Protagonista dell'esposizione di Aron Demetz e' una grande installazione di cui fanno parte 2 figure maschili in legno oltre a un confessionale settecentesco, recuperato e restaurato dall'artista. Inoltre in mostra 18 opere pittoriche di Adelchi-Riccardo Mantovani che documentano il suo legame con la propria terra attraverso un'indagine laboriosa e un metodo scientifico, caratteristiche essenziali della sua produzione artistica.
a cura di Danilo Eccher
Il Comune di Milano – Assessorato alla Cultura, in collaborazione con Italian Factory, presentano al PAC
una mostra, curata da Danilo Eccher, dedicata ad Aron Demetz, scultore altoatesino nato nel 1972,
artista capace di raccontare ed evocare, tramite una tecnica antica come la scultura lignea, un linguaggio
assolutamente contemporaneo.
“È però soprattutto sul piano narrativo” secondo le parole di Danilo Eccher, curatore della mostra, “che
l’opera di Aron Demetz si dispiega in tutta la sua potenzialità espressiva e nella sua ricca gamma poetica.
Affiora così una sorprendente dimensione letteraria che silenziosamente s’impossessa della figura,
abbandonando ogni interesse per il suo corpo ligneo, per la sua vestibilità cromatica, per la sua garbata
rappresentatività. L’opera appare avvolta da un alone poetico che pare disinteressarsi completamente
delle ricerche linguistiche in cui l’artista si è cimentato, si coglie un passo leggero che accompagna lo
sguardo oltre l’immagine, oltre la figura, oltre la materia e il colore.”
“L’arte di Aron Demetz è un racconto struggente, un sussurro elegante” sempre secondo Eccher “un
passo leggero che s’insinua nel linguaggio contemporaneo accettando la marginalità apparente della
propria ricerca, disegnando silenziosamente le proprie forme, sussurrando solitariamente il proprio
racconto. Un’obliquità ricercata, inseguita, voluta, una lateralità che testimonia la forza di una poetica
artistica capace di vivere in bilico, consapevole della deriva, familiare al dubbio e all’incertezza; un’arte
che può affrontare l’instabilità del pensiero contemporaneo.”
Riprendendo la tradizione della scultura lignea tipica della Val Gardena, Demetz si è fatto conoscere oltre
che per l'estrema raffinatezza della sua mano, alleggerita dei tratti più grevi della tradizione, anche per la
particolare caratterizzazione dei personaggi che ritrae, nella tanto lodata icasticità e concisione del suo
tratto plastico. Le sue figure, di una classicità sempre disciplinata, aprono inquietanti interrogativi
esistenziali che possono via via riguardare l'identità, la vita interiore, la religiosità, rimanendo sempre
sospesi nell'umore indefinito e silenzioso del non detto.
Gli oggetti che a volte compaiono, siano essi
animali-simbolo, oppure oggetti veri e propri, (una scarpa, una poltrona, o degli abiti), sembrano
richiamarsi a una storia sospesa e indecifrabile, tanto quanto le espressioni fisse dei soggetti trattati.
In mostra più di venti opere inedite e recenti, in un suggestivo percorso allestito presso il piano terra del
Padiglione d’Arte Contemporanea, racconteranno la capacità plastica e narrativa di Aron Demetz: dai più
recenti lavori in legno ricoperto di resina (2007-2008), a Naomi grandi mani (2007), a Sacramento
(2005), a Iniziazione (2004).
Protagonista della mostra sarà una grande installazione intitolata Confessionale, di cui fanno parte due
figure maschili di legno di tiglio oltre a un confessionale ligneo settecentesco, recuperato e restaurato
dall’artista con particolare attenzione verso la ricostruzione delle parti gotiche perdute.
In concomitanza con la mostra, sarà pubblicato un catalogo edito da Electa, in edizione italiana e inglese,
con testo di Danilo Eccher.
Come di consueto è previsto un programma di attività didattiche per i visitatori organizzate da MARTE
snc con il contributo di Gruppo COOP Lombardia.
