Dalla Testa ai Piedi. La mostra presenta tre sezioni, tre tranche di un unico percorso ispirato al connubio arte-moda seguendo lo spirito e il progetto dello spazio espositivo di Sabina Albano.
L’allestimento che la Gangheri propone per la sua personale nella gallery di Sabina
Albano si articola in tre sezioni, tre tranche di unico percorso. La prima
costituita da circa 30 formelle di legno rivestite di tela e poi bloccate tra due
pareti di plexiglas trasparente che richiamano nella forma essenziale il piede
(25x15), con immagini dipinte ad acrilico; poi 8 tessuti disegnati ed elaborati con
tecnica digitale e travasati su tela; e infine 2 rosari, 2 grandi collane che
terminano con tre piedi, anche queste elaborazioni digitali messe, però, su
plexiglas, sperimentazione evidente di quella sinergia tra arte moda che informa
l’intera opera della Gangheri, oltre che lo spirito e il progetto dello spazio
espositivo di Sabina Albano.
Sulle 30 formelle dipinte campeggiano figure e volti differenti: sono tutti
acrilici, ma si passa da animali e fiori, appena accennati o addirittura volutamente
stilizzati, a ritratti ben più particolareggiati, anzi ricorrono 6 visi chiave,
quasi come delle vere e proprie icone o forse degli ex voto, che si caricano anche
di un significato sociale e spirituale. Sono gli stessi piedi in sé che in tutta la
produzione dell’artista partenopea hanno una chiara valenza metaforica, oltre a
essere un evidente e distintivo segno estetico e pittorico. A tal proposito, i
colori scelti sono quasi tutti caldi, rilassanti e avvolgenti. Il piede come mera
forma anatomica assurge a sinonimo di stabilità ed equilibrio, in quanto parte del
corpo che poggia al suolo, base, nonché contatto con la terra, quindi con le radici
e le origini stesse. Al contempo, però, è anche veicolo per camminare, per
spostarsi, tramite di un iter, di un percorso. E ancora impronte, orme di un
passaggio, di qualcosa che c’è già stato o può esserci. Ed ecco che, forti di una
tale composita e varia simbologia, i piedi divengono mezzi espressivi, cornici di un
messaggio di femminilità, sensualità e al tempo stesso, trascendenza e spiritualità.
I volti dipinti sono allo stesso modo tracce, ritratti di un’umanità multiforme,
visi rubati al mondo della moda, a differenti etnie, culture e religioni. Sembianze
di modelle, ma anche della Madonna Bianca e di quella Nera, di coppie di Santi sia
bianchi che neri, di una bellezza assoluta e radicale, potremmo dire universale, pur
nella cura del dettaglio.
L’ispirazione proviene ancora una volta dal connubio arte-moda per le stoffe e i
colori più di tendenza, che sono poi trasferiti fotograficamente su tela nelle otto
opere della seconda sezione.
Infine, due grandi rosari che chiudono la loro circolare teoria di grani con
piedi-cielo e cavalli, simbolo per contrasto di quella libertà che il piede in
quanto tale, se sinonimo di statico equilibrio e ferma stabilità, rivendica, d’altra
parte, come strumento che assicuri la deambulazione e quindi il cammino, il
progresso e il cambiamento.
LUCIA GANGHERI (alias GĀNGĀRI) nasce a Napoli nel ’57, dove vive e lavora. Si
diploma all’Accademia delle Belle Arti di Napoli in Pittura, e insegna discipline
pittoriche presso il Liceo Artistico di Monteruscello a Pozzuoli (NA). Artista dalla
personalità eclettica e dagli ampi interessi, si dedica non solo alla pittura, ma
anche alla fotografia e alla creazione di gioielli a tiratura limitata realizzati
con oro, argento, vetro, plexiglas. Dall’81 partecipa a svariate collettive a
Napoli, Ortona, Firenze, Milano, Roma, Pescara, Bari, Siena, Torino e New York;
nonché a diverse personali a Napoli, Torino, Venezia, Cagliari e Capri. Collabora
come artista-designer con la stilista partenopea Sabina Albano. Dal ’93 firma le sue
opere con il nome d’arte Gāngāri.
Ufficio Stampa: Victoriano Papa, cell.: 333/2824262, e-mail: victorianopapa@alice.it
Inaugurazione giovedì 29/5/08 ore 19
Sabinalbano Modart Gallery
vico Vasto a Chiaja n. 52/53, Napoli
lun 16.30-20 mar-ven 10-13.30 16.30-20
Ingresso libero