Identidades. Un lavoro di comparazione tra le citta' argentine e quelle italiane, un tentativo di effettuare un confronto con un percorso antiorario dall'Argentina all'Europa. Architetture, fotogrammi, istantanee dell'artista per comunicare la sua personale visione del mondo.
A cura di Serena Achilli
Ernesto Morales lascia la sua terra, l'Argentina, per l’Europa, con la voglia di approfondire le sue conoscenze, per poter meglio confrontare la storia e la cultura del suo Paese con il “Vecchio Mondo”, tornando, quindi, alle origini. Non è la sua una fuga, ma il tentativo di effettuare un confronto con un percorso antiorario. Conoscere, osservare, per giungere alla sua personale “identificazione”.
Identità dal latino idem, lo stesso, rende una Entità definibile, riconoscibile, come le architetture di Morales. La prospettiva è il modo di osservare: da qui, parte e si concretizza la ricerca che tende a comunicare la sua visione del mondo.
La figurazione, al momento, è un lavoro di comparazione tra le città argentine e quelle italiane. Paesaggi immobili, ma contenitori di vita. Fotogrammi, istantanee che bloccano un momento infinito, sospeso tra nostalgia dei luoghi natii e la memoria storica. Complessivamente, l’opera di Morales è un simbolico universo di Identitades.
Nasce a Montevideo (Uruguay) nel 1974, ma di nazionalità argentina, paese in cui ancora giovane si trasferisce. Ora vive e lavora a Roma, utilizza diversi linguaggi artistici come la pittura, la fotografia ed i video.
Inaugurazione: 6 giugno ore 18
Palazzo Mazzatosta
Via Orologio Vecchio, 34 Viterbo
orari su appuntamento: possono variare, verificare sempre via telefono
ingresso libero