La mostra affronta i temi della difficile situazione africana e degli squilibri tra Europa ed Africa. L'artista ci dona una visione del continente e dei suoi problemi e critica, con foto e video, l'immaginario dell'Africa e del suo sistema di vita.
La mostra affronta i temi della difficile situazione africana e degli squilibri che esistono tra vita in Europa ed Africa. L’artista ci dona una visione al femminile del continente e dei suoi problemi e critica, con le sue foto e i suoi video, l’immaginario che abbiamo dell’Africa e del suo sistema di vita.
Una mostra capace, con immagini ora forti, ora delicate, comunicano la sfruttamento, i sogni, le difficoltà, i pregiudizi con cui si confronta giornalmente il continente nero. La mostra sarà composta da numerose opere fotografiche tra cui la serie “Ozone” e “EbbandFlood”, dal video “Being Bamako” e dall’installazione “In my House”.
La mostra “Along The Horizon” è la prima mostra personale in Italia di Ingrid Mwangi che presenta parte del suo lavoro. Ingrid Mwangi lavora da sempre con i nuovi media per sviluppare una selezione di opere che riguardi questioni fondamentali quali la realizzazione di realtà comuni per superare discriminazioni socio-culturali ed evitare violenti conflitti, al fine di muoversi verso società più umane, giuste e pacifiche. Il suo lavoro affronta spesso la diseguaglianza e gli squilibri esistenti tra Europa ed Africa e interferisce nel modo di rappresentare il continente africano nell’immaginario collettivo.
La mostra sarà composta da numerose opere forografiche tra cui la serie “Ozone” e “EbbandFlood”, dal video “Being Bamako” e dall’installazione “In my House”.
Ingrid Mwangi
L’artista Ingrid Mwangi, nata nel 1970 a Nairobi, usa due nomi per identificarsi, il suo sommato a quello del suo compagno di vita, definendosi come “IngridMwangiRobertHutter”. L’uso dei due corpi dell’artista, attraverso cui creare immagini foto e video legate a temi sociali, è un aspetto centrale del suo lavoro.
Per spiegare la scelta del nome, l’artista dice: «Quell’ “Io” di cui parlo include due corpi, due menti, due storie e due percorsi creativi differenti. Percepisco queste due parti di me come interconnesse, in costante scambio e dialogo. Ogni persona fa esperienza del proprio sé come avente molti aspetti in comunicazione tra loro: la parte emotiva interagisce con quella intellettiva, la mente cerca di guidare il corpo, mentre il corpo stabilisce i limiti all’operare della mente, coscienza versus natura impulsiva ecc. Questo suggerisce da sé la realizzazione di una simile unificazione tra la corporeità maschile e quella femminile, attraverso la fusione di due coscienze influenzate da esperienze differenti».
Ingrid Mwangi ha partecipato a mostre e festival in tutto il mondo, tra cui la 52esima Biennale di Venezia nel 2007, con opere video, foto e installazioni, che si pongono come strumenti per riflettere sui conflitti socio-culturali, e superare le discriminazioni in vista di società più umane, giuste e pacifiche. Il suo spiccato interesse per l’Africa, paese in cui affondano le sue radici, e il ruolo da essa occupato nello scenario mondiale, è testimoniato dalle numerose opere e mostre ad essa dedicate.
A proposito del suo lavoro con i nuovi mezzi di comunicazione, l’artista afferma: «Lavorando con i nuovi media, il fulcro della mia attività consiste nello sviluppare un corpo di opere che ruoti intorno alle condizioni dell’esistenza umana e ai difficili interrogativi sul come trattare artisticamente la violenza, l’ingiustizia e la sofferenza presenti nel mondo. L’uso di entrambi i miei corpi e la riflessione mediatica di questi sono centrali nella generazione di immagini legate a questi temi».
Questa doppia alterità permette all’artista, come ad Alice, di guardare da entrambi i lati dello specchio. Come a Giano, di scrutare contemporaneamente i due opposti orizzonti.
Inaugurazione Sabato 24 maggio 2008 alle ore 18,30
Palazzo Ducale
Piazza Matteotti 80r Genova
dal martedì al sabato dalle 14,30 alle 19,3o
ingresso libero