L'opera di Matiz nasce dal desiderio di avvicinare l'altro, di registrare il mondo, senza giudizi od interpretazioni. Il reporter, a fine anni'40 attraverso' l'America Latina cogliendone l'anima attraverso l'architettura, i paesaggi ed i volti della gente. In mostra sono presenti sia i ritratti che i paesaggi.
La galleria Ca' di Fra', in collaborazione con il Museo Ken Damy di Brescia e la Fondazione Leo Matiz di New York, continua la stagione estiva con la personale di un altro fotografo internazionale: Leo Matiz (1917 - 1998).
Leo Matiz nasce a Aracataca, la leggendaria Macondo di "Cent'anni di solitudine" di Garcìa Marquèz nel 1917. Si dedica alla fotografia quasi per caso, venendo dalla grafica e ritenendo allora la caricatura il mezzo più consono di espressione per lui.
Già nel 1948 è considerato uno dei dieci fotografi più importanti del XX secolo. Con lui nasce, senza alcun dubbio, la fotografia sociale colombiana. Eccellente reporter, a fine anni'40 attraversa l'America Latina cogliendone l'anima attraverso l'architettura, i paesaggi ed i volti della gente. Ci narra di un popolo forte e fiero che ricorda, a tratti, la nostra storia e, più in generale, la lotta quotidiana del genere umano per la sopravvivenza; nello spicchio di realtà storica quando la lotta per la felicità sembra ancora un'utopia a cui non si ha nemmeno il diritto di pensare. L'opera di Matiz nasce dal desiderio di avvicinare l'altro, di registrare il mondo; senza giudizi od interpretazioni.
Il suo è lo sguardo a volte curioso ed ingenuo del bimbo, a volte ironico del caricaturista che rende il ritratto una finestra sull'anima, altre ancora del narratore poeta che testimonia la fiera lotta del quotidiano attraverso gli occhi degli umili. Incontestabilmente un testimone sociale del suo tempo. Una denuncia, la sua, fatta d' immagini che urlano invece di parole che si ostinano a "spiegare". I suoi ritratti di personaggi famosi sono indimenticabili poiché riesce a cogliere il loro stato d'animo, quella scintilla che rende ognuno unico e inconfondibile. Con la stessa maestria e sensibilità si accosta alle persone comuni, rendendole anch'esse uniche, ma nella sua capacità di farne delle icone universali dei vari aspetti dell'animo umano (la maternità, la dignità, la fierezza, la solitudine). La mostra permetterà di ammirate paesaggi e ritratti in un susseguirsi continuo di poesia visiva.
Manuela Composti
Inaugurazione giovedì 19 ore 18-21
Galleria Ca' di Fra'
Via Carlo Farini 2, Milano
Orari: lunedì-venerdi' 10.00-13.00 / 15.00-19.00; sabato solo su appuntamento
Ingresso libero