L'artista napoletana, con sottile ironia costruisce un particolare catalogo di oggetti e strumenti di uso quotidiano riproducendo carrelli, cestelli e forme da supermercato, indagando nel mondo della strumentalita' economica che ha finito per dominare il dibattito artistico.
a cura di Mimmo Parente
La giovane artista napoletana, con sottile ironia costruisce nei suoi ultimi lavori un particolare catalogo di oggetti e strumenti di uso quotidiano riproducendo carrelli, cestelli e forme da supermercato, indagando nel mondo della strumentalità economica che ha finito per dominare il dibattito artistico.
In un bellissimo saggio di Thomas Frank apparso sulla rivista The Nation ed intitolato “the rise of market popolis: America’s Secular Religion “ è scritto: tutti parevano trovare ciò che stavano cercando nella magia dei mercati. I mercati soddisfacevano i gusti di tutti, i mercati umiliavano i presuntuosi, i mercati permettevano all’arte buona di trionfare su quella cattiva, i mercati spodestavano l’uomo, i mercati eliminavano la discriminazione , i mercati arricchivano chiunque. Nelle mani giuste il populismo del mercato era in grado di spiegare pressocchè qualsiasi fenomeno sociale e si mostrava incredibilmente versatile come baluardo di qualsiasi settore in difficoltà. La conclusione: il populismo del mercato è , per molti versi , la più palese apologia della diseguaglianza economica dai tempi del Darwinismo sociale .
Scrive Armand Mattelard nel suo saggio Against Global Inevitability: ci vuole coraggio per concepire alternative all’ordine esistente e continuare a sollevare il problema della democratizzazione della comunicazione in tutte le sue propaggini.
E’ su questi interrogativi che si muove la ricerca di Daniela Politelli, confrontandosi con diversi materiali ed usando per i suoi “disegni” supporti di grafica digitale. In essi la domanda che si pone sul consumo delle immagini pubblicitarie dei prodotti, viene stimolato da ri-tratti di forme di prodotti non riconducibili ad un’etichetta, ma semplicemente all’unicità della ”forma“.
Nel lavoro dell’artista è “il disegno” l’elemento fondamentale, che diventa proiezione mentale di uno scenario:
“un segno che si materializza non più sulla carta ma nello spazio… ”
con cime di nylon che seguono un percorso, reinventando oggetti.
La corda di nylon, che virtualizza la matita e il foglio, è l’elemento primo di rappresentazione; diventa elemento di sfida nei lavori che la vedono intrecciarsi in fitti nodi, dando forma ad immagini che richiamano ad una riflessione sulla complessità dell’individuo. La possibilità di porsi delle domande è lo scopo che mette insieme la materia, la manualità meditativa e la forma.
Daniela Politelli è nata a Pozzuoli (Na). Vive e lavora a Giugliano (Na).
Inaugurazione Venerdì 6 maggio 2008, alle ore 19,00
Pescatore architettura&design
via S. Pasquale, 36 Benevento
tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00
e dalle 17,00 alle 20,00, ed il sabato dalle ore 9,00 alle 13,00.