Aron Demetz è nato a Vipiteno nel 1972. Dopo aver frequentato l'Istituto d'Arte e la Scuola Professionale per la
scultura in legno di Selva di Val Gardena, dal 1986 al 1993, si lega e prosegue gli studi insieme allo scultore Willy
Verginer. Dal 1997 al 1998 frequenta l'Accademia di Belle Arti di Norimberga, seguendo i corsi di Christian Höpfner.
Dopo molteplici presenze in esposizioni di gallerie d'arte italiane e internazionali, nel 2003 Aron Demetz ha partecipato
alle tre prime tappe del progetto Italian Factory La nuova scena artistica italiana, tra gli eventi collaterali della 50ma
Biennale di Venezia, a Strasburgo, presso il Palazzo del Parlamento Europeo e al Palazzo della Promotrice delle Belle
Arti di Torino; in questa occasione è entrato a far parte del progetto di Fabrizio Ferri Ritratti. Con Oblivion e Bianco e
nero partecipa all'esposizione La ricerca dell'identità - Da Tiziano a De Chirico, a cura di Vittorio Sgarbi, che tra il 2003
e il 2004 ha toccato Cagliari, Palermo e Ascoli Piceno. Durante l'estate prende parte alla collettiva Iconica. Arte
contemporanea e Archeologia, voluta dalla Regione Siciliana in collaborazione con Italian Factory. È presente a
Sabbioneta per La Notte Bianca della Cultura.
È stato uno dei vincitori della Triennale di Scultura Ladina 2004 e a
dicembre Vittorio Sgarbi ha presentato a Roma Iniziazione, il più recente lavoro di Demetz, insieme alla monografia
curata dallo stesso Sgarbi e pubblicata con Electa. Nel 2005 una delle sue sculture è entrata a far parte della collezione
del Senato della Repubblica. Nel giugno ha partecipato in collaborazione con Italian Factory a Miracolo a Milano, presso
il Palazzo della Ragione. Nel 2006 presenta alcune sculture inedite, realizzate in legno e foglia d'argento, presso il
Museo Archeologico di Milano, mentre in occasione di KunstArt proietta nel Duomo di Bolzano un video dedicato a
Gesù Bambino, commissionato dalla Curia Vescovile. Nel 2007 partecipa all'importante rassegna collettiva Italiana
realizzata nella sede dello Shanghai Art Museum e alla collettiva The New Italian Art Scene presso il TFAM Taipei Fine
Art Museum, Taiwan. Nel novembre dello stesso anno partecipa alla collettiva Les Fleur du Mal, a cura di Danilo
Eccher, presso ARCOS - Museo d' Arte Contemporanea del Sannio. Nel 2008, presso First Gallery di Roma, partecipa a
una doppia personale con il fotografo Elliott Erwitt. Aron Demetz vive e lavora a Selva di Val Gardena.
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Il Comune di Milano – Assessorato alla Cultura, presenta al PAC una mostra dedicata ad Adelchi-Riccardo
Mantovani, artista nato a Ro Ferrarese nel 1942 e da anni residente in Germania.
“Adelchi-Riccardo Mantovani piace istintivamente, e spesso morbosamente”, secondo le parole
di Vittorio Sgarbi, “le vicende della sua vita, le sue ossessioni infantili sono narrate da lui
stesso con insuperabile e seducente candore: candido e folle, Mantovani è un eccellente
artigiano. Come tutti i veri artisti egli sa che il suo compito è far vivere la materia, trasformare
i colori in carne, foglie, architetture; dare corpo ai sogni.”
“Colui che dipinge e dunque, per esprimere adeguatamente i suoi pensieri, Adelchi, come ci
spiega, ha diligentemente, maniacalmente imparato le tecniche della pittura, con una
sorprendente e inarrestabile maturazione. Il Rinascimento di Mantovani si incrocia con la
metafisica di De Chirico. Ed è certamente per una comune idea dello spazio come luogo di
attesa, di sospensione, dove tutto è immobile, ma è anche per una singolarissima coincidenza
di luoghi.”
“Mantovani esprime nel modo più compiuto il suo mondo interiore, un mondo sognato ma
concretissimo. Non sa e non vuol sapere di arte concettuale, di arte povera, di nuovi selvaggi
[…] Nel suo cuore l’infanzia non può finire, perché egli sa che la vita è una forma di
inconsapevolezza, come la morte. Non c’è un solo tempo, uniforme, continuo, rettilineo.”
