Museo Poldi Pezzoli
Milano
via Manzoni, 12
02 796334, 02 794889 FAX 02 45473811
WEB
Il frammento ritrovato
dal 20/5/2008 al 11/10/2008
mar-dom 10 - 18

Segnalato da

Laura Doronzo




 
calendario eventi  :: 




20/5/2008

Il frammento ritrovato

Museo Poldi Pezzoli, Milano

In mostra la collezione di tappeti del Museo, presentata per la prima volta al pubblico dopo circa 10 anni di assenza. Gli 11 manufatti, custoditi nei depositi del Museo e normalmente esposti a rotazione a causa del loro fragile stato di conservazione, vengono proposti nella loro completezza.


comunicato stampa

Il frammento ritrovato del prezioso tappeto di caccia, le sue appassionanti vicende e la sua storia più recente sono i temi al centro di questa nuova mostra.
Con questa nuova esposizione, aperta dal 22 maggio al 12 ottobre 2008, il Museo Poldi Pezzoli presenta e conclude fra l’altro un percorso collezionistico davvero sorprendente e scrive l’ultimo capitolo della storia di questo importante manufatto.

Realizzato in Persia nel 1542-43, il grandioso tappeto, tra i più celebri al mondo, è uno dei rarissimi esemplari datati e firmati della produzione artistica della dinastia safavide.
Secondo una tradizione ormai leggendaria, il tappeto fu ritrovato al Quirinale nel 1870 diviso in sette pezzi e privo di alcuni frammenti ed è stato successivamente restaurato per volere della regina Margherita di Savoia. Il sapiente e meticoloso intervento di recupero, eseguito con la tecnica del punto arazzo, ha unito le parti esistenti e ha ricreato i diversi frammenti mancanti. Fra le ricomposizioni, facilmente identificabili in quanto meno rasate rispetto alle parti originali, era fino ad oggi evidente anche una grande zona collocata in uno degli angoli del manufatto.
Le intricate vicende del tappeto di caccia si sono susseguite ancora per molti anni fino a quando nel 1923 è giunto al Museo Poldi Pezzoli.

Dei pezzi mancanti del tappeto, probabilmente finiti nel mercato antiquario, non si ha più notizia fino a tempi recenti.
E’ solo negli anni Ottanta infatti, per quei rari casi che si verificano nella storia dell’arte, che uno dei frammenti mancanti è stato individuato da John Eskenazi, grande conoscitore dell’arte orientale, gallerista ed editore: faceva parte di una collezione privata ed era stato acquistato sul mercato antiquario come “anonimo frammento di tappeto”.
Recentemente, grazie alla generosità del suo ultimo proprietario Alessandro Bruschettini, il frammento è stato donato al Poldi Pezzoli: un fatto di portata eccezionale poiché esso costituisce la porzione più cospicua (135 x 48 cm) delle parti mancanti.

Il frammento, prima di essere consegnato al Museo, è stato sottoposto ad un intervento di consolidamento. Subito dopo la direzione artistica, unitamente alla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Milano e a un gruppo di esperti di arte orientale e di restauratori, ha studiato le modalità con cui collocarlo nella sua posizione originaria senza cancellare le tracce della sua storia travagliata. Si è scelto quindi di cucirlo sulla parte ricostruita nel restauro ottocentesco, lasciando quest’ultima visibile nei punti in cui i bordi del frammento non coincidono perfettamente con quelli del resto del tappeto.
Questa soluzione permette di restituire al tappeto una lettura più coerente. Dal punto di vista cromatico infatti il frammento, a differenza delle parti rifatte, ha mantenuto la colorazione originale e dal punto di vista della decorazione il pezzo donato restituisce la forma originale dell’angolo della bordura, così come era stata progettata dal disegnatore (Ghyas el Din Jami, citato nel cartiglio). Spesso i tappeti orientali, proprio perché “fatti a mano”, non presentano una decorazione simmetrica sulla bordura e, in mancanza di entrambi gli angoli di un lato, il restauratore ottocentesco aveva copiato quelli del lato opposto.

Il restauro conservativo del frammento e la sua ricomposizione al tappeto originale sono stati realizzati da Luisa Belleri e Annamaria Morassutti (Open Care - Servizi per l’arte) e generosamente sostenuti da Alessandro Bruschettini.

Per questa occasione, anche l’intera collezione di tappeti del Museo, una tra le più prestigiose a livello internazionale, è esposta per la prima volta al pubblico dopo circa dieci anni di assenza. Gli undici preziosi manufatti infatti, custoditi nei depositi del Museo e normalmente esposti a rotazione, a causa del loro fragile stato di conservazione, vengono presentati nella loro completezza.
Accanto al tappeto di caccia, si possono così ammirare rari esemplari di tappeti di corte come il tappeto detto delle tigri. Realizzato nella Persia centrale del XVI secolo, il tappeto è ricco di significati simbolici e reca lungo il bordo un’ iscrizione poetica che lo paragona a un giardino. I versi raccontano che dal giardino del tappeto parte un sentiero che porta alla fonte della vita e che “hanno filato la sua trama con il filo dell’anima”.

Grazie al sostegno della Galleria Moshe Tabibnia, la mostra è accompagnata da un’interessante guida illustrata bilingue (italiano e inglese) recentemente aggiornata, edita da Umberto Allemandi.

Ufficio stampa mostra
Laura Doronzo con Ilaria Toniolo
Cell.335.204948 - Tel. 02.45473805/06
E-mail: doronzo@museopoldipezzoli.org

Museo Poldi Pezzoli - Via Manzoni 12, Milano
Orari: martedì - domenica h. 10.00 - 18.00 Lunedì chiuso
Ingresso: intero 8€ - Ridotto: 5,50€

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