Accanto ai lavori piu' recenti si affiancano, in un percorso che si snoda attraverso le tematiche storica, aneddotica e naturalistica, alcune opere degli esordi, per offrire un'ampia panoramica sulla ricerca del pittore marchigiano.
a cura di Adelinda Allegretti
Il Museo Civico "Umberto Mastroiannni" ospita dal 12 luglio al 15 agosto
un'importante mostra personale di Silvio Natali, a cura di Adelinda Allegretti.
Questa esposizione, che raccoglie gran parte della recente produzione, segna il
ritorno dell'artista marchigiano nella nostra regione, dopo il successo di pubblico
ottenuto in occasione della personale tenutasi nel 2006 presso la romana Galleria La
Pigna, a Palazzo Maffei Marescotti. Al Museo Civico "Umberto Mastroianni", accanto
ai lavori inediti più recenti si affiancano, in un percorso che si snoda attraverso
le tematiche storica - tanto cara all'artista -, aneddotica e naturalistica, alcune
opere degli esordi, a voler offrire al visitatore un'ampia panoramica sulla ricerca
pluridecennale del pittore marchigiano (Corridonia, 1943).
Il paesaggio e l'uomo, descritti come essenza di vita, di mutazione, di variazione,
di perpetuazione comportamentale.
Ecco. Paesaggio sociale, si potrebbe dire delle composizioni di Silvio Natali. Ma
non solo paesaggio. Anche colore, inserito nel campo dell'osservazione di una
società di individui che vivono la loro esistenza nel più misterioso dei continenti:
quello psicologico.
Non solo paesaggio, ma anche simbolo. Una simbologia che è dentro il segno e il
colore, che è dentro l'individuo-uomo narrato, dentro il suo ambito interno ed
esterno: la casa, la strada, il mare, la montagna, alberi secolari, vegetazione,
intrecci di rami e di tetti e di foglie e di paludi e di corsi d'acqua, nella loro
morfologia primaria. Un filamento narrativo continuo, stagliato nella maestà degli
orizzonti e nel più ascoso degli angoli: segni del vivere dell'Uomo, nell'una,
nessuna, centomila situazioni della sua grandezza e del suo limite.
Che tutto questo sia - paradossalmente, in termini di compiutezza e di profondità di
visione - nella pittura di Silvio Natali è subito evidente; ma tale evidenza deriva
solo e soltanto dal nitore intenso del linguaggio segnino e cromatico adusato.
E come accade in qualsiasi fatto d'arte che ci parli e ci coinvolga per il
linguaggio incisivo e armonioso, quantunque elementare, cioè carico di elementi
descrittivi, in realtà, è una conquista faticosa, una maturazione quotidiana,
un'instancabile ricerca, un superamento continuo. Come e più di un viaggiatore di
latitudini estreme, Silvio Natali si obbliga a narrare - con un proprio linguaggio,
con un suo stilema, cioè con l'insieme dei suoi segni distintivi - la rivelazione
del mondo, con mezzi espressivi che rivelano la sua capacità di dominio del racconto
scenico, della sua poetica del "vedere" uomini e luoghi.
E racconto poetico c'è
negli acrilici dell'artista maceratese: trattasi di grafocromie dell'assoluto
naturale, del grande teatro della storia dell'uomo. Ecco, la pittura di Silvio
Natali, che sarebbe piaciuta a un Dubuffet, se non ad un Valerio Adami, svela
l'efficacia studiata, quella particolare scienza del dipingere narrando o del
narrare dipingendo, che interpreta il visto e il circostante, che chiede e induce
volontà e partecipazione nel fruitore, se ben questi vuole intendere l'anima e il
linguaggio dell'artista. Nel momento in cui egli guida l'osservatore dentro quel suo
mondo filamentoso, dove tutto - le linee e le masse, i luoghi e le stagioni, le luci
e le ombre, i corpi e gli sguardi, gli "urli" e i vocii e i silenzi - tutto si fa
segno e colore. E poesia del segno e della forma.
Donat Conenna
Inaugurazione sabato 12 luglio alle ore 18
Museo Civico Umberto Mastroianni
Piazza Matteotti, 13 - Marino (RM)
Orari: tutti i giorni 9-13