Azienda Agricola il Volo
Valbrona (CO)
Loc. Oneda

BAU A.U.S.
dal 20/6/2008 al 21/6/2008
338 8263768
WEB
Segnalato da

Francesca Romana Pinzari




 
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20/6/2008

BAU A.U.S.

Azienda Agricola il Volo, Valbrona (CO)

ArteUtileSocialmente. Enrico Cazzaniga ha ideato un progetto artistico, concepito come opera d'arte pubblica e sociale, coinvolgendo un gruppo flessibile di artisti e una serie di luoghi estranei al normale circuito. Ciascuno degli artisti coinvolti ha la responsabilita' di ridefinire uno spazio anomalo: sia esso la gabbia, il box, la cuccia, il cortile...


comunicato stampa

da un’idea di Enrico Cazzaniga
in collaborazione critica con Viviana Siviero

Alessandra Baldoni, Antonella Bersani, Filippo Borella, Maria Chiara Calvani, Enrico Cazzaniga, Stefano Fioresi, Marina Giannobi, Marco Grassi, Chiara Lecca, Eugenia Monti, Fabrizio Musa, Nero, Mario Paschetta, Giacomo Pellegrini, Isabella Pers, Tiziana Pers, Francesca Romana Pinzari, Enzo Santambrogio

In un’epoca generatrice di non-luoghi, l’uomo si sta allontanando sempre più dalla natura, al punto da considerarla imperfetta, necessariamente da modificare, tenendo presenti solo gli umani bisogni.
Enrico Cazzaniga ha ideato un progetto artistico, concepito come opera d’arte, pubblica e sociale, coinvolgendo un gruppo flessibile di artisti e una serie di luoghi estranei al normale circuito: questi i principali ingredienti che costituiscono BAU A.U.S, un evento sui generis, capace di ridefinire il white cube attraverso un recuperato dell'atto creativo trasformato in una sorta di specchio, atto ad amplificare il messaggio che restituisce.
Un progetto a scopo benefico, che si pone come obiettivo principale quello di creare una relazione di evidenza reciproca fra due mondi antitetici, l'uno spesso troppo snob, l'altro spesso troppo ghettizzato. BAU A.U.S. è concepito come un work in progress privo di limiti temporali e coinvolgerà un numero indefinito di artisti, invitati a realizzare un progetto apposito che, di volta in volta, avrà la responsabilità di ridefinire uno spazio anomalo: sia esso la gabbia, il box, la cuccia, il cortile comune, il contesto – spesso degenerato -in cui il cane si trova ad essere, suo malgrado, ricoverato.

La rete, simbolo dal duplice significato protettivo e costrittivo, diverrà supporto sacralizzante e, conseguentemente, lo spazio si farà, per il tempo limitato dell'evento, museo alternativo, in cui l'arte andrà ad occupare il luogo proprio di coloro che solitamente sono interdetti nei luoghi ad essa deputati.
Al gruppo di opere di partenza se ne aggiungeranno altre nel corso del viaggio, ognuna generata come una sorta di sfida amorosa e di coscienza, che guiderà il visitatore alla scoperta di una nuova dimensione.
Fra essi, Filippo Borella presenta un’installazione che combina la fotografia e zip con il suono; in “Besides race” , l’immagine di un cane si trova in relazione con una mescolanza sonora di razze, provenienti dalle più disparate classi animali.

Stefano Fioresi, che vanta la partecipazione ad un evento collaterale dell’ultima Biennale di Venezia, evoca formalmente il colore del sangue e del pericolo, affidandosi alla percezione immediata propria della sfera emotiva: nell'alternanza di scuri e rossi affiora un'immagine dalla sintesi grafica grave, che mostra il muso di un cane che tenta di raggiungere una mano. Il loro incontro - non necessariamente amichevole - è impedito dalla presenza della rete.

Chiara Lecca ha scelto un intervento provocatorio, costituito da un espositore in cui fanno bella mostra di sé, zampine di coniglio tassidermizzate, notoriamente ritenuti portafortuna en vendute nei negozi di souvenirs. L'installazione – intitolata “A lucky day” – vuole far riflettere sulla relatività del concetto di fortuna e di proprietà, che oggi hanno raggiunto strani compromessi.

Nero (Alessandro Neretti) reduce dalla prestigiosa esposizione al Pac di Milano, presenta un nuovo tassello del proprio progetto “Le ossa del cane nel cuore, il mio sentire randagio” nel quale propone un’inattesa riflessione sul trapasso e sulla propria iconografia terrena, portando il discorso sull'identità e sulla responsabilità.
Tiziana Pers, attualmente in mostra al Madre di Napoli, presenta una serie di dipinti che mostrano l'istante di consapevolezza che si manifesta prima del dramma, attraverso primissimi piani focalizzati sul lampo oculare che fa da contro-altare a quello proveniente da un mezzo di trasporto soltanto suggerito; ad accentuare la brutalità di una condanna senza colpa, sono le candele che completano l'installazione, fonte di luce tradizionalmente sacrale ed evocative sia della vita, sia della propria caducità.

Isabella Pers, anch’essa attualmente impegnata in un progetto presso il prestigioso Museo napoletano, propone un tris di dipinti che mostrano alcuni animali domestici al centro di una caratterizzazione idilliaca e fantastica, che rappresenta il sogno ad occhi aperti e la speranza, in contrasto con la realtà durissima e fredda in cui tale sogno di trova a dover vivere. Mario Paschetta, si inserisce nel progetto con un intervento delicatissimo, capace di restituire in un'unica immagine un vero e proprio film di condivisione: l'immagine di un paesaggio fatto di distesa sabbiosa, in cui sono impresse due semplici impronte canine. Francesca Romana Pinzari, la cui produzione ruota attorno al concetto di comunicazione, ha creato una serie di opere pittoriche che alternano immagini bondage di comando e sottomissioni ad altre, di desiderio famigliare canino, scandite dal brano “I want to be your dog” di Iggy Pop, dall'evidente significato sessuale, che viene qui completamente ribaltato.

Il catalogo, pensato come vero e proprio oggetto d’arte da Enrico Cazzaniga, sarà a tiratura limitata, costituito da una serie di schede realizzate ad hoc dai singoli artisti per la creazione di un vero e proprio oggetto d’arte, custodito in uno scrigno di rete metallica, in forte relazione con i significati più profondi del progetto. Per ogni esposizione, un numero limitato di cataloghi, sarà arricchito da una grafica d’autore, che varierà da appuntamento ad appuntamento.

L’evento sarà arricchito da un laboratorio per bambini ed attività per gruppi e famiglie.

Nei mesi successivi la mostra itinererà in varie sedi: canili, rifugi del cane, luoghi di ricovero per animali abbandonati, luoghi di rieducazione. Ogni evento sarà animato da un’iniziativa speciale (concerti, attività didattiche, spettacolo teatrale) e avrà sempre durata di un week-end. Altre sedi già in programma: canile di Como (ENPA) canile di Erba, canile di Mariano Comense. Le date specifiche e le successive sedi saranno comunicate in seguito, insieme alla specifica degli eventi ivi correlati.

Inaugurazione sabato 21 giugno 2008 ore 12.15
Conferenza stampa ore 11.00

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