In mostra, presso il primo piano del Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, 18 opere
pittoriche di Mantovani; il percorso della mostra documenta, tramite la pittura, il legame
dell’artista con la propria terra, attraverso un’indagine laboriosa e un metodo scientifico,
caratteristiche essenziali della sua produzione artistica.
In concomitanza con la mostra sarà pubblicato un catalogo, in edizione italiana e inglese, con
testo di Vittorio Sgarbi.
Adelchi-Riccardo Mantovani è nato nel 1942 a Ro Ferrarese. Dal 1952 vive in un collegio,
gestito da religiosi, dove impara il mestiere di tornitore. Dopo gli studi e un periodo lavorativo
a Ferrara, nel 1964 si trasferisce in Germania e deve rinunciare a dipingere per alcuni anni.
Nel 1966 a Berlino ricomincia a studiare e praticare la pittura nei corsi serali della vivace
capitale, frequenta artisti e perfeziona la sua straordinaria tecnica pittorica. Nel 1972 esordisce
in una collettiva con il Gruppo Mediterraneum. Nel 1977 presenta la sua prima mostra
personale alla Galerie Taube e dopo venti anni di lavoro in fabbrica diviene finalmente pittore
professionista ed è invitato a esporre alla Kommunale Galerie di Berlino.
In questo periodo giunge a maturazione il suo mondo fantastico, pieno di allegorie e di favole,
che affonda le sue radici nella pittura padana del Quattrocento e in particolare nei cicli
ferraresi, ma sono evidenti anche i riferimenti alla Metafisica e al Surrealismo. Le sue visioni
sono sostenute da una tecnica meticolosa che contribuisce a rendere magica l’atmosfera dei
suoi dipinti. Sono numerose le sue partecipazioni a mostre collettive in Italia: Tre accadimenti
dell'arte italiana attuale, Brescia, 1989, a cura di Vittorio Sgarbi, Ritratto, il ritratto nella
pittura italiana del '900, 1991, Il Po del '900: arte, cinema, letteratura, Castello Estense di
Mesola (Ferrara), 1995 e in Germania, Kraft der Bilder, Kunstlersonderbund, Gropiusbau,
1996, Vom Realismus zur Romantik, Galerie Rutzmoser, Monaco di Baviera, 1997. Nel 1995
un'importante mostra personale al Palazzo delle Zitelle a Venezia, e qualche anno dopo a
Berlino, viene riconosciuta la qualità della sua ormai notevole produzione artistica.
Nel 1999 partecipa alla rassegna della XIII Quadriennale Proiezioni 2000 al Palazzo delle
Esposizioni di Roma, e alla mostra Surrealismo padano, Piacenza, 1995, dove presenta il
dipinto La farfalla, che sarà riproposto, insieme all'inquietante opera Amiche nella mostra
Visionari Primitivi Eccentrici, Galleria Civica di Potenza. Nel 2006 espone la sua recente
produzione in una mostra personale a Ca' Cornera (Porto Viro, Rovigo) e alla Galleria 'del
Carbone' di Ferrara.
Come di consueto è previsto un programma di attività didattiche per i visitatori organizzate da
MARTE snc con il contributo di Gruppo COOP Lombardia.
Ufficio Stampa adicorbetta
press@adicorbetta.org
skype adicorbetta press
t. 02 89053149
Electa
Enrica Steffenini
elestamp@mondadori.it
t. 02 21563433
conferenza stampa 13 maggio, ore 12.30
inaugurazione 13 maggio 2008, ore 21.00
Sede PAC Padiglione d’Arte Contemporanea
Via Palestro 14 Milano
Orari lunedì 14.30 – 19.30 | da martedì a domenica 09.30 – 19.30 | giovedì fino alle 22.30
Ingresso € 6,00 intero - € 4,00 ridotto - € 3,00 ridotto speciale gruppi studenti.
Il biglietto consente l’ingresso alla mostra di Adelchi-Riccardo Mantovani, allestita al
primo piano del PAC. Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.