Venti fotografie. Il paesaggio e' una costante in tutte le immagini dell'artista, e, molto piu' della rappresentazione di un luogo, e' una riflessione interiore, un pensiero, una poesia. Molti degli scatti in mostra sono il risultato di innumerevoli viaggi nel corso degli anni negli stessi posti e in diverse stagioni.
a cura di Elisa Resegotti
La mostra di fotografie in bianco e nero , a cura di Elisa Resegotti, dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema di Torino, diretto da Alberto Barbera, rimarrà aperta sino al 16 agosto.
Le strade di Kiarostami
Il paesaggio è una costante in tutte le fotografie di Abbas Kiarostami, e, molto più della rappresentazione di un luogo, è una riflessione interiore, un pensiero, una poesia. Il percorso fotografico di Kiarostami è assolutamente personale e legato al suo bisogno di fissare il momento per farne partecipe l’altro, come ripete ogni volta che gli viene domandato da cosa nasca la sua esigenza di fotografare. Kiarostami regista, il “domatore dello sguardo”, che impunemente effettua una contraffazione della realtà per ottenere un’immagine cinematografica più efficace, quando invece fotografa non interviene, non inventa una realtà fittizia, si lascia guidare dalla natura, ma poi posa lo sguardo su un’immagine che forse vede solo lui.
L’inquadratura di Kiarostami, perfettamente sintetizzata in parole nelle sue poesie, è sempre essenziale, ma mai povera, e sempre studiata nel minimo dettaglio. Molte delle sue foto sono il risultato di innumerevoli viaggi nel corso degli anni negli stessi posti e in diverse stagioni. Kiarostami ci ricorda sempre che tutto è “il momento” e il linguaggio della fotografia non ha bisogno di parole e per lui neppure di didascalie. Kiarostami infatti non indica mai la data, né il luogo in cui le fotografie sono state scattate. La sua realtà è vicina alla realtà, ma non va mai confusa con essa. Il momento esiste nel suo sguardo e rivive nello sguardo di chi osserva l’immagine. Ogni visitatore è sollecitato a creare un suo percorso attraverso i paesaggi, lungo le strade, ai piedi degli alberi e libero da ogni indicazione, può interpretarle come crede.
Ogni mostra de Le strade di Kiarostami dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema di Torino è come una tappa di un percorso che si snoda - come suggerisce il titolo, e a ribadire l’ universalità dell’ artista - lungo le strade di tutto il mondo.
a cura di Elisa Resegotti, Curatrice delle collezioni The Roads of Kiarostami e Untitled-Snow White (1978-2003) per il Museo Nazionale del Cinema di Torino, e co-curatrice con Alberto Barbera del volume “Kiarostami” (Electa, 2003) e del progetto: “Sulle strade di Kiarostami: cinema, fotografia, video, poesia”, Torino, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e sedi varie, settembre 2003
Santa Maria della Scala
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