Frottages, sculture, calchi in resina. La galleria espone opere storiche degli anni cinquanta di Gino Marotta e degli anni settanta di Baldo Diodato ed opere recenti di Sergio Lombardo, Renato Mambor, Vettor Pisani e Carlo Dell'Amico.
La galleria espone opere storiche, degli anni cinquanta di Gino Marotta e degli anni settanta di Baldo Diodato ed opere recenti di Sergio Lombardo, Renato Mambor, Vettor Pisani e Carlo Dell’Amico.
L’opera (n. 43, 2006) di Carlo Dell’Amico appartiene a quelle “superfici”, mappe di Roma viste da un occhio satellitare: carta, gommalacca, ossidi su tela, plexiglas.
I due frottages monocromi (1974-75) di Baldo Diodato, realizzati a Philapelphia nella John F. Kennedy Square, anticipano i successivi calchi della storia, i palcoscenici dei “Sanpietrini”. Nel ciclo della pittura stocastica, la Mappa toroidale (2006) di Sergio Lombardo realizza una procedura automatica di creazione artistica, come formulata nella teoria eventualista, in funzione della massima stimolazione di eventi percettivi in strutture visive.
“Ordine del giorno” (2008) di Renato Mambor è una scultura in ferro in cui quattro sagome corrispondenti alle età dell’uomo nella progressiva formazione del suo intero ciclo vitale si separano e si allontanano dal loro vuoto-impronta ordinato in una sequenza invertita rispetto al pieno delle sagome.
Nell’opera (1956) di Gino Marotta l’intervento gestuale e del dripping prefigura sulla carta le successive suture, sovrapposizioni e fusioni dei “Piombi”.
“Aurora” (2008), calco in resina su tavola, di Vettor Pisani, costituisce l’opera che, insieme a “Notte”, incorniciava il “Sogno e Delirio di Anna Freud” nell’allestimento “Animanimale. Io non sto qui a pettinare le bambole, né a curare le biciclette di Rops, Bellmer, Dalì e Duchamp”.
pH7 Art Gallery
via della Scrofa, 46 - Roma
Orario: mart-sab 16-20
Ingresso libero