Marilla Battilana
Mirta Carroli
Fausta Dossi
Renato Fascetti
Paolo Gallerani
Marinella Galletti
Renzo Margonari
Franco Tarantino
Giorgio Villa
Rino Volpe
Vittoria Coen
Dieci artisti per l'1 Maggio. La mostra ruota intorno al ruolo culturale e sociale del lavoro nella societa' e nell'arte. Gia' presenti in collezione, gli artisti partecipano con opere realizzate espressamente per l'evento; sono: Marilla Battilana, Mirta Carroli, Fausta Dossi, Renato Fascetti, Paolo Gallerani, Marinella Galletti, Renzo Margonari, Franco Tarantino, Giorgio Villa e Rino Volpe.
Dalla memorabile scena del quadro “Il Quarto Stato” realizzato dal pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901 fino ad oggi il lavoro ha conosciuto dei grandi mutamenti. “Quando si pensa alla storia del lavoro, scrive Vittoria Coen, direttrice artistica del Museo d’Arte delle Generazioni Italiane dell’900, il pensiero identifica questo concetto con la storia del processo di industrializzazione (…).
Siamo ormai lontani da quando Dickens raccontava il lavoro minorile nella lugubre e sporca Londra del XIX secolo, o da quando Chaplin rappresentava, nell’indimenticabile film Tempi moderni, la giornata tipo di un operaio maldestro costretto nelle maglie di un ciclo produttivo alienante e forsennato.”
IL LAVORO DELL’ARTE: DIECI ARTISTI PER IL 1° MAGGIO è il titolo della grande mostra progettata e ideata da Giulio Bargellini e da Vittoria Coen, in collaborazione con CONFINDUSTRIA di Ferrara. Dieci artisti, già presenti con le loro opere al Magi’900, hanno aderito all’iniziativa partecipando con creazioni artistiche realizzate espressamente per l’evento: Marilla Battilana, Mirta Carroli, Fausta Dossi, Renato Fascetti, Paolo Gallerani, Marinella Galletti, Renzo Margonari, Franco Tarantino, Giorgio Villa, Rino Volpe.
La raccolta va formandosi attorno ad un tema più attuale che mai, un tema affascinante che consente di leggere i mutamenti culturali intervenuti durante un secolo, un approccio originale capace di rivelare il ruolo culturale e sociale del lavoro nella società e nell’arte. Un insieme di stili e linguaggi diversi, in cui espressioni e tendenze anche contrastanti si avvicendano e articolano un percorso espositivo originale configurando la giusta occasione per riflettere su come è cambiato il concetto di lavoro nel tempo: “Marilla Battilana sceglie di trasferire la celebre frase di Karl Marx incitante all’unione mondiale dei lavoratori, in un universo contemporaneo capovolto, adeguato alle nuove ideologie del produttivismo e della competizione, scrive Vittoria Coen. L’ironia si dissipa in una visione cosmica alla quale l’uso dei colori acrilici presta una straordinaria leggerezza, su cui il rosso stacca il messaggio e lo riporta all’impassibile concretezza.
Vigore ed energia sono da sempre le note dominanti dell’opera scultorica di Mirta Carroli. La verticalità e lo slancio, l’asciuttezza delle forme, delle misure, dei raffinati toni cromatici, sfidano costantemente le pesanti regole dell’equilibrio e della stabilità, ma non incorrono mai nell’utopia dell’irreale.
Fausta Dossi sviluppa il tema assumendone apertamente le implicazioni, allusive e letterali insieme: i valori simbolici, la storia vissuta. Le sagome avanzanti posseggono l’inevitabilità del progresso civile di un’umanità in cammino che si esprime in silenziosa fermezza (…)
Impadronirsi dello spazio pittorico è la meta alla quale tende Renato Fascetti, anche quando gli si affida il tema del lavoro. Spazio pittorico, evidentemente, affollato di segni, di strumenti e di allusioni concernenti le opere umane concrete (…)
Un’evidente unità interiore è il segno della scultura di Paolo Gallerani. Armonia ed equilibrio delle parti, stabilità e durata, non escludono il movimento di vuoto e pieno, lo spazio aperto che consente respiro ad una sorta di “modello architettonico” che si anima delle sue stesse forme. Materiali diversi e alternanza di chiaro e di scuro, sono insieme la concessione cromatica fatta all’austerità dell’opera e al tema al quale essa allude e il loro contributo.
Nel dipinto di Marilena Galletti il protagonismo dei volti in primo piano viene di fatto ridimensionato da un’evidente condizione di estraneità reciproca. “Classiche” di figure giovani, ognuna delle quali potrebbe sentirsi faber del presente, sembrano subire una sorta di riduzione di ruolo: frammentazione, solitudine, individualismo e delusione che possono essere vinti soltanto con un forte comportamento critico.
Il lavoro di Renzo Margonari è un’esplosione cromatica nella quale le linee-forme si muovono in totale libertà, scaturita dalla pressione di un’energia insofferente di condizionamenti. . Il tema è dentro quest’esplosione proprio perché viene letto come si può leggere uno stato di creatività che riesce ad essere fisiologica e psicologica insieme (…)
Le scelte cromatiche di Franco Tarantino sono significative. I colori cupi e freddi indicano la percezione drammatica della forza del lavoro, ma il dinamismo delle linee d’invenzione che ne caratterizza l’andamento non rinuncia alla speranza che, nonostante la ripetizione ossessiva consente ancora una rinascita continua.
Rino Volpe interpreta il tema lavoro leggendone le implicazioni in senso chiaramente vitalistico, ottimista, gioioso per la vivacità e la proliferazione dei segni, la ricchezza dei motivi, la fertilità degli spunti. Un motto marinettiano entra in un labirinto di pattern, ne fa parte accanto a motivi decorativi, graffiti anche, in ritmo ascensionale, in cui il prevalere di toni cromatici vivaci influisce decisamente su questa lettura.
Giorgio Villa, la cui esperienza si è arricchita soprattutto dopo la conoscenza e frequentazione con Bruno Munari, realizza per questa mostra un paesaggio quasi lunare, con una certa impronta surrealista. L’azzurro terso del cielo fa da sfondo ad un’alba – l’inizio di un giorno particolare, forse? Una sorta di isola, all’orizzonte.”
La mostra è corredata da un catalogo che documenta le dieci opere esposte con il testo introduttivo di Vittoria Coen.
Catalogo con testi di Piero Puglioli, Giulio Bargellini, Vittoria Coen
Immagine: Giorgio Villa, In piena luce, 2008. Tecnica mista su tavola, cm. 85 x 85
Promosso da: MAGI’900 Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900
Confindustria Ferrara
Ideazione: Giulio Bargellini, direttore del Museo Magi’900
Vittoria Coen, direttrice artistica del Museo Magi’900
Ufficio stampa: Studio Pesci
Via San Vitale 27, 40125 Bologna Tel. 051 269267 - Fax 051 2960748 info@studiopesci.it
Inaugurazione: Giovedì 1 Maggio 2008 ore 10.15
MAGI’900 Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900
Via Rusticana A/1, Pieve di Cento (BO)
Orari: Da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 18.00; lunedì chiuso
Ingresso libero