E' il piombo a cadenzare nel percorso dell'artista l'apparire di questo nuovo ciclo di opere e a testimoniare l'affinarsi di una poetica saldata al tema dell'identita'. Le opere esposte appartengono alla serie denominata 'meta quadrato', eseguita nell'arco del 2007.
L’*Annunciata Galleria d’Arte* inaugura *mercoledì 28 maggio* la
personale di Sergio Floriani *anni_ di piombo*.
Le opere esposte appartengono alla serie denominata *meta_ quadrato*,
pensata in stretta relazione allo spazio dell’Annunciata ed eseguita
d’un fiato nell’arco del 2007. L’idea di trascendere la dimensione
spaziale contingente e la rottura con la modularità del quadrato in
favore di forme aperte e irregolari costituiscono il punto d’arrivo di
un percorso, i cui inizi si possono rintracciare nella serie *quadro_
quadrato* (2004-2005), esposta simultaneamente presso la Galleria
Artestudio. Le due mostre vanno necessariamente considerate in modo
unitario, sia per l’intenzione poetica che assimila tutti i lavori
selezionati, sia per la riconoscibile comunanza dei materiali impiegati,
in particolare il piombo, cui allude il titolo della rassegna.
È il
piombo a cadenzare nel percorso dell’artista l’apparire di questo nuovo,
seppur consequenziale, ciclo di opere e a testimoniare l’affinarsi di
una poetica saldata al tema dell’identità, che Floriani continua ad
indagare con limpidezza filologica e straordinaria forza immaginativa.
In questo scavo progressivo, e così analitico, risulta dominante – già
da un ventennio – la presenza dell’impronta digitale, sigillo perentorio
della ricerca dell’artista, nonostante l’evolvere dei mezzi tecnici e
dei materiali. L’arte di Sergio Floriani attinge all’infinitamente
piccolo, scende nelle profondità dei solchi frantumati dal tempo, si
muove in sottoinsiemi, per avanzare almeno un poco dentro i più bui
nascondigli del sapere e della vita. L’inquietudine in questa ricerca
non è altro che attesa di completezza e d’infinito, fiducia che possa
paradossalmente accendersi una luce sull’insieme, decifrando anche solo
un particolare.
Ciò che contraddistingue i quadri esposti all’Annunciata è l’idea di
assimilare la pittura all’architettura mediante la frammentazione delle
superfici e la loro espansione all’interno dello spazio. Non si tratta
solo di superare la bidimensionalità del quadro, creando una
“pittura-oggetto”, che abbia un suo peso e una sua presenza scultorea.
Floriani recupera in modo originale lo spirito del progetto /A
quadretti/ (2006) – un’installazione che prevedeva la suddivisione delle
pareti di uno spazio in quadrati modulari mediante fili d’acciaio – e
inizia a costruire frammenti di muri, a partire dal modulo del mattone
rivestito di piombo.
Nascono così /MO1, MO2, MO3, MO4, MO5/, modulati
secondo una direzione orizzontale e /MV1, MV2, MV3, MV4/, costruiti su
assi verticali. Le opere sono svincolate dal rigore della geometria e i
loro perimetri frastagliati e aperti sembrano scandire le illimitate
possibilità di espansione all’interno dello spazio reale. L’interazione
con l’ambiente circostante è data anche dall’animarsi delle superfici: i
dissesti quasi impercettibili e le giunture appena suggerite non
impediscono l’ampio fluire dello stagno e le stesse interruzioni
diagonali o cruciformi possono diventare l’origine di uno sviluppo
pluridirezionale o al contrario il punto di condensazione del tutto.
La particolarità di questo lavoro di Floriani è aver immaginato di
trasformare il luogo fisico in uno spazio pittorico unico, dove ogni
parte trattiene una relazione con il tutto. Il percorso visivo appare
ritmato da pieni e vuoti, da presenze e assenze, finché nelle opere
/MQ1/ e /MQ2/ si ricompone l’ordine geometrico del quadrato.
Per dar ragione della misura fortemente progettuale e insieme intuitiva
del suo fare, si è detto più volte che in Floriani si muovono due
nature, una mentale e una emozionale. Poco importa quale di esse
prevalga di volta in volta. Vero è che il corpo delle sue opere è sempre
il cosmo dell’essere.
Inaugurazione mercoledì 28 maggio 2008 h. 18.00
Annunciata Galleria d’Arte
via Paolo Sarpi, 44 - Milano (ingresso via Signorelli 2/a)
martedì – sabato h 10–12.30 / 15.30–19.30; lunedì h 15.30–19.30
ingresso libero