre presente nei suoi elaborati di ricondurre l’arte all’etica e all’impegno sociale. Cominciare proprio dagli anni ottanta, anni strettamente legati ai movimenti neoconcettuale e neoggettule che Costabile adotta come punto di partenza per una ricerca che si rivolge (attraverso le esperienze più puriste e innovative dell’arte contemporanea) al minimalismo, all’arte ottica, alla fotografia corporale, all’installazione. In “Desertiche visioni”, Guariglia coniuga alla visionarietà della trasformazione dl pane elementi squisitamente antropologici quali lenze e piombi da carpenteria e i fiscoli di un frantoio.
Assistente del noto esponente dell’Arte Povera Pier Paolo Calzolari (con cui tuttora collabora), Tony Afeltra ha ereditato dal maestro notevoli capacità di sintesi formale e di utilizzo dei materiali industriali nella creazione quali stoffe, derivati del ferro, gomme e neon. Sono proprio due neon al centro della installazione esposta all’Accademia, posizionati ai lati di un’immagine archetipica in lattice minacciata da un teschio fluorescente che si alterna alla luce dei neon. Per Leo e Perla, “un’opera in due atti”, due i momenti e i protagonisti della scena, due segnali luminosi ottenuti rigorosamente prima su carta e resi poi tecnologicamente in tutta la loro alchimia.
Curatore: Pasquale Lettieri
Interventi critici: Paolino Cantalupo, Mario Franco, Francesco Gallo
Genere: arte contemporanea
Allestimento e ufficio stampa: Associazione Museopossibile artecontemporanea
Inaugurazione ore 12.30
Accademia di Belle Arti
via S. Maria di Costantinopoli, 107 - Napoli
Orari di apertura: dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle 18.00
Ingresso libero