Il percorso tracciato in questa mostra appare come un frutto dell'intenzione di esplorare nuovi territori, per arrivare molto lontano, e in profondita', nelle nostre vicinanze. Piscitelli presenta l'installazione audio "At the same time" che da il titolo all'esposizione, un video, alcuni lavori in terracotta e 3 sculture realizzate con un sottile tondino in ferro. A cura di Carlo Fossati.
realizzazione curata da: Carlo Fossati per e/static
Il prossimo 15 maggio Paolo Piscitelli, alla sua seconda personale per e/static dopo quella del 2000, ritorna a Torino con una serie di lavori nuovi che verranno allestiti nello spazio blank.
Anche in questa mostra, come in quella, fondamentale, di otto anni fa, il suo approccio è concettualmente organico, dopo aver scelto un territorio da percorrere, per esplorarlo, o un nuovo punto di vista dal quale guardare alle cose. Questa attenzione Paolo la rivolge, ora come allora, soprattutto a ciò che gli sta accanto, molto vicino, dietro cui si nasconde sempre una vasta materia, quasi un'altra vita, che proprio perché ci è tanto vicina rischia facilmente di sfuggire al nostro sguardo, generalmente rivolto piuttosto verso ciò che sta lontano da noi. Paolo denominò questa modalità "Seconda intenzione", come il titolo del piccolo libro che venne pubblicato all'epoca della mostra, e che ne definiva il senso. Lavorando vicinissimo al "Quinto angolo", talmente vicino da non poter vedere molto più di quello che stava facendo momento per momento, o quello che aveva appena fatto, disegnava muovendosi in una sorta di dimensione 'immersa' (come si può essere immersi nell'oscurità), un particolare stato sensoriale che gli permetteva di liberare la sua azione dal controllo troppo stretto che sempre esercitiamo, anche involontariamente, sul nostro comportamento, per guidarlo evitando tutto ciò che potrebbe impedirci di raggiungere una meta prefissata.
Il percorso tracciato in questa mostra appare, ancora una volta, come un frutto dell'intenzione di esplorare nuovi territori, per arrivare molto lontano, e in profondità, nelle nostre vicinanze. E' infatti verso ciò che sta alla periferia del suo campo visivo, e di ascolto, ai margini della sua attenzione, che avviene nello stesso tempo di ciò che accade al centro, ed è altrettanto importante, che l'artista ora si rivolge. E questa attenzione la esercita anche in senso temporale, conservando le tracce residuali lasciate lungo il percorso di realizzazione dell'opera, quelle che normalmente vengono eliminate, privando l'opera stessa di una sua parte essenziale. Insieme a quelle, contano gli eventi occasionali che accadono lungo il percorso, illuminandolo per un tratto, prima di sparire, rimanendo però nella memoria fenomenica dell'opera finale, parti invisibili, immateriali, ma complementari a quelle visibili, concrete, a cui danno vita, vero e proprio spirito vitale. L'intento di Piscitelli, sempre più consapevole, è mirato alla comprensione della realtà fenomenologica nella sua interezza, trattenuta nella forma finale, di cui costituisce un reperto, qualcosa che rimane a testimoniarne, fortemente intriso della sua energia, quella che si è ormai spenta.
Paolo Piscitelli presenta a blank un'installazione audio da cui prende il titolo la mostra, il video "Seize the moment", alcuni lavori in terracotta ("Parallel phenomenon" e la serie "At the same time"), le tre sculture "Out of print", realizzate con un sottile tondino in ferro.
A lato della personale, nello spazio 'storico' di via Parma 31, dal 17 maggio sarà possibile vedere gli esiti di un accurato lavoro di restauro di un'opera del 2004, "If you hear something, you'll fear something", realizzato da Roberta Accordino. Per la prima volta da allora, quest'opera molto importante, danneggiata dall'essere stata esposta all'aperto, verrà proposta al pubblico nella sua ritrovata integrità e freschezza.
Paolo Piscitelli (Venarla, 1971) ha al suo attivo già molte mostre, personali e collettive, e performances. sia in spazi privati (oltre a e/static, la Galerie Paolo Boselli di Bruxelles, lo Studio Tucci Russo di Torre Pellice, la Galerie Bernhard Knaus di Mannheim) sia in spazi pubblici (la GAM di Torino, la GAM di Bologna, il FRAC-Bourgogne di Dijon, il MLAC di Roma). Nel 2003 ha vinto il Premio Maretti della GAM di Bologna; nel 2005 fu incluso nel Viewing Program del Drawing Center di New York. Artist-in-Residence alla Texas A&M University per il biennio 2006/2007, vive e lavora a College Station, in Texas.
Inaugurazione: giovedì 15 maggio 2008, ore 18.30
Blank, via Reggio 27, Torino
giorni e orari di apertura: dal mercoledì al sabato, dalle 16 alle 19.30, oppure su appuntamento