Arianna Sartori Arte and Object Design
Mantova
via Ippolito Nievo, 10
0376 324260 FAX

Enzo Bellini
dal 2/5/2008 al 21/5/2008
10-12.30 / 16-19.30. Chiuso festivi
0376 324260

Segnalato da

Galleria Arianna Sartori



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Enzo Bellini



 
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2/5/2008

Enzo Bellini

Arianna Sartori Arte and Object Design, Mantova

L'artista presenta una serie di dipinti ad olio di recente produzione. I suoi paesaggi e i suoi animali sono al tempo stesso, veri ed emblematici: un mondo felice e pacifico, fuori dalle drammatiche circostanze in cui ogni giorno siamo impegnati.


comunicato stampa

La Galleria d’Arte “Arianna Sartori”, in via Ippolito Nievo 10, a Mantova, il 3 maggio 2008, alle ore 18.00, inaugurerà la personale del maestro Enzo Bellini.

L’artista forlivesee, torna nella galleria mantovana per la terza volta: era già stato una prima volta nel 1999, presentato da Giannino Giovannoni; quindi nel 2002 presentato dal prof. Benvenuto Guerra. Per l’occasione di questa nuova esposizione l’artista presenta una serie di dipinti ad olio di recente produzione; l’esposizione resterà aperta al pubblico fino al prossimo 22 maggio.

"Penso alle immagini di Bellini e sempre più mi persuado come alla base della sua ispirazione vi sia una sorta d'innocenza che lo salva da ogni rischio, sia dalla maniera che dalla ripetizione.È l'innocenza che gli permette d'affrontare ogni soggetto col più scaltro candore, senza rinunciare a nessuno dei difficili temi dove ogni altro rischierebbe la moda. Una tale qualità lo assolve in prima istanza da ogni vezzo, da ogni astuzia o espediente.

In altre parole Bellini può essere schietto. È diretto, proponendo il proprio mondo senza finzioni, senza cioè far finta di credere alla propria ingenuità. Infatti non ha bisogno di fingere: ciò che ci mostra è autentico, è vero e sicuro. Questo è dunque il fondamento e la forza della sua poetica, sempre precisa e circostanziata, che rifiuta il pressapoco, la genericità.

Ecco: io guardo i suoi quadri, i suoi minuziosi inchiostri … Bellini è ormai quello che è. I riferimenti possibili di un tempo sono svaniti ed egli è si presenta ora con la garanzia della propria specifica verità, col senso concreto di ogni sua immagine, dove il profilo della fantasia, della fiaba e del sogno sono di casa.

È questo che Bellini dipinge. Davanti ai suoi quadri si resta sedotti dall'incanto che ne promana; e si tratta di un incanto e di una seduzione reali, non di marca fittizia o simulata. S'egli dipinge un monte si tratta di un monte, se dipinge un albero si tratta di un albero e cosi una casa è una casa, eppure ogni sua immagine rimanda ad altro, all'emozione dei sentimenti, alla passione misteriosa e segreta dell'esistenza.

E tutto ciò egli lo fa senza alzare la voce, senza cambiare tono, con estrema e serena semplicità: le sue immagini continuano ad essere le stesse, ma ci si rende conto che parlano o alludono a qualcosa di diverso, che scende nel profondo dell'anima.

Il mondo naturale ch'egli dipinge nella sua esplicita fisionomia, senza rinunciare a nulla della propria presenza, è al tempo stesso la metafora dell'esistenza che vorremmo avere se gli Dei ci fossero propizi. I suoi paesaggi e i suoi animali sono dunque, al tempo stesso, veri ed emblematici: sono ciò ch'egli vede e ciò che egli ci augura: un mondo felice e pacificato, fuori dalle drammatiche circostanze in cui ogni giorno siamo impegnati.

Ed ecco quindi i suoi merli e i suoi passeri, le pernici e i fagiani, i gatti e i conigli, le civette e i gufi. Ed ecco i doni che la natura, dall'inverno all'estate, ci fa: le zucche, i cavolfiori, i girasoli, le melograne, i cachi: la natura è prodiga dei suoi doni se nessuno la turba.

Quando, per la prima volta, Bellini è sceso dai monti di Santa Sofia, sull'Appennino forlivese, non aveva più di diciottanni. Oggi ne ha sessantaquattro: i giorni, ahimé, corrono anche per lui! La pittura comunque è sempre stata il suo chiodo fisso: nessun mestiere l'ha mai distratto da tale scopo. Poi, finalmente, nel '72, la sua prima mostra, a Milano.

E dopo, tante altre mostre, questa per cui sto scrivendo adesso la presentazione. Ecco si, sono davvero contento d'averla scritta". Mario De Micheli, 1996

Inaugurazione 3 maggio alle 18

Arianna Sartori Arte and Object Design
via Cappello, 17 Mantova
ingresso libero

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