Morphing. Il work in progress degli artisti e' una ricerca su come i media tecnologici modifichino l'identita', la percezione del se' e dell'altro. Esposti ingrandimenti fotografici di frammenti di video, video-painting, termo-sculture.
a cura di Donatella Meropiali e Mariangela Brion
Domenica 18 maggio alle ore 20.00 lo spazio d'arte XX.9.12 FABRIKArte, di Piombino Dese, Padova, inaugura il terzo frame di Morphing, work in progress degli artisti Valentina Meli e Tilen Zbona a cura di XX.9.12 FABRIKArte.
L'evento fa parte del progetto ''Pollination Italy London Biennale 2008'' e inaugurerà contemporaneamente ad altre sette gallerie italiane che partecipano al progetto.
Morphing, nato dalla collaborazione tra gli artisti Tilen Žbona e Valentina Meli, è una ricerca su come i media tecnologici modifichino l’identità, la percezione del sé, dell’altro, del rapporto tra contingente e storico, in un flusso indistinto. La ricerca avviene attraverso passaggi diversi, frammenti mai definitivi, tentativi di fusione, ibridamento di media, software interattivi, “forme-sculture”.
Morphing, a XX.9.12 FABRIKArte, si sviluppa come forma che occupa tutto lo spazio con le sue variegate nature, definendo i diversi spazi attraverso situazioni percettive.
Nello spazio espositivo si sviluppano immagini e “oggetti” non perfettamente definibili come tali: ingrandimenti fotografici di frammenti di video, video-painting, termo-sculture, oggetti trasparenti su cui le immagini proiettate o direzionate dallo spettatore producono l’effetto dell’elusione più che la definizione, un mondo proiettato e plasmabile definito solo in parte e per questo “urtante”. La percezione del dettaglio macrocosmico e biologico, il contrasto tra riflettente e riflesso, trasparente e quindi possibile di attraversamenti o invece offuscante e sfocato, o specchiante.
Morphing occupa lo spazio di FABRIKArte come spazio mutevole, proponendo evoluzioni di forma non ancora completamente compiute. Come flash abbaglianti, le diverse situazioni propongono immaginari diversi legati all’ibridamento, alla percezione, alla sensazione.
L’esperienza soggettiva vissuta dai due artisti viene mostrata dal di dentro, quasi un sezionamento da vivere nel suo carattere percettivo e non perfettamente definibile entro confini. La contraddizione evidente e tangibile tra linguaggi non percettibili ma fisicamente reali dettati dalla tecnologia, si contrappongono a forme reali ma ideali e quindi poetiche e indefinibili.
Come scrive Roberto Rossini nell'introduzione critica all'evento ''Le immagini virtuali create da Meli e Zbona sono come icone, ci consentono di continuare a credere nell'arte eludendo la questione della sua esistenza.
Non sono arte, non sono oggetti estetici: sono oggetti rituali e il cui uso è rituale. Evidenziano la loro funzione antropologica, senza alcun riferimento a un limitante giudizio estetico: sono agenti trasformanti di una realtà personale.''
L'evento è patrocinato da Regione Veneto, Provincia di Padova, Ministero della Cultura della Repubblica Slovena.
Inaugurazione ore 20
XX.9.12 Fabrika
via Albare, 7 - Piombino Dese (PD)
Ingresso libero