Opera Rock. L'artista volge l'attenzione su quei personaggi che sono stati gli istrioni della musica rock-punk degli anni Settanta. Bloccate in una sorta di memoria pittorico-iconografica, le figure sembrano risucchiate dall'impasto del colore che esaspera i volti e consuma i contorni dei corpi.
Per la sua prima personale alla AndreA Arte ContemporaneA, Paolo Maggis
giovane artista milanese che vive e lavora tra Barcellona e Berlino, volge
l'attenzione su quei personaggi che sono stati gli istrioni della musica
rock-punk degli anni Settanta: l'*iguana* Iggy Pop, il nichilista Sid
Vicious, Reepo "re" degli Octopus o Robert Smith leader dei The Cure. Come
in una sorta di antologica musicale, l'*Opera Rock* di Maggis ripercorre –
tra flashback e feedback, come pure tra i fumi dell'alcool, del sesso e
della droga – l'esistenza dei suoi/nostri idoli assieme alle vicissitudini
dei loro fans.
Bloccate in una sorta di memoria pittorico-iconografica, le
figure sembrano risucchiate dall'impasto del colore che esaspera i volti e
consuma i contorni dei corpi mentre si stagliano su fondali dalle cromie
stridenti, sopravvivendo temerariamente alla corrosione del tempo e
innalzandoli ad immortali compagni di viaggio.
Per l'occasione viene edito un catalogo in formato 33 giri con una
intervista di Alberto Zanchetta all'artista.
Inaugurazione: sabato 24 maggio 2008 h18
AndreA Arte ContemporaneA
corso Palladio, 165 - Vicenza
dal martedì al sabato, h 16.30/19.30
Ingresso libero