Disequilibri. Oscillando tra finito e indefinito, e mantenendosi a meta' strada fra narrazione ed evocazione, i soggetti antieroici di Verginer sono forme plastiche di-segnate dalla forza espressiva dello scalpello e intrise di un colore che invade le figure.
a cura di Alberto Zanchetta
Protagoniste di una sorta di nuovo realismo magico, le figure di Willy Verginer sono immerse in ambientazioni frammentate e silenziose. Caratterizzate da uno stato di quiete (pose immobili, quasi indolenti) e da sguardi assorti nel vuoto, le sculture conquistano lo spazio circostante alla maniera di installazioni site-specific. Oscillando tra “finito e indefinito”, e mantenendosi a metà strada fra narrazione ed evocazione, i soggetti antieroici di Verginer sono forme plastiche di-segnate dalla forza espressiva dello scalpello e intrise di un colore che invade le figure (un cromatismo straniante, limitato a porzioni del volto o del corpo, che contamina la chiarezza del tiglio per trarre in inganno la cronaca/realismo delle figure).
Dopo i bagnanti del 2007, gli alpinisti ribattezzati “conquistatori dell’inutile” e i vis à vis in cui le persone si affacciavano su dei pannelli-quadri, l’artista arricchisce il suo repertorio con un bestiario quotidiano: uomini e animali che nella loro interazione creano dei funambolici disequilibri, come a voler sfidare le leggi di gravità e le logiche precostituite. Anche in questa mostra Willy Verginer cerca di sviluppare ulteriormente la sua riflessione, sospesa tra tradizione e modernità, per ridonare attualità alla poetica del legno, “materiale vivo” che (rispetto al manierismo della Val Gardena) trova nuova linfa nelle innovazioni suggerite dell’artista.
Inaugurazione 10 maggio 2008, ore 18.30
Galleria Il Castello
Via degli Orbi 25 - Trento
Orari: 10-12 e 16-19.30 chiuso festivi - lunedì mattina
Ingresso libero