Energies. Oggetto dell'elaborazione dell'artista e' lo spazio, indagato con strumenti suggeritigli dal suo passato di ginnasta: il corpo e lo sforzo compiuto per occuparlo o per soggiogare la gravita'. Lo spazio, in particolare quello urbano, viene inoltre evocato dall'uso di materiali impiegati nel campo dell'edilizia o dell'arredamento.
La galleria annarumma404 è lieta di ospitare la prima personale europea di Alicia Frankovich
(Tauranga, NZ 1980), giovane artista neo - zelandese già segnalata nel catalogo “Ice Cream” (ed.
Phaidon 2007) ed ospite all’ultima biennale di Busan, Corea del Sud.
Oggetto dell’elaborazione artistica della Frankovich è lo spazio, indagato con strumenti suggeritigli
dal suo passato di ginnasta: il corpo e lo sforzo compiuto per occuparlo o soggiogare la gravità. Lo
spazio, in particolare quello urbano, viene inoltre evocato dall’ uso di materiali impiegati nel campo
dell’edilizia o dell’ arredamento intesi dall’artista come strumenti d’uso comune con cui l’uomo si
misura quotidianamente con l’ambiente che lo circonda.
Nel video “Fly / Lose”, l’immagine è pensata come una serie di fotogrammi in sequenza dove il
frame, spezzando il movimento, enfatizza anche il più piccolo spostamento del corpo nel vuoto
circostante, che viene così misurato e non riassunto in un mero inizio e fine.
L’azione è però parzialmente trattenuta da una catena, creazione umana che autolimita il
movimento e che, contemporaneamente, evidenzia lo scarto tra inventiva umana, finita e limitata, e
ambiente, predominante ed incircoscrivibile.
In “Pike” (termine che in inglese ha un emblematico duplice significato: il primo indica una figura
ginnica classica, mentre il secondo definisce l’ interruzione di una azione), il corpo diventa trait
d’union tra Natura e Artificio, consentendo alla prima di prorompere e supervisionare il secondo. La
dialettica ambiente – corpo, corpo - ambiente, in questo caso, si manifesta come una condizione di
reciprocità, consentendo alle gambe di farsi oggetto e al blocco di cemento di fungere da alter-ego
dell’artista.
Coerentemente a questa riflessione, l’allestimento della galleria stessa si declina come
macroscopica sperimentazione sulla gravità, sulle leggi che governano quell’“entità illimitata e
indefinita, dotata oppure no di determinate proprietà geometriche”, diventando essa stessa luogo
misurabile, descritto da una singolare performance dell’artista dove il movimento diventa anche
viaggio, inteso come spazio percorribile per spostarsi da un luogo all’altro.
Inaugurazione Venerdi 9 Maggio 2008 ore 19
annarumma404
via Santa Brigida, 76 - Napoli
Ingresso libero