L'evento ha fatto incontrare Jacopo Candotti e il ricercatore di Medicina Genetica Fabio Marroni. Da questo dialogo l'artista si e' appropriato dei metodi di indagine solitamente impiegati dalla genetica per dare corpo al suo progetto. Sul piazzale dell'istituto di ricerca si dispiegano diversi elementi intessuti tra di loro, frammenti nati dal nulla, volutamente indecifrabili e uniti da corde che prendono spunto da alcuni grafici utilizzati dagli scienziati per illustrare la relazione tra gli individui.
Il 9 luglio inaugura il quinto progetto di “Museion at the EURAC tower. Percorsi tra arte e scienza” a Bolzano. Questa volta la collaborazione tra le due istituzioni con sede nel capoluogo altoatesino – il Museion ed EURAC – ha fatto incontrare l’artista bolzanino Jacopo Candotti e il ricercatore dell’Istituto di Medicina Genetica Fabio Marroni. Nell’edificio dell’EURAC si svolgono delle ricerche, alle quali il mondo dell’arte si avvicina con i propri mezzi espressivi; l’EURAC tower è sede espositiva, ma anche un contenitore razionale, all’interno del quale l’artista fa breccia con le proprie visioni.
Sul piazzale dell’istituto di ricerca si dispiegano diversi elementi intessuti tra di loro, che trasmettono l’idea di frammenti nati dal nulla, di “scoperte” fatte dall’artista che diventa quasi un demiurgo. Sono volutamente indecifrabili, per lasciare spazio all’immaginazione, e uniti da corde che prendono spunto da alcuni grafici utilizzati dagli scienziati per illustrare la relazione tra gli individui con uno schema a forma di maglia.
Jacopo Candotti, grazie al dialogo con Fabio Marroni, con modalità eterogenee si è appropriato trasversalmente dei metodi di indagine solitamente impiegati dalla genetica per dare corpo al suo progetto: le diverse metodologie di scoperta degli elementi sono dunque diventate parte integrante del processo artistico.
In questo caso gli elementi plastici allestiti all’esterno e composti di materiali sia naturali che artificiali sono stati colorati con l’intento di stabilire una relazione con alcuni processi di ricognizione scientifica: alcune ricerche sulla materia condotte a livello microscopico non sono più risolvibili fisicamente con strumenti ottici, ma solo attraverso un’elaborazione cromatica.
La forte presenza esteriore dell’architettura della torre si declina nel suo interno attraverso una serie di bizzarre cornici vuote dallo stesso colore rosso dell’edificio, formate dalla fusione di frammenti di cerchi e di quadrati, che rinviano agli strumenti che impiegano i genetisti per identificare i sessi. Le diverse cornici diventano anche metafora del rassicurante edificio dell’EURAC, dove si svolgono le ricerche così come della ricerca tout court, che però continua a spezzare e infrangere certezze.
Opening 10 luglio 2008 ore 18.30
EURAC tower
viale Druso 1 – Bolzano
11 luglio – 26 settembre 2008, lunedì – venerdì ore 14 – 18
ingresso